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ITALIA ed OCSE: una questione di pressione fiscale

Il problema della pressione fiscale resta un tema caldo di cui spesso si parla ma del quale non si riesce a trovare soluzione. In questo “guest post” si fa luce sull’argomento confrontando l’Italia con le altre realtà “che contano”.

Questa settimana ho il piacere di ospitare un personaggio che mi è capitato di leggere diverse volte in passato e che recentemente ho contattato per una “collaborazione”.
Nella speranza di completare ulteriormente il palinsesto del blog con nuovi argomenti e nuovi personaggi, ho il piacere di ospitare Sàntolo Cannavale che ci parlerà, questa settimana, proprio di pressione fiscale. Ovviamente un vostro feedback è ben gradito.

Pressione fiscale in Italia e nel Paesi OCSE [GUEST POST]

Se in Italia la pressione fiscale si fermasse al livello medio dei Paesi OCSE – 34,3% rispetto al PIL nazionale nel 2015 – gli italiani risparmierebbero circa 153 miliardi di euro ogni anno per tasse ed imposte pagate e potrebbero dedicare queste importanti risorse a consumi ed investimenti privati. Ne beneficerebbero le aziende produttive e indirettamente lo Stato mediante l’incasso di imposte indirette (IVA ed altro) sui beni e servizi scambiati.
Ma questo al momento è utopia, visto il costo complessivo annuale della “macchina statale” (spesa pubblica) pari a circa 800 miliardi di euro.
Nel predetto costo complessivo sono ricompresi i 70 miliardi di euro che annualmente gravano sul debito pubblico nazionale e che lo Stato italiano versa, in buona parte, ad investitori stranieri.

Il Sole 24Ore sullo specifico tema scrive: “L’Italia è scesa di una posizione, ma rimane comunque saldamente nel gruppo dei Paesi con la pressione fiscale più elevata. È quanto emerge dal rapporto dell’Ocse sul 2015, che vede il nostro Paese in sesta posizione (la stessa della Svezia) con una tassazione complessiva pari al 43,3% del Pil, alle spalle di Danimarca (al 46,6%), Francia (45,5%), Belgio (44,8%), Finlandia (44%) e Austria (43,5%). Nel 2014 eravamo quinti, davanti all’Austria. Lo scenario rimane quindi più o meno inalterato.”
Negli Stati Uniti il livello complessivo di tassazione nel 2015 è salito dal 25,9 al 26,4% del Pil (non lontani ormai dal livello pre-crisi e cioè dal 26,7% del 2007). Gli Usa rimangono saldamente in coda alla lista dei Paesi con la maggiore pressione fiscale. Sono infatti quintultimi, seguiti solo da Corea, Irlanda, Cile e Messico. Sarà interessante guardare agli sviluppi di tassazione negli Stati Uniti, dal momento che il neo eletto Presidente Donald Trump ha dichiarato con fermezza che uno dei pilastri della sua futura politica sarà rappresentato dalla forte riduzione della imposizione fiscale, in particolare quella che riguarderà le aziende americane.
L’OCSE conta 35 paesi membri e ha sede a Parigi, nello Château de la Muette”.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) (in inglese Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD); in francese Organisation de coopération et de développement économiques (OCDE)) è un’organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un’economia di mercato.

Santolo Cannavale

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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