Peccato che ci sia anche dell’altro. E quell’altro, ricorderete bene, avrà anche un impatto reale sull’economia nel medio lungo periodo, però in finanza il medio lungo è uguale ad “oggi” e quindi resta un grande errore pensare che certe problematiche, al momento, possano venire accantonate.
Noi vi avevamo avvertiti. NON sottovalutate mai la BREXIT.
E’ vero, anche la procedura di uscita è un cantiere a cielo aperto, o forse anche solo un qualcosa che resta solo sulla carta. Ma il mercato si sta già muovendo, eccome se si sta muovendo.
Il grande problema è che mixare più problematiche insieme, comporta un sovraccarico per il sistema che quindi “salta” ed aggiunge volatilità alla volatilità.
Quindi BANCHE + BREXIT. Mix veramente esplosivo
Un mix che ha anche dei punti in comune. Innanzitutto le due “crisi” comporteranno per forza ad un ricalcolo delle previsioni di crescita economica. In altri termini, aspettiamoci pure una bella frenata.
Se poi guardiamo all’Italia, possiamo delineare l’area di rischio in TRE sub aree:
1) Le banche (e questo è palese)
2) La blanda crescita economica (che per forza di cose sarà ancora più blanda se non recessiva)
3) Il rischio politico (referendum e caos generalizzato)
Indicando le prospettive per l’economia italiana, l’Istituto sottolinea che “nel primo trimestre le performance delle società non finanziarie hanno confermato la tendenza al miglioramento dei mesi precedenti: rispetto al trimestre precedente il valore aggiunto è aumento dell’1,2%, il risultato lordo di gestione dell’1,5% e gli investimenti fissi lordi dell’1,0%. A questi segnali corrisponde, tuttavia, un’evoluzione modesta ed eterogenea degli indici di fiducia nel secondo trimestre che segnalano il lieve miglioramento dei giudizi delle imprese manifatturiere e di costruzione a fronte del peggioramento di quelli delle imprese dei servizi di mercato e del commercio”. E quindi la sentenza, ancora per altro da completare in attesa del pieno dispiegarsi di Brexit: “In assenza di una quantificazione dei possibili effetti economici dell’esito del referendum del Regno Unito, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha evidenziato un’ulteriore decelerazione, proseguendo la tendenza in atto da inizio anno”. (Source)
Sulla questione crescita in parte ho già detto e per molti aspetti dipenderà molto da cosa accade altrove.
Sul rischio politico, preferisco non esprimermi.
Sul problema “Banche Italiane” si sta cercando di rattoppare come si può (e come si vuole, sia ben chiaro) un problema che NON è solo italiano. E questo deve essere ben chiaro.
Cosa occorrerebbe? Quando arriva la crisi, l’instabilità e l’incertezza, ciò che occorrerebbe, a mio parere, è un potere FORTE, ovvero un vertice che gestisce e amministra i problemi in modo deciso e concreto. Questo vertice, nel nostro caso, si chiama UNIONE EUROPEA.
E QUESTA Unione Europea Colabrodo rappresenta il problema nel problema.
Auguri.
STAY TUNED!
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MIX ESPLOSIVO sui mercati finanziari!,
Autore: Finanza.com Blog Network Posts
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