Facebook ha iniziato a distribuire nuovi strumenti progettati a prevenire la disinformazione attraverso il social network, ad alcune settimane di distanza dalle elezioni presidenziali americane. Proprio negli USA è scoppiato un polverone per via delle speculazioni a riguardo delle cosiddette fake news, che avrebbero avuto un ruolo determinante nella vittoria di Donald Trump. Fra i nuovi strumenti troviamo la possibilità di segnalare in maniera semplificata i contenuti falsi della News Feed, e avrà un gioco fondamentale la collaborazione in corso con organizzazioni indipendenti che si occupano del controllo dei fatti.
Le storie virali create ad-hoc per strappare visualizzazioni avranno vita breve sul servizio di Zuckerberg, almeno sulla carta, ma non si tratta di mera censura. Gli utenti che visualizzeranno un contenuto contrassegnato come falso e vorranno condividerlo verranno avvisati che “le organizzazioni per il controllo dei fatti hanno contestato la sua affidabilità”. Per iniziare Facebook collaborerà con Snopes, Politifact, ABC News e FackCheck.org, ma nel corso del tempo verranno aggiunti nuovi nomi per migliorare in maniera ancora più significativa la capillarità dei controlli sul social network.
Se non bastasse, Zuckerberg ha in mente anche altri strumenti per segnalare le “fake news”, fra cui un database con i contenuti falsi a cui avranno accesso anche le organizzazioni di controllo dei fatti che indagheranno sulle segnalazioni. Una volta confermata la falsità della notizia, il post verrà contrassegnato come “contestato” insieme ad un link che spiega i passaggi con cui si è giunti alla conclusione. Se almeno due organizzazioni di controllo contrassegnano la notizia come falsa gli utenti vedranno un banner sotto il post nella News Feed di Facebook. I siti con post contestati verranno penalizzati, così come la priorità dei loro contenuti.
I post contestati potranno comunque essere visionati dagli utenti e condivisi, tuttavia in nessuna pagina che usa gli strumenti pubblicitari di Facebook i banner verranno visualizzati. In tutto questo ci sarà una parte gestita dai dipendenti della compagnia di Zuckerberg, ad esempio nella separazione di contenuti personali da quelli che si presentano come news. Secondo Facebook gli interventi umani non saranno mai regolati sulla base di giudizi personali, ma saranno basati soprattutto sul controllo del dominio del contenuto postato per verificare che non si tratti di un post personale. Questi sono solo alcuni degli strumenti che appariranno sul servizio.
Facebook ha infatti dichiarato di essere al lavoro su numerosi nuovi metodi per facilitare ulteriormente la segnalazione delle bufale, e di essere intenzionata ad eliminare del tutto i vantaggi in termini economici che ci sono dietro alle notizie false, dal momento che generano solitamente un grosso numero di interazioni e visualizzazioni. La compagnia impedirà ad esempio l’acquisto di banner pubblicitari sulla piattaforma a tutti i siti che utilizzano domini furbi (buzzfeedfeed o nomi storpiati di siti celebri), e tutti quelli che richiedono azioni di questo tipo, senza comunque approfondire ulteriormente l’argomento su questo punto.
La disinformazione però non verrà eliminata del tutto, ed è stato lo stesso Zuckerberg a sottolineare questo punto, dal momento che anche gli articoli delle fonti più rispettabili possono contenere errori. Con i cambiamenti la società punta però a mettere sotto controllo le bufale più eclatanti, e sarà cruciale per consentire alla piattaforma di acquisire la persa affidabilità.
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