(Rinnovabili.it) – E’ possibile far tornare a crescere l’Italia ridisegnando la fiscalità in chiave ambientale, senza nuove tasse né nuovo debito pubblico? Sì, e la ricetta per farlo prevede ingredienti che fanno già parte della “alimentazione italiana”. A scriverla è Legambiente nelle sue 15 proposte per la legge di Bilancio 2017, presentate oggi al Governo nel corso della conferenza stampa organizzata presso la Camera. Un elenco ragionato di interventi perfettamente attuabili e capaci di definire una nuova finanziaria green, creando occupazione e opportunità. Le 15 proposte riguardano l’economia circolare e i beni comuni, la riqualificazione edilizia e la manutenzione del territorio, il clima e la mobilità sostenibile, ma partono tutte da un unico punto fermo: il Governo deve cancellare rendite e privilegi di cui beneficiano coloro che gestiscono cave, acque di sorgente, concessioni balneari, estrazioni di petrolio e gas. Secondo l’associazione ambientalista si consentirebbe così di generare subito quasi 2 miliardi di euro ogni anno, a partire dal 2017.
“Queste proposte – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – dimostrano che vi sono settori in Italia dove, con adeguate politiche, si può tornare a creare lavoro e opportunità”. La formula è semplice: spostare la tassazione dal lavoro al consumo di risorse, esattamente come orma da anni ci richiede l’Unione Europea. “Con le nostre proposte – aggiunge Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente –chiediamo interventi finalizzati, tra l’altro, a ridisegnare la tassazione sull’energia e i trasporti, per togliere privilegi e legarla all’inquinamento prodotto, e a rimodulare l’Iva per premiare i prodotti con minore impatto ambientale. Si potrebbero così rimettere in moto oltre 150 miliardi di Euro, spingendo proprio gli investimenti in innovazione e rilanciando il Made in Italy”.
Fissare un canone minimo in tutta Italia per l’attività estrattiva con l’obiettivo di spingere il recupero e riuso dei materiali ai sensi delle direttive europee. Il canone dovrà essere pari ad almeno il 20% dei prezzi di vendita dei materiali cavati (come nel Regno Unito) e potrà essere differenziato dalle Regioni per le diverse tipologie di materiali.
Penalizzare lo smaltimento in discarica per spingere il riciclo, come negli altri Paesi europei, con l’aumento del costo di conferimento in discarica (ecotassa). L’obiettivo è infatti di spingere il recupero e riuso dei materiali ai sensi delle direttive europee.
Abolire le proroghe delle concessioni autostradali legate a progetti di nuove tratte autostradali.
Autore: Rinnovabili
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