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Riforma del mercato elettrico europeo: cosa dice il testo

(Rinnovabili.it) – La stretta interconnessione tra gli Stati membri dell’UE attraverso la comune rete transeuropea è unica al mondo ed è uno degli strumenti su cui Bruxelles conta per contenere i costi della transizione energetica a livello dei consumatori. Interconnessione è anche la parola con cui deve essere analizzata la proposta di riforma del mercato elettrico europeo. Contenuta nel Pacchetto Energia presentato ieri dall’Esecutivo UE, la proposta mira a facilitare gli scambi energetici attraverso i confini degli Stati membri. “Oggi, il funzionamento del sistema attraverso i confini è molto più interconnesso di quanto non fosse in passato  – spiega la Commissione. – Ciò è dovuto alla maggiore produzione variabile e decentrata, insieme con una più stretta integrazione del mercato, e con tempi di contrattazione più brevi. Questo significa anche che le azioni nazionali da parte dei regolatori o dei gestori di rete possono avere un effetto immediato su altri Stati membri dell’UE”.

Alcuni dei dispositivi di interconnessione sono utilizzati solo per il 25% delle loro capacità, spesso a causa di limitazioni nazionali che inibiscono il coordinamento tra Pesi confinati. La nuova proposta europea entra nel merito della questione chiedendo l’obbligo di cooperazione e coordinamento per  gestori dei sistemi di trasmissione.

L’accoppiamento dei mercati

Il regolamento stabilisce che i gestori del sistema di trasmissione e gli operatori del mercato elettrico designati organizzino congiuntamente la gestione dei mercati del giorno prima e infragiornaliero integrati sulla base del market coupling (cioè il cosiddetto “accoppiamento dei mercati”). Gli operatori nominati dovranno cooperare a livello dell’Unione o, ove più opportuno, su base regionale al fine di massimizzare l’efficienza e l’efficacia degli scambi commerciali dell’energia elettrica. Inoltre dovranno fornire prodotti per la negoziazione sui mercati del giorno prima e infragiornaliero che siano di dimensioni sufficientemente piccole, con offerte minime da 1 Megawatt o meno, per consentire l’effettiva partecipazione alla risposta Demand Side, anche allo stoccaggio di energia e alle fonti rinnovabili su piccola scala. Entro il 1° gennaio 2025, periodo rilevante per gli sbilanciamenti dovrà essere di 15 minuti in tutte le aree di controllo.

Priorità di dispacciamento

Le novità più interessanti sul fronte delle rinnovabili arrivano dalla priorità di dispaccimento. Il regolamento europeo prevede che il sistema “non sia discriminatorio” e che i gestori dei sistemi di trasmissione diano priorità agli impianti che utilizzano fonti di energia rinnovabili o cogenerazione ad alta efficienza solo nel caso in cui abbiano una capacità elettrica installata inferiore a 500 kW o siano progetti dimostrativi di tecnologie innovative.

Inoltre se la capacità totale degli impianti di generazione oggetto di dispacciamento prioritario è superiore al 15% del totale installato in uno Stato membro, la priorità è concessa solo a impianti con una capacità elettrica installata inferiore a 250 kW. Regola estesa a tutti a partire dal 2026.

Oneri di rete

La distribuzione delle tariffe dovrà rispecchiare i costi di utilizzo della rete di distribuzione per gli utenti del sistema, inclusi i consumatori attivi, e potrà essere differenziati in base ai profili di consumo o di produzione degli utenti. Se gli Stati membri hanno attuato la diffusione di sistemi di misurazione intelligenti, le autorità di regolamentazione possono introdurre orari differenziati per le tariffe di rete, che rifletta l’uso dell’infrastruttura in modo trasparente e prevedibile per il consumatore.

Le autorità di regolamentazione forniranno incentivi ai gestori del sistema di distribuzione affinché prestino servizi per la gestione e lo sviluppo delle loro reti e perché integrino soluzioni innovative. Inoltre dovranno introdurre obiettivi di performance al fine di incentivare i gestori del sistema di distribuzione ad aumentare l’efficienza, compresa quella energetica, delle loro reti.

Meccanismi di capacità

Estensione a tutti gli Stati membri dei meccanismi di capacità, vincolati però a dei precisi limiti emissivi. Gli impianti che parteciperanno capacità non dovranno emettere più di 550g di CO2 per kWh prodotto. Il mercato potrà essere transfrontaliero: i meccanismi diversi dalle riserve strategiche sono aperti alla partecipazione diretta dei fornitori di capacità situati in un altro Stato membro, a condizione che vi sia una rete connessione tra lo Stato membro e la zona di offerta (bidding zone). Gli Stati membri non dovranno limitare la capacità nel loro territorio alla partecipazione di meccanismi di altri Stati membri.

Autore: Rinnovabili

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