Negli ultimi giorni, abbiamo discusso sulle problematiche delle banche italiane a seguito degli stress test che, sicuramente, non hanno dato quella sicurezza che qualcuno sperava.
Il settore bancario continua ad essere in profonda difficoltà, quantomeno a Piazza Affari dove ieri abbiamo vissuto l’ennesima giornata campale.
Ma non solo in Italia. A smuovere di brutto le acque è stata Commerzbank.
(…) Le vendite, infatti, hanno interessato sia i titoli degli istituti italiani che quelli dei principali istituti continentali, a partire dalla tedesca Commerzbank dopo la pubblicazione dei risultati del primo semestre ma soprattutto dopo il taglio delle stime per l’intero anno: il gruppo si aspetta un utile netto e un utile operativo più bassi rispetto a quelli del 2015. (…) La banca tedesca è stata una di quelle uscite peggio dagli stress test pubblicati venerdì scorso dall’Autorità bancaria europea. (…) (IS24H)
Attenzione però, perchè QUI stanno le vere motivazioni del crollo generalizzato del settore bancario…
(…) Ma c’è ne uno su tutto di cui il mercato e gli investitori sono ben consapevoli ed è quello che il settore bancario, in tutta Europa, è alle prese con la mission quasi impossible della redditività. Una sfida che, nell’epoca prolungata dei tassi d’interesse a zero e della volatilità borsistica,mentre il Fintech minaccia ed erode una delle principali fonti del ritorno ai profitti nel 2015 (le commissioni nette, come spiega bene l’ultimo report sul settore di Kpmg), difficilmente le banche del Vecchio Continente, ancora appesantite da elevati costi di gestione generati da strutture classiche di distribuzione, riusciranno a vincere. A meno di riuscire a mandare a casa un po’ di dipendenti o accelerare il cambio di pelle epocale dell’operatività dai canali classici a quelli digitali. (…) (AI)
Ecco fatto, gentili amici, ne parliamo da settimane ed ora finalmente tutti sono d’accordo: redditività problema numero uno.
E allora, scusatemi, occorre iniziare a fare delle distinzioni molto chiare. Generalizzare ci può stare, ma occorre poi anche capire CHI riuscirà a vincere la sfida e CHI si muove controtendenza, con trimestrali che, invece , continuano a fornire segnali positivi.
Più fonti scrivono commenti che sembra vogliano sottolineare il rischio fallimento di tutto il settore bancario. Non è così. Il settore verrà rivoluzionato, questo è sicuro, perchè la struttura classica e tradizionale delle banche commerciali non regge più, ma pensare ad un default generale lo vedo un po’ aggressivo (sempre che non accada qualcosa di sistemico ed imprevedibile, ovviamente).
Ma nella confusione, c’è anche chi invece ha la forza di andare controtendenza.
Non voglio fare nomi, ma una banca che ieri ha comunicato i dati bilancio, “rischia” di pagare ad alcuni azionisti un dividendo, che alle quotazioni attuali, è pari all’8.50%. E scusate se è poco.
STAY TUNED!
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CROLLO BANCHE: in Italia è giusto generalizzare?,
Autore: Finanza.com Blog Network Posts
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