I “vacanzieri del fisco” sono quegli imprenditori che sfruttano le vacanze estive per andare visitare Paesi stranieri con fiscalità agevolata “magari con l’idea di trasferirvisi, o peggio, con l’idea di trasferire lì solo il centro dei loro affari, rimanendo però residenti in Italia, condotta che configurerebbe il reato di esterovestizione”, afferma Gianluca Massini Rosati, professione escapologo fiscale e autore di ‘Escapologia fiscale – 59 «segreti» leciti e illeciti’.
Anche questi italiani “fiscalmente sprovveduti” prediligono, al pari dei normali vacanzieri, il mare: “Ci sono quelli che vanno alle Canarie, a Malta, chi in Svizzera, chi a Cipro, chi nel Regno Unito, chi in Bulgaria, chi Gibilterra e così via: insomma, Stato che vai Fisco che trovi. Ogni Paese ha le sue regole e nonostante tutti gli Stati citati facciano parte del continente europeo sono tutt’altro che uniformi da punto di vista fiscale – continua Massini Rosati – Le Canarie sono senza dubbio la destinazione d’eccellenza per tantissimi web marketer italiani, la fiscalità è decisamente contenuta e chi lavora solo con il suo computer può farlo comodamente da una spiaggia. In merito a servizi e collegamenti dobbiamo ricordare che sono isole in mezzo all’Atlantico, geograficamente più vicine all’Africa che non alla Spagna”, specifica ancora Massini.
Al secondo posto tra le mete fiscali visitate d’estate c’è Malta, che offre una tassazione
Per gli amanti della montagna c’è invece la Svizzera, che si giova della vicinanza con il nord Italia attraendo numerosi imprenditori e professionisti, principalmente avvocati, consulenti aziendali, ma anche medici e dirigenti d’azienda, che scelgono di spostarsi a vivere a Lugano pur mantenendo relazioni professionali nella vicinissima Milano. “Per i maschietti che vogliono condire la vacanza con una buona compagnia femminile – sottolinea Massini Rosati – non può mancare la Bulgaria, che è uno degli stati europei con le aliquote delle imposte sul reddito più basse e dove le ritenute fiscali sono state semplificate: in sostanza per le persone fisiche c’è un’aliquota unica del 10% applicabile a tutti i redditi, mentre per le società l’aliquota varia dal 5 al 10% in base alla tipologia di ricavi”.
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Autore: Finanza.com Blog Network Posts
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