(Rinnovabili.it) – Oggi la blue economy è stimata valere introno ai 1300 miliardi di euro. Ma perché questo modello di business funzioni è necessario che la gestione di mari e oceani sia rigorosamente sostenibile. Cosa fare allora se, al contrario della premessa, si assiste ogni giorno all’aumentare di pressioni esterne quali l’inquinamento, il surriscaldamento delle acque e il sovrasfruttamento? L’Unione Europea prova a dare una risposta presentando la nuova agenda per una migliore governance della risorsa marina.
La Commissione e l’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno adottato questa mattina una comunicazione congiunta finalizzata a definire una strategia per oceani sicuri, puliti e gestiti in modo sostenibile.
“Gli oceani – ha dichiarato Karmenu Vella, Commissario per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca – costituiscono il 70% del pianeta. Il mondo si è reso conto che necessitano di maggiore attenzione. Solo un’intensa cooperazione internazionale è in grado di conseguire questo obiettivo […] L’agenda che annunciamo ha l’obiettivo di migliorare il quadro istituzionale internazionale, di ridurre le pressioni antropiche sui nostri oceani e di investire nella scienza. In tal modo sarà garantito un uso sostenibile delle risorse marine, a vantaggio di ecosistemi marini sani e di un’economia marittima fiorente”.
L’esecutivo ha definito in tutto quattordici azioni finalizzate ad attuare una la strategia sostenibile, che dovranno essere ora discusse con gli Stati membri dell’UE in sede di Consiglio e Parlamento europeo. Le priorità sono quelle di definire regole comuni per lo sfruttamento delle acque internazionali, un’azione coordinata contro il riscaldamento degli oceani e misure ad hoc per proteggere gli stock ittici.
Tra le azioni proposte c’è il rafforzamento, anche attraverso un intervento multilaterale, del ruolo di Interpol nella lotta alla pesca non dichiarata e non regolamentata. La Commissione avvierà anche un progetto pilota che, attraverso la tecnologia di comunicazione satellitare, avrà l’obiettivo di controllare la pesca illegale a livello mondiale. Nell’ambito del piano d’azione per l’economia circolare, proporrà entro il 2017 una strategia per le materie plastiche che contribuirà a ridurre i rifiuti marini di almeno il 30% entro il 2020.
Inoltre Bruxelles lavorerà all’elaborazione di orientamenti internazionali sulla pianificazione dello spazio marittimo entro il 2025 e contribuirà a espandere le zone marine protette in tutto il mondo grazie a finanziamenti nel quadro dei programmi “Orizzonte 2020” e “LIFE”. Entro il 2018 la Commissione elaborerà inoltre orientamenti in materia di esplorazione e valorizzazione delle risorse naturali nelle zone soggette a giurisdizione nazionale. Infine, proporrà soluzioni per sviluppare la rete europea di osservazione e di dati dell’ambiente marino – EMODnet e trasformarla in una banca dati mondiale.
Autore: Rinnovabili
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