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Olio di palma: i produttori fanno lobby sull’Europa

(Rinnovabili.it) – Non è piaciuta a Indonesia e Malesia la risoluzione del Parlamento Europeo, che la scorsa settimana ha esortato la Commissione eliminare gradualmente i biocarburanti a base di olio di palma. Si tratta pur sempre dei principali produttori mondiali di questo grasso vegetale, che hanno svenduto al business gran parte delle loro foreste. Insieme, coprono l’85% della produzione e hanno tutti gli interessi a che l’Unione Europea, secondo mercato di sbocco dopo l’India, continui a rimanere aperto. Per questo hanno deciso di inviare una delegazione congiunta a Bruxelles il mese prossimo, nel tentativo di dissuadere l’Europarlamento e la Commissione dal fare a meno delle loro materie prime.

L’Indonesia ha esportato 4,37 milioni di tonnellate di olio di palma verso i paesi UE lo scorso anno, secondo i dati della Palm Oil Association indonesiana (Gapki), mentre la l’export malese ha raggiunto le 2,06 milioni di tonnellate. Tutto questo a prezzo di una deforestazione selvaggia che ha impoverito la biodiversità, della deportazione di intere popolazioni indigene e della distruzione di torbiere fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi. Enormi serbatoi di carbonio sono andati persi, ettari di giungle vergini hanno ceduto il passo alle piantagioni intensive di palma da olio.

Dopo anni di sussidi alla produzione, anche i legislatori europei se ne sono accorti. Grazie agli allarmi della società civile e delle organizzazioni ambientaliste, le istituzioni hanno scoperto che i biocarburanti di prima generazione inquinano più del gasolio e della benzina. A quel punto, con il “re nudo”, restare immobili sarebbe stato troppo.

Ma ora la richiesta di uscire da questa spirale insostenibile entro i prossimi tre anni trova la resistenza dei paesi produttori: il Ministro per gli Affari economici indonesiano, Darmin Nasution, ha dichiarato che «tutto quel che si dice in Europa sull’olio di palma non è vero», annunciando che «faremo tutto il possibile per convincere il Parlamento europeo e paesi membri a non implementare questa risoluzione».

Di segno opposto il commento di Friends of the Earth: «L’uso di olio di palma deve essere ridotto, e su questo c’è una maggioranza schiacciante nel Parlamento Europeo. La deforestazione continua a un ritmo allarmante e la produzione è legata a incendi boschivi, cambiamento climatico e land grabbing. Inoltre, banche e investitori dovrebbero ritirare i finanziamenti alle aziende legate alla deforestazione in queste regioni».

Autore: redattore Rinnovabili

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