Categories: Economia

Una pioggia di LIQUIDITA’ sui mercati: come andrà a FINIRE?

Quale sarà la banca centrale campione olimpica nel torneo di quantitative easing e più in generale nella gara di politica monetaria espansiva?

Parlare però di gara secca non è certo corretto. E’ una vera maratona, che in certi casi (FED) dura da tanti anni (thanks to Greenspan, colui che è partito con le prime dosi di moneta dopante, ignaro probabilmente di aver scatenato un mostro che poi sarebbe finito “out of control”), oppure in altri casi, è prima partita, si è arrestata per poi riattivarsi (il caso della BOE).

La vignetta che vi ho proposto sopra, e che ho già pubblicato ieri, mette ai blocchi di partenza i quattro banchieri centrali più potenti del globo.
Yellen (FED), Kuroda (BOJ), Carney (BOE), Draghi (BCE), pronti per partire in una gara dove… non si sa assolutamente quale potrebbe essere un traguardo, visto che i target sono solo figurativi e non raggiungibili.
E’ un dato di fatto, il QE ormai ha perso la spinta che aveva in origine, e quindi gli effetti su crescita economica ed inflazione sono sempre minori. E malgrado questo, si pigia sempre più sull’acceleratore. Ne ho parlato in questo post, sopratutto del ritorno di un nuovo grande antagonista, la BOE.

Ma la domanda che tutti si pongono è: “ma ora che succederà”?

Nessuno lo sa con certezza, lo ripeto da tempo, e la cosa grave è che nemmeno gli “atleti” ritratti nella vignetta lo sanno. Solo che loro, ormai, sono “costretti” a gareggiare e a fare questa folle corsa. Tutti se lo aspettano, tutti li spingono in quella direzioni, tutti vogliono una presenza delle banche centrali più proattiva. Ma poi? Che succederà quando raggiungeremo il livello di “saturazione” di sistema?

Tra le tante letture che cerco di mantenere, c’è anche la newsletter di quel grande guru per anni capo  dell’obbligazionario in PIMCO, un personaggio controverso che oggi è finito in Janus Capital  ma che ha sempre un certo fascino.
Vi parlo di Bill Gross ovviamente, che nella sua ultima newsletter si pone 5 domande molto interessanti che vi ripropongo e che mi consiglio di leggere con attenzione. Anche se sembrano quesiti banali, sono tutt’altro che scontati.

1) Quando vacilla/crolla un sistema finanziario come il nostro, basato sul credito?
2) Il capitalismo può funzionare in modo efficace con i tassi a zero?
3) Si può continuare con 180 miliardi di dollari al mese di agevolazione monetaria da parte di BCE, Bank of Japan e Bank of England? Come andrà a finire?
4) Quando sapranno, gli investitori, se le attuali politiche monetarie mondiali avranno successo?
5) Cosa dovrebbe fare un investitore?

Che ne dite? Non sono certo scontate e per certi versi sono delle domande chiave che oggi non possono avere una risposta certa, in quanto, se ce l’avessero, allora significherebbe che…tutti i nostri problemi sarebbero risolti e questo blog potrebbe chiudere (e forse per qualcuno di voi potrebbe chiudere comunque…) in quanto sarebbe inutile cercare di leggere i segnali dei mercati per meglio interpretare il futuro.

Avete letto le domande, quindi? E avete anche provato a darvi delle risposte? Non facile vero?
Facciamo così. vi riporto qui sotto le stesse domande con le risposte, secondo me molto difendibili, dello stesso Bill Gross e poi se volete, ne parliamo nei commenti. Intanto leggete con attenzione, questa, secondo me si chiama consapevolezza e cultura finanziaria.
Non vendiamo certezze, sia ben chiaro, ma forse cerchiamo solo di di farvi vedere la relatà da un’altra angolazione.

1) Quando vacilla/crolla un sistema finanziario come il nostro, basato sul credito?

Quando gli attivi investiti generano un rischio troppo elevato a fronte di un rendimento troppo basso. Non immediatamente, ma alla lunga, tassi di credito troppo bassi o addirittura negativi vengono rimpiazzati da – in modo figurato ma a volte anche letterale – oro o i classici soldi sotto il materasso. Quando questo si verifica, il sistema opta in larga misura per la liquidità, o per beni reali come l’oro, che diventano le attività più richieste. Le Banche Centrali possono creare delle riserve, ma le banche non sono necessariamente obbligate a fare credito se il rischio è troppo elevato a fronte di un rendimento troppo basso. La secolare fertilizzazione della creazione del credito potrebbe smettere di fare miracoli una volta che i tassi raggiungono lo zero, se tale condizione persiste.

2) Il capitalismo può funzionare in modo efficace con i tassi a zero?

No. I tassi di interesse bassi possono far innalzare i prezzi di altre classi di attivi, ma distruggono contemporaneamente i risparmi e i modelli aziendali fondati sulle passività. Le banche, le compagnie assicurative, i fondi pensione e le piccole imprese a conduzione familiare vengono spogliate della loro capacità di pagare i futuri debiti e i trattamenti pensionistici. Le Banche Centrali sembrano ignorare questo lato oscuro dei bassi tassi d’interesse. Se mantenuto troppo a lungo, l’economia reale stessa viene contagiata, poiché i redditi attesi non si materializzano e le spese per gli investimenti stagnano.

3) Si può continuare con 180 miliardi di dollari al mese di agevolazione monetaria da parte di BCE, Bank of Japan e Bank of England? Come andrà a finire?

Sì, si può, anche se la fornitura di attivi di elevata qualità potrebbe restringersi e causare problemi tecnici rilevanti sui contratti a termine e, naturalmente, tassi d’interesse negativi. Sorprendentemente, le Banche Centrali riducono il pagamento degli interessi alle loro rispettive casse, creando una situazione di denaro a costo zero – ed emettendo debito gratuitamente. Le “promesse” delle Banche Centrali di un’eventuale ricollocamento del debito sul mercato privato sono – appunto – solo promesse, che non possono essere mantenute. Il fine del Quantitative Easing è solo un prolungamento delle scadenze o una perenne riemissione di debito. La FED lo sta facendo solo ora, ma la BOJ sarà l’esempio che gli altri seguiranno, quando e se estenderanno le scadenze, forse sino a 50 anni.

4) Quando sapranno, gli investitori, se le attuali politiche monetarie mondiali avranno successo?

Quasi tutti gli attivi sono una scommessa su crescita e inflazione, auspicabilmente una crescita reale, ma in mancanza anche una crescita nominale con un minimo di inflazione. Il motivo per cui la crescita nominale è critica è che consente a un paese, a un’azienda o a un individuo, di ripagare i debiti con entrate crescenti, allocando una porzione al pagamento degli interessi e un’altra al pagamento teorico o concreto del capitale, attraverso un fondo di ammortamento. Senza quest’ultimo, un’economia basata sul credito alla fine si tramuta in uno schema di Ponzi che, a un certo punto, implode. Guardiamo la crescita nominale del PIL. Negli USA è necessario un 4-5%, nell’Eurozona un 3-4% e in Giappone un 2-3%.

5) Cosa dovrebbe fare un investitore?

In questo mondo di rischi elevati e rendimenti bassi, la risposta più ovvia è quella di ridurre il rischio e accettare rendimenti inferiori a quelli storici. Ma non dovreste comunque mettere il vostro denaro da qualche parte? Sì, certamente, è solo che i mercati offrono ben poco in termini di rendimenti a due cifre. Risultati negativi e perdite di capitale in molte classi di attivi stanno aumentando, forse sino a che i tassi nominali di crescita non raggiungeranno livelli accettabili. Non mi piacciono le obbligazioni, non mi piacciono la maggior parte delle azioni, non mi piace il private equity. Beni reali come i terreni, oro, impianti e macchinari tangibili a prezzi ridotti sono le categorie di asset che preferisco. Ma è difficile per un individuo riuscire a comprarli perché la ricchezza è stata “finanziarizzata”. (Janus Cap. Newsletter)

Buon Ferragosto a tutti.

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Danilo DT

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