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L’UE multa per quasi 3 mld il cartello dei camion

(Rinnovabili.it) – I maggiori produttori di camion nel Vecchio continente hanno infranto le regole dell’antitrust distorcendo la concorrenza e rallentando la lotta alle emissioni. Questa la conclusione a cui è arrivata la Commissione Europea che ora propone per il cartello dei camion una maxi multa da 2,9 miliardi di euro. Nell’occhio del ciclone sono finite MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF, responsabili di aver concordato per ben 14 anni i prezzi di vendita degli autoarticolati e posposto l’introduzione di nuove tecnologie nel campo della limitazione delle emissioni.

Un accordo sotto banco consumato attraverso riunioni tra senior manager, a volte ai margini di fiere o altri eventi e cucito insieme da una serie di conversazioni telefoniche. L’indagine svolta da Bruxelles ha rivelato come l’infrazione abbia interessato tutto il mercato comunitario dei veicoli industriali  medi e pesanti nel periodo compreso dal 1997 fino al 2011, anno in cui l’esecutivo ha iniziato ad effettuare ispezioni a sorpresa delle imprese.

L’intesa, tramutatasi in un cartello operativo a partire dal 2004, riguarda sia il coordinamento dei prezzi all’ingrosso nei “listini” per gli autocarri all’interno dello Spazio economico europeo che la tempistica per l’introduzione di tecnologie di emissione, per il passaggio dall’Euro 3 all’attuale Euro 6. Il gruppo si sarebbe accordato anche su come scaricare sui consumatori il costo di queste ultime.

“Oggi abbiamo colpito duramente imponendo multe record per questo grave reato” dichiara la commissaria Cecilia Malmström. “Nel complesso, ci sono oltre 30 milioni di camion sulle strade europee, che rappresentano circa tre quarti del trasporto merci interno in Europa e svolgono un ruolo essenziale nell’economia europea. Man, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e Daf, che insieme producono 9 su 10 mezzi medi e pesanti in Europa, fossero parte di un cartello anziché farsi concorrenza tra di loro. Per 14 anni, queste aziende hanno concordato i prezzi e l’impatto dei costi delle norme ambientali sui clienti. Questo è un messaggio chiaro alle aziende che tali accordi non sono accettati.

Dalla maxi multa esce “indenne” solo MAN spiega Bruxelles dal momento che la casa ha “rivelato l’esistenza del cartello alla Commissione”. Tutte le aziende hanno riconosciuto il loro coinvolgimento e hanno convenuto nel risolvere il caso con il pagamento di una sanzione. A Daimler è toccata la multa più pesante: 1,01 miliardi. Volvo dovrà pagare 670,4 milioni, Iveco 494,6 milioni e DAF (Paccar) 752,7 milioni.

Autore: Rinnovabili

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