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Newron Pharmaceuticals: la risposta italiana ai colossi del farmaco

Con grande ritardo facciamo oggi un aggiornamento su un’azienda che abbiamo seguito sempre da vicino con interesse ed inoltre essendo italiana, anche se quotata sul mercato svizzero, ci sentiamo coinvolti maggiormente.

Quindi viste le richieste di alcuni lettori del blog, tra l’altro molto simpatici che ci seguono dalla Svizzera, oggi facciamo un aggiornamento sulla situazione di Newron Pharmaceuticals S.p.A. , ma prima di cominciare facciamo un piccolo riassunto veloce. L’azienda come detto in precedenza è quotata nel mercato svizzero e la trovate con questo simbolo SIX: NWRN. A livello di investimento per molti risulterà difficoltoso accedervi perché non tutte le banche permettono l’acquisto e anche coloro che danno l’accesso a questo mercato vi faranno pagare delle commissioni elevate,  ma comunque potrebbe valerne la pena.

L’azienda ha ricevuto l’approvazione in Europa del loro farmaco di punta a Febbraio 2015 e a ieri è disponibile in Germania, Svizzera, Spagna, Italia, Belgio, Danimarca, Svezia, UK, Lussemburgo, Olanda e Norvegia. Xadago nome commerciale del farmaco è venduto dal partner Zambon.

Abbiamo descritto nel precedente articolo il farmaco, e ricordiamo comunque, che questo è stato bocciato negli Stati Uniti dalla FDA. A suo tempo avevo consigliato di non andare a scadenza binaria, non perché non mi fidassi del lavoro fatto dall’azienda, ma perché la tendenza dell’agenzia americana del farmaco è quella di non approvare al primo tentativo farmaci che di fatto sono un’alternativa ad altri o coadiuvanti di farmaci già in commercio. Questa è una mia personale opinione legata alla mia esperienza nel settore ma ovviamente poi ci sono le eccezioni.

Detto questo come volevasi dimostrare…Xadago è stato bocciato negli Stati Uniti e l’azienda ci ha fatto sapere che:

The complete response letter requests clinical evaluation of the potential effect of safinamide on behaviors relating to abuse liability and dependence/withdrawal effects as required by the Controlled Substance Staff (CSS) in the Center for Drug Evaluation and Research (CDER) at the Food and Drug Administration.

Quindi FDA chiede una valutazione clinica del potenziale effetto di safinamide sui comportamenti in materia di abuso e gli effetti di dipendenza / astinenza. La abuse liability non è altro che il grado in cui una sostanza psicoattiva ha proprietà che facilitano la gente ad abusarne, diventando dipendenti da esso.

Il 29 Marzo l’azienda ha ricevuto CRL dalla FDA e un po’ a sorpresa il 29 Luglio 2016 ci fa sapere che:

Newron Pharmaceuticals S.p.A. (“Newron”) (SIX: NWRN), a biopharmaceutical company focused on the development of novel therapies for patients with diseases of the central nervous system (CNS) and pain, and its partners Zambon S.p.A. and US WorldMeds announced today that the US Food and Drug Administration (FDA)  and the Controlled Substance Staff (CSS) in the Center for Drug Evaluation and Research (CDER) at the Food and Drug Administration no longer require Newron to perform any studies to clinically evaluate the potential abuse liability or dependence/withdrawal effects of Xadago®. The FDA decision was communicated during a meeting with Newron that was scheduled following the March 29, 2016 Complete Response Letter (CRL).

Come leggete sopra a seguito di un incontro con FDA successivo alla CRL l’agenzia del farmaco americana ha fatto sapere all’azienda che gli stessi dati che aveva chiesto bocciando il farmaco non sono più necessari. Che altro dire……è chiaro che se l’azienda ha ottenuto questo vantaggio è stata molto brava nel botta e risposta con FDA e CSS a convincere che con i dati già a disposizione non occorre depositare altri nuovi dati e il farmaco è sicuro anche dal punto di vista dell’abuso.

La prossima mossa dell’azienda sarà quella di ri-presentare NDA entro il 2016. Prima di guardare altri aspetti diciamo solo, per chi non lo sapesse, che Xadago è un add on alla levodopa, anche in associazione ad altri trattamenti per il Parkinson, in pazienti con malattia in fase moderata o avanzata che presentano fluttuazioni motorie (complicanze associate alla terapia cronica con levodopa che si manifestano dopo 5-10 anni di trattamento).

Come abbiamo visto nel precedente articolo diversi studi hanno confermato la validità di questo farmaco come coadiuvante nella malattia di Parkinson; ha dimostrato di ridurre la discinesia e di determinare significativi benefici clinici in relazione all’aumento dei tempi ON, alla riduzione dei tempi OFF, alla capacità di svolgimento delle attività quotidiane, al miglioramento della sintomatologia motoria, al miglioramento della qualità di vita e alla riduzione dei sintomi depressivi. Non esistendo ancora il farmaco ideale per il trattamento della malattia di Parkinson occorre correggere alcuni aspetti utilizzando farmaci come Xadago. Se come dice l’azienda Novembre potrebbe essere il mese giusto per depositare l’NDA, trattandosi di una resub il farmaco potrebbe essere approvato già intorno a Maggio-Giugno 2016. Credo che se non succede niente di strano l’azienda porterà a casa l’approvazione.

Per concludere il discorso “Xadago” al momento non abbiamo i dati vendita del farmaco e soprattutto non sappiamo quanto Newron riceverà dal partner, ma comunque l’azienda al 31-12-2015 aveva 44 M di franchi svizzeri nelle casse che consentono una gestione tranquilla.

Archiviato Xadago l’interesse dell’azienda è già stato spostato sul secondo candidato farmaco in pipeline: Sarizotan e sul terzo Evenamide.

Sarizotan inizierà una fase 3 nel Q3-2016 in pazienti con la sindrome di Rett, malattia che non ha una cura risolutiva. Il farmaco ovviamente ha la designazione di orfano. Lo studio STARS sarà multicentrico e il design è stato concordato con i vari enti.

Invece Evanamide nell’indicazione Schizofrenia ha dati POC nel Q4-2016.

Torniamo per un attimo su Sarizotan, perché è interessante ? Nonostante sia in un indicazione rara, essendo orfano non ha concorrenti al momento e inoltre sappiamo molto bene l’alto costo di questi farmaci. Potenzialmente ha più valore di Xadago che viene venduto a un centinaio di euro a confezione, e che soprattutto ha forti concorrenti in campo in un mercato ampio ma densamente popolato. Quindi Sarizotan stando a quanto detto dall’azienda è più facilmente vendibile, visti i pazienti limitati, e di fatto sarà gestito direttamente da Newron senza partner prendendosi tutti gli introiti di mercato.

Sarizotan non è un farmaco nuovo ma è stato acquistato da Merck che abbandona il farmaco dopo due fasi 3 nell’indicazione PD fallite. Newron ci prova nella sindrome di rett malattia genetica che è un anomalia del gene MeCP2. Questo gene è nel cromosoma X e affligge quasi esclusivamente le ragazze con cromosoma XX.

Sarizotan è un full agonist  5HT1A receptors and partial agonist/antagonist dei D2 receptors ma abbiamo qualche dato nella sindrome di Rett ? Nei modello femminile dei ratti con questa mutazione sono stati valutati alcuni elementi. Il numero di apnee/ora è diminuito dell’ 86% e dell’ 82% il miglioramento nella respirazione irregolare. Qui sotto il grafico che illustra questo miglioramento.

Anche dopo 7-10-14 giorni di trattamento i dati sono statisticamente significativi sia sulle apnee che sull’irregolarità’ respiratoria.

Che dire di altro….. il farmaco teoricamente può fare bene perché va proprio a migliorare quei problemi respiratori che sono il grande problema (e non solo) legato a questa malattia. Il 25% dei pazienti muore proprio per complicazioni respiratorie. L’endpoint dello studio è proprio la riduzione delle apnee dopo 24 settimane di trattamento. Per concludere la fase 3 inizierà a breve, sicuramente è un buon evento binario per l’azienda, i dati potrebbero arrivare già nella metà del 2017.

Passiamo adesso a Evenamide. Il farmaco è un potenziale blockbuster perché si rivolge a un potenziale mercato da 9B e potrebbe essere un’alternativa o un aiuto per quei pazienti che non rispondono alle attuali terapie. Quindi dopo la fase preclinica sui vari modelli attualmente il farmaco è in fase 2a nell’indicazione schizofrenia come terapia add-on nei sintomi positivi della malattia. Gli endpoint sono il punteggio misurato con la PANSS e la valutazione del paziente misurata con la CGI-C e con la CGI-S. Questi endpoint sono ormai assodati dalla comunità scientifica e dagli organi che approvano i farmaci. I lettori più attenti si ricorderanno che cosa sono e come si determinano questi punteggi quando abbiamo parlato di ITI-007 di Intra-Cellular Therapies $ ITCI in un vecchio articolo.

Il farmaco è un bloccante del canale del sodio regolato dal voltaggio, questo blocco inibisce il rilascio di glutammato, riducendo la frequenza di scarica dei neuroni iper-eccitati e può normalizzare l’attività corticale e dell’ippocampo quando è irregolare. Il MOA è unico e decisamente interessante perché questa anormale connettività elettrica nella schizofrenia non è influenzata da farmaci esistenti che hanno come target disregolazione dei sistemi dopaminergico mesolimbico e mesocorticali. I suoi potenziali benefici sono stati dimostrati in una serie di modelli animali predittivi di efficacia nelle malattie psichiatriche, tra cui modelli di schizofrenia, psicosi, mania, depressione, compulsività e aggressività. Oltre a questi studi sugli animali il farmaco è stato somministrato in fase 1 su 54 volontari ai quali è stata somministrata una dose fino a 30mg che è risultata generalmente tollerata bene.

Nell’immagine qui sotto possiamo vedere un grafico che ci fa vedere cosa è successo in fase preclinica sui topi. Anfetamina ed Evenamide sono state sommistrate prima della sessione PPI che è tipicamente associata alla schizofrenia. I due farmaci Aloperidolo e Risperidone sono stati somministrati invece 30 minuti dopo. Come vedete qui sotto utilizzando il test di Tukey in particolare nell’ultima colonna a destra si vede che si è raggiunto un p<0.001 dato piuttosto buono.

In base a quanto detto sopra teoricamente l’utilizzo di questo farmaco  può ridurre la dose terapeutica di antipsicotici e potrebbe comunque aiutare i pazienti che non rispondono ai farmaci. Quindi per concludere al momento non abbiamo dati concreti sull’uomo sui quali ragionare e i numeri visti fin ora ci dicono poco. La domanda che ogni investitore deve porsi è se questo potenziale farmaco può ritagliarsi uno spazio tutto suo in un mercato già pieno di farmaci. Solo se i dati in arrivo saranno forti potranno farci capire se ha senso un suo utilizzo futuro e sicuramente potrebbe essere interessante in combo con ad esempio il risperidone.

Quindi per concludere questo farmaco attualmente è un jolly, merita sicuramente attenzione, ma solo i dati in arrivo potranno indirizzarci per quantificare quanto può valere. Vista l’indicazione comunque l’azienda avrà sicuramente bisogno di investimenti forti per un’eventuale fase 3. Sicuramente avere un partner sarebbe l’ideale.

Concludiamo con alcune info tecniche. Negli ultimi tre mesi la quotazione è passata dalla zona 15 CHT all’attuale 25 CHT. E’ probabile che la quotazione possa salire per i dati di fine anno e per un’eventuale NDA depositata a Novembre del loro farmaco di punta Xadago. Chi ha approfittato del calo di qualche mese fa ha sicuramente fatto un buon investimento acquistando le azioni sui minimi. Come sempre il percorso di un’azienda biotech è sempre ricca di insidie e anche Newron ha avuto i suoi problemini ma ritengo che possa essere un investimento long di buona qualità. A voi.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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