Come da attese, la FED alza i tassi di un quarto di punto abbassando però le speranze di chi si sarebbe aspettato, quantomeno nelle parole di Janet Yellen, una maggiore aggressività prospettiva in ambito di futuri rialzi.
La reazione dei mercati è stata immediata. Borse forti (effetto strascico lo troviamo ora in Europa), Titoli decennali in rafforzamento (e rendimenti in discesa) e poi ovviamente Dollaro USA in indebolimento.
La cosa più interessante però è andare a vedere l’aspetto che ha mosso i mercati, ovvero il Dot Plot. già ne abbiamo parlato lungamente in passato. Il “dot plot” della Federal Reserve è un grafico che sintetizza le indicazioni dei singoli elementi del FOMC, andando ad illustrare quali siano, per ognuno degli stessi i livelli appropriati dei tassi di interesse nei futuri mesi/anni.
E’ quindi una tabella previsionale ed è interessante sopratutto per andare poi a valutare i vari scostamenti volta per volta. Ad esempio, se andata a vedere i passati DOT PLOT pubblicati dal sottoscritto (CLICK HERE), noterete come i banchieri Fed abbiano costantemente sovrastimato il livello dei tassi, e noterete anche come invece i mercati (indicati negli stessi grafici) hanno poi avfuto ragione. E noi lo sappiamo benissimo che i mercati hanno sempre ragione, sempre o quasi…
La cosa interessante è che negli ultimi mesi, il mercato stesso stava iniziando a percepire una FED più aggressiva, con tassi che sarebbero potuti salire in modo più violento.
DOT PLOT A CONFRONTO: Dicembre 2016 vs Marzo 2017
In realtà vedete che l’impennata è stata molto meno forte di quanto si pensava. Il tutto fa pensare ad una situazione più controllabile dalla FED (ricordiamoci l’impatto del prezzo del petrolio che, guarda caso, sta scendendo un pochino). E quindi il risultato è percepibile dalle borse che tirano un sospiro di sollievo. Sulla carta al corsa più continuare. E le buone notizie dall’Otanda non fanno altro che aumentare le tranquillità e confermare la forza dell’Euro.
Fino alla prossima puntata.
La Yellen ha ribadito che la Fed «non è particolarmente preoccupata per lo sviluppo di bolle pericolose», ma i livelli record raggiunti da Wall Street (…) potrebbero aver reso più agevole la decisione di alzare i tassi. (…) La Fed, in pratica, si starebbe creando lo spazio necessario per ingranare la retromarcia se nel corso dell’anno le cose dovessero mettersi male. Ipotesi, peraltro, non da escludere. E non solo perché non sono ancora calcolabili gli effetti della Trumponomics, su cui la numero uno della Fed sospende il giudizio («Troppo presto per valutarne l’impatto»), verso cui comunque la politica monetaria «non ha raggiunto un punto in cui si trova in conflitto». (…) La Yellen potrebbe dunque presto trovarsi nella scomoda posizione di dover scegliere se continuare ad alzare i tassi per contrastare il surriscaldamento dei prezzi, accollandosi il rischio di schiantare del tutto la già debole crescita Usa (sempre che la colpa non venga attribuita a Trump); oppure, se ricominciare a far calare la scure sul costo del denaro per scongiurare la stagnazione o, peggio, la recessione. [Source]
That’s all, folks!
STAY TUNED!
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FOMC: Yellen meno aggressiva sui tassi. E le borse riprendono forza.,
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