E’ un grafico che confronta l’andamento della produzione industriale in Germania, area euro (a 19 paesi) e Italia, ponendo come base 100 il primo trimestre del 2000.
A proposito dell’Italia, più che il tracollo connesso alla crisi del 2009 e 2012, ciò che salta all’occhio è la dinamica della produzione, in perfetta sintonia con uno scenario di desertificazione del tessuto industriale italiano.
La Germania ha recuperato i livelli precedenti la crisi, anche se la tendenza rimane stagnante.
L’area euro, che aggrega le dinamiche dei diversi paesi appartenenti alla moneta unica, ha anch’essa una dinamica stagnante ed è ben ldistante dai livelli precedenti alla crisi.
Il grafico successivo confronta la variazioni trimestrali della produzione industriale in Italia (linea blu scala destra) con la variazione del Pil rispetto all’anno precedente (colonne rosse scala destra)
Perché questo grafico?
Perché l’Istat ha fatto sapere che la produzione industriale, nel mese di gennaio è diminuita del 2.3% rispetto a dicembre 2016. Nella media del trimestre novembre-gennaio l’indice aumenta dello 0,5% rispetto al trimestre immediatamente precedente.
Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio l’indice diminuisce in termini tendenziali dello 0,5% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 19 di gennaio 2016).
L’indice destagionalizzato mensile presenta una sola variazione congiunturale positiva nel comparto dell’energia (+3,1%); diminuiscono invece i beni strumentali (-5,3%), i beni intermedi (-3,4%) e i beni di consumo (-1,6%).
In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a gennaio 2017, un aumento marcato nel comparto dell’energia (+14,4%); diminuzioni segnano invece i beni strumentali (-6,2%) e, in misura più lieve, i beni di consumo (-1,9%) e i beni intermedi (-1,4%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a gennaio 2017 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+17,1%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+12,7%) e della fabbricazione di prodotti chimici (+2,1%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei comparti delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-9,5%), dell’industria del legno, della carta e stampa (-8,5%) e dell’attività estrattiva (-5,9%).
Insomma, un pessimo inizio anno per l’industria italiana
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Autore: Finanza.com Blog Network Posts
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