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WALL STREET: malgrado tutto…THE TREND is always YOUR FRIEND!

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Malgrado mille dubbi che permangono sul mercato, continua ad essere evidente una forza dell’indice che dovrebbe garantirne la tenuta. Anzi, per assurdo, invita persino ad aumentare l’esposizione al rischio. [Guest post]

Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, caratterizzata dal nuovo aumento dei tassi ad opera della FED, i mercati finanziari internazionali non hanno mutato la loro fisionomia ed il loro assetto. Si prefigura pertanto anche per il prossimo futuro una crescita alquanto moderata dell’economia mondiale, cosi come lo è stata in tutto il periodo post crisi 2008.

Lo scenario intermarket, non di breve, bensì di medio lungo termine, testimonia peraltro con grande evidenza il paradigma post crisi dell’economia mondiale. In particolare, il dollaro Usa, molto cresciuto negli ultimi anni, tenta da qualche mese uno storno per ridare maggiore competitività alla manifattura Usa. Tentativo giustificato ma alquanto difficile in presenza di politiche monetarie ultra espansive ad opera della BCE e della BOJ. Le commodities, invece, sono lo specchio più fedele di questo particolare e molto anomalo ciclo economico. Negli ultimi 10 anni hanno, infatti, progressivamente perso circa il 35 % del loro valore in termini reali. Ed anche in queste ultime settimane hanno confermato il loro trend di lungo periodo. Quest’ultima circostanza non lascia presagire un’imminente accelerazione del tasso di crescita, anzi fa temere nuovi rigurgiti deflazionistici su scala globale. Il mercato obbligazionario, in tutti questi anni, si è comportato in maniera molto coerente con l’andamento generale dell’economia mondiale. I bassi tassi d’interesse non sono infatti il frutto delle politiche monetarie espansive, bensì riflettono quello che è lo stato dell’economia reale. Le politiche di espansione monetaria, nel tentativo disperato di ravvivare il comatoso ciclo economico, hanno in realtà contribuito ad arrestare la disastrosa caduta dei saggi d’interesse iniziata ben 30 anni orsono. Per questo motivo c’è molta cautela, anche ad opera della FED, nel decidere il loro abbandono. In realtà da anni si combatte un terribile e quasi sconosciuto mostro, quello della deflazione, non ancora vinto, nonostante il super attivismo delle maggiori banche centrali. In tale particolare e peculiare contesto macroeconomico, il mercato azionario, per apparente paradosso, vive, nel migliore dei mondi possibili. I bassi prezzi dei maggiori fattori produttivi, garantiscono infatti una crescita costante degli utili delle imprese che, come ben sappiamo, costituiscono il vero motore del lievitare delle quotazioni azionarie. Le menzionate favorevoli condizioni sono tutte ancora ben presenti, per tale motivo crediamo che questo storico e prolungato bull market non sia ancora giunto al suo epilogo, e che abbia ancora un bel pezzo di strada da fare.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 26.256

Large Traders : + 34.549

Small Traders : – 8.293

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Si riconferma, pertanto, la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa in auge ormai da oltre un anno. In quest’ultima ottava registriamo comunque delle variazioni nelle posizioni dei diversi operatori, pari a 8.966 contratti. In particolare, i Commercial Traders, riescono, più che nelle passate settimane, a distribuire un po’ di contratti long, in particolare nell’ultima ottava cedono un intero lotto di 8.966 contratti long, e rafforzano la loro abituale posizione di copertura Net Short. I Large Traders, invece, essendo degli operatori trend-following, dimostrano ancora molta fiducia, acquistano infatti altri 4.651 contratti long, e consolidano la loro, per ora solitaria, posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, acquistano anch’essi 4.315 contratti long, e seppur testimoniando maggiore fiducia, restano ancora in un’insolita posizione Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, dello stesso segno di quelle delle 2 precedenti ottave, ci inducono a pensare che il mercato dei derivati azionari Usa sta tentando di tornare con molta fatica ad una situazione di normalità. Il percorso però è ancora lungo, e l’esito affatto certo. In particolare sembra molto improbo convincere gli Small Traders ad entrare nel mercato e ad avere fiducia in nuovi rialzi dei corsi azionari. Essendo quest’ultimi degli operatori notoriamente contrarian, noi, dobbiamo però ragionare in senso esattamente opposto. In pratica sino a quando permane questo livello di sfiducia nel pubblico retail non c’è ragione di temere degli storni significativi negli attuali valori azionari. Certo, dopo molti mesi d’assenza, potrebbe verificarsi una correzione, ma questa rimarrebbe comunque circoscritta e limitata. Insomma, quantomeno nel breve periodo a me appaiono maggiori le probabilità di ulteriori rialzi degli indici azionari che non quelle di uno storno significativo, per cui credo che valga la pena assumere ancora dei rischi nei propri investimenti. Anch’io, notoriamente ottimista, nelle ultime settimane sono stato forse un po’ troppo prudente, prudenza non del tutto giustificata e da riconsiderare, almeno parzialmente.

Futuro prossimo che si prospetta, pertanto, incerto, ma non eccessivamente pericoloso, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio d’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance pari al + 9,99 %. Performance positiva, ma nuovamente inferiore a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 10,68 %. Una sotto-performance dello 0,69 %, che non fa venir meno la fiducia nel nostro approccio operativo, che negli ultimi 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. Coerentemente con l’analisi di mercato esposta e con la mia view d’ordine generale, questa settimana, innalzo dal 50 al 75 % la mia esposizione sul mercato azionario italico, costituita dall’ 87,5 % di posizioni long, e dal 12,5 % di posizioni short. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

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Autore: Lukas Finanza.com Blog Network Posts

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