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Galaxy Note 7, la batteria non potrà più ricaricarsi

I Galaxy Note 7 rimasti in commercio non potranno più ricaricarsi. Ad annunciarlo è la stessa Samsung, al lavoro per rilasciare un ultimo definitivo aggiornamento software, che disabiliterà la funzionalità di carica della batteria. L’avventura del phablet top gamma sta dunque per concludersi definitivamente, dopo aver scatenato una spirale economica e mediatica senza precedenti.

Occorre innanzitutto operare una precisazione. L’azienda sudcoreana ha annunciato ad ottobre 2016 lo stop alla produzione del Galaxy Note 7, dopo che i noti problemi alla batteria si sono manifestati anche su alcuni modelli successivi alla campagna di sostituzione. A quel punto Samsung ha avviato un’operazione di rimborso a livello globale, offrendo comunque i premi previsti in fase di pre-ordine (microSD da 256 GB e GearVR), previa restituzione del dispositivo.

La S-Pen del Galaxy Note 7

Peccato però che alcuni utenti abbiano deciso di tenerlo con sè, come una sorta di oggetto da collezione. In Italia sono stati distribuiti 1.950 Note 7, di cui 100 sembrano non essere mai rientrati per una chiara volontà dei proprietari. I numeri inevitabilmente si allargano considerando tutti gli altri mercati di commercializzazione.

A dicembre 2016 Samsung ha pubblicato una nota ufficiale annunciando come, delle 3.06 milioni di unità vendute livello globale, fossero tornate alla base 2.7 milioni di unità, con poco più di 300.000 Galaxy Note 7 ancora in circolazione. Una delle zone con la più bassa percentuale di rientro era la Corea del Sud, con appena il 20% dei dispositivi restituiti.

La confezione di vendita del Galaxy Note 7

Al fine di mettere in sicurezza il phablet e spingere gli utenti ad accettare la campagna di restituzione, l’azienda sudcoreana ha rilasciato, nel corso delle settimane, alcuni aggiornamenti software che hanno limitato le funzionalità del Galaxy Note 7: dal blocco di accesso alla rete passando per la limitazione della batteria al 60%, fino ad arrivare a quello annunciato oggi.

L’ultimo dato certo sulle unità ancora in circolazione è stato diramato dalla stessa Samsung a gennaio 2017, quando è stato annunciato il rientro alla base del 96% di Note 7 commercializzati. Dunque, per quanto estremamente limitata, dovrebbe esserci una quantità di dispositivi ancora nelle mani degli acquirenti.

Il Galaxy Note 7 nella colorazione Silver Titanium

In ogni caso, con l’aggiornamento che disabiliterà la ricarica, il Galaxy Note 7 potrà praticamente essere utilizzato solo collegandolo all’alimentazione. Una prospettiva che renderà complicato poter continuare ad utilizzarlo nella quotidianità, se mai ancora ci fosse qualcuno a sfruttarlo come smartphone principale.

Un caso davvero complesso per Samsung, i cui effetti potrebbero ancora non essersi definitivamente palesati. Nei tre giorni successivi al definitivo stop della produzione, il titolo in borsa dell’azienda sudcoreana ha perso circa il 10% del proprio valore, qualcosa come 21 miliardi di dollari.

Note 7 Blue Coral

Di contro però il Q4 2016 è stato il migliore per Samsung negli ultimi tre anni. 90 milioni di smartphone e 8 milioni di tablet venduti, con un prezzo medio di vendita di circa 180 dollari ed un profitto medio pari a 24 dollari per unità. L’intero gruppo, nel periodo preso in esame, ha registrato ricavi per 42.5 miliardi di dollari e profitti operativi pari a 23.3 miliardi di dollari.

Nonostante il Galaxy Note 7, le vendite nel mercato smartphone sono state ottime. Bisogna comunque sottolineare come l’azienda non abbia ancora presentato prodotti top gamma dopo il phablet, e gli effetti potrebbero riversarsi proprio sulla fascia alta del mercato, con gli utenti spinti magari verso altri brand.

Il Galaxy S8 nella colorazione Gold

In tal senso, il 29 marzo si configura come una data cruciale. La presentazione del Galaxy S8 consentirà di poter testare in che modo Samsung sia, oggi, effettivamente percepita in relazione ai prodotti premium, che richiedono un certo esborso economico. Staremo a vedere.
 

Autore: Tom’s Hardware

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