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Ultra HD, soprattutto sul satellite da qui a tre anni

L’Ultra HD avrà come piattaforma di elezione il satellite, almeno secondo l’ultimo rapporto Video Industry 2016 di Eutelsat basato sulle interviste a 122 top manager del settore di 38 paesi.

Video Industry 2016

Il 42% del campione è convinto che l’infrastruttura satellitare sarà il punto di riferimento per l’altissima definizione, in relazione ai progetti di sviluppo delle loro rispettive aziende. Al secondo posto fibra e IPTV con il 17%, mentre al terzo con l’11% gli over the top.

“Una visione che riflette le note caratteristiche tecniche del satellite: ampiezza di banda, copertura uniforme del territorio e qualità costante del segnale indipendentemente dal numero di utenti connessi nello stesso momento”, sottolinea il documento.

Il modello di business più probabile sarà prevedibilmente quello pay-per-view, mentre appare inidoneo quello lineare in chiaro su digitale terrestre – almeno oggi, ma fattibile in tre anni per il 44% del campione.

“Segnalando la necessità di incrementare i contenuti Ultra HD attualmente a disposizione, lo studio ricorda che tale tecnologia è nell’agenda del 66% degli operatori mondiali coinvolti nell’indagine e che le previsioni di vendita di schermi compatibili con il formato sono in costante e netto aumento su scala planetaria”, prosegue il documento.

Da rilevare che oggi al momento si contano nel mondo 42 canali Ultra HD via satellite (su 84 totali), sorpattutto in Europa. Entro il 2025 si prevedono ben 785 servizi del genere trasmessi dallo spazio.

Per quanto riguarda gli standard di riferimento bisogna ricordare che il consorzio DVB l’anno scorso ha approvato le specifiche per la cosiddetta Fase 2 dell’Ultra HD-1 introducendo gli elementi normativi a supporto dell’High Dynamic Range (HDR).

La norma supporta lo standard Hybrid Log Gamma (HLG – sviluppato da BBC e NHK) e lo standard PQ (Percentual Quantizer). È stato introdotto anche l’High Frame Rate (HFR), ovverosia l’aumento della frequenza di immagine ben oltre i 50/60 fotogrammi per secondo per una maggiore nitidezza delle sequenze in movimento. Senza contare le indicazioni per la gestione del Next Generation Audio (NGA), che supporta il cosiddetto “audio ad oggetti” e la creazione di “scene audio”.

Broadcaster e operatori TV sperano nella retrocompatibilità con la base attualmente installata di schermi Ultra HD in Standard Dynamic Range (SDR). “E proprio questo punto è valutato importante da oltre un terzo degli intervistati. Tra i due principali standard, quello ritenuto di più probabile adozione dal 20% degli intervistati è l’HLG. Il 37% degli intervistati si è dichiarato indeciso”, conclude il documento.


Tom’s Consiglia

A prescindere dal canale di distribuzione ULTRA HD non si può fare a meno di un televisore compatibile, come ad esempio il Sony KD-43X8305C.

Autore: Dario D’Elia Tom’s Hardware

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