Negli ultimi mesi alcuni di Voi mi hanno chiesto cosa ne pensavo di alcune valute emergenti tra le quali la lira turca.
La risposta del nostro Machiavelli è stata questa: ” Non è il momento di investire in valute locali emergenti per questioni macroeconomiche, geopolitiche ma soprattutto per la dinamica futura del dollaro.”
Venerdì sera è arrivato il primo avvertimento, attraverso il golpe farsa avvenuto nella notte in Turchia, un golpe da barzelletta che è servito esclusivamente a rafforzare la presunta vittima, Erdogan, che ora potra cancellare con la pena di morte qualsiasi oppositore interno.
Ma davvero l’America e l’Europa si sono fatti fregare da un “golpe telecomandato” dallo stesso Erdogan?
Ma a noi le questioni geopolitiche interessano giusto quel tanto per non farci prendere in giro da quello che raccontano i media “mainstream”, quello che a noi interessa è che le valute locali emergenti restano altamente instabili…
In pieno golpe i jet dei ribelli avevano l’aereplano di Erdogan nel mirino…perchè non hanno fatto fuoco, si chiede il di blogger telebani della Reuters …
E si perchè quando queste notizie le diamo noi allora è tutto un complotto, quando invece le danno loro chissà… Chi c’è dietro il «golpe fasullo» in Turchia
La spiegazione è una sola, Erdogan sapeva di questo colpo di Stato da repubblica delle banane e ha lasciato fare per annientare gli avversari.
Sarà interessante osservare come si muoveranno i burocrati europei nei prossimi giorni, cosa accadrà con gli Stati Uniti, ora che Erdogan si è riavvicinato ad Israele e ha chiesto scusa ai russi. Non dimentichiamoci che alla Turchia fa sempre comodo il petrolio dell’Isis
Ma torniamo al …
Dollaro su, giù le valute emergenti Investitori caccia di beni rifugio
Al di la di quello che accadrà questa mattina ora che la barzelletta del golpe turco è finita, nessuno dovrebbe dimenticarsi del delicato meccanismo che insieme a Machiavelli andiamo raccontando da due anni, ovvero che le aziende dei paesi emergenti hanno preferito indebitarsi in dollari e euro per riuscire a spuntare tassi favorevoli ma rischiano forte se la moneta locale si svaluta oltre un certo limite.
Quindi ripetiamo il suggerimento di stare lontani nei prossimi mesi dalle valute emergenti!
Ormai nelle bettole della finanza italiana, insieme a vere e proprie opere d’arte si vendono ciofeche…
Emissioni a due o tre anni non importa, l’importante è che ci siano sempre più polli a buon prezzo disponibili sul mercato…
Il resto lo lascio leggere a voi, se non ricordo male c’era un detto che diceva ho fatto cose turche…incredibili, inammissibili o empie come sembra stia scritto nei vocabolari italiani.
A proposito, attenzione alle prossime due settimane, perchè non è finita, non è affatto finita, potrebbero accadere ancora cose turche. La scorsa settimana JPMorgan, Citrigroup e Wells Fargo, hanno pubblicato le loro pessime trimestrali che come da copione sono uscite meglio delle aspettative demenona.
Per il resto dati macroeconomici in chiaro scuro in America con la fiducia dei consumatori in continua caduta e revisioni al ribasso dei dati precedenti all’ordine del giorno. C’è ancora tempo prima del prossimo incontro della Fed e della comunicazioni degli stress test della BCE.
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Autore: Finanza.com Blog Network Posts
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