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Mercato Biotech cosa aspettarsi nei prossimi anni ?

Finalmente è arrivata la rottura della quota 300$ dell’ ETF Nasdaq Biotechnology che è il punto di riferimento per gli investitori Biotech. Il movimento è stato piuttosto violento ma a distanza di qualche giorno questa forza sembra già ridotta.

Come vedete sulla barra dei volumi del grafico qui sopra, le candele verdi sono state anche corpose. Questa rottura che si aspettava da mesi finalmente è arrivata ma tutto questo va confermato nelle prossime settimane.

Come sempre in analisi tecnica quando si rompe una resistenza si crea subito una zona di supporto. Quindi allargando ancora di più il grafico per coloro che amano le strategie long la zona in verde sul grafico qui sopra diventano i supporti e la linea rossa invece è la grande resistenza che sarà il prossimo obbiettivo.

E’ ovvio che è prematuro ma la rottura dei 340$ potrebbe essere un’ulteriore pieno di benzina per coloro che spostano i grossi capitali e che tornerebbero in massa ad investire dando forza al movimento rialzista. Quindi occhi sempre aperti all’indice che si porta dietro anche tanti titoli minori che sono spesso nei nostri portafogli. Le previsioni dei grandi fondi parlano di un settore in forte crescita nei prossimi anni, fin ora se guardiamo all’ultimo anno un po’ di strada è stata fatta ma siamo solo all’inizio e basta una situazione politica incerta per far stornare il settore in maniera violenta.

Sono usciti i dati tanto attesi di Alder Biopharmaceuticals, Inc. $ ALDR. Se avete letto alcuni articoli in rete vi sarete resi conto che in molti hanno visto questi dati come positivi e alcune firme importanti del settore si sono anche sbilanciati in positivo. Sono arrivati anche alcuni upgrade o conferme di target long sul titolo da parte di alcuni analisti, ma allora come mai il titolo ha perso più di 8 dollari ad azione nonostante il fatto che lo studio ha centrato l’endpoint?.

Non è la prima volta che un’azienda che porta a casa l’endpoint in una fase 3 perde quotazione e non sarà l’ultima. Possiamo fare tutte le analisi che volete, pressione shortista, emissione azioni a breve ma l’unica tattica che funziona quasi sempre è quella dei fondamentali. Non comandando il mercato dobbiamo aggrapparci a qualcosa altrimenti è meglio non investire in questo settore. Quindi cosa possiamo fare ?. Confrontare i dati che abbiamo con la concorrenza e guardare ai prossimi eventi.

Alcuni dei concorrenti hanno presentato ufficialmente i loro dati, Alder lo farà sicuramente in qualche evento ma possiamo già fare qualche piccola osservazione.

Il primo fatto che salta all’occhio e il seguente: I dati di Alder nonostante siano piuttosto buoni, facendo un confronto con il placebo perdono di valore. I pazienti trattati con Eptinezumab hanno avuto in media 4,3 giorni di emicrania al mese in meno nel braccio a dose elevata e 3,9 nel braccio a basso dosaggio, rispetto a una media mensile di 3,2 giorni in meno per i pazienti che assumevano un placebo. Parliamo ovviamente di pazienti con episodi di emicrania frequenti ma non pazienti cronici. Questo è già un elemento che ci può far ragionare sul perchè della risposta così alta del placebo. Questi numeri sono stati calcolati prendendo in esame un periodo di 3 mesi con una solo infusione del vaccino.

Ma cosa si nota inoltre ?. Il 20% dei pazienti ha avuto una risposta del 100% e un terzo ha ottenuto una riduzione del 75% delle emicranie nelle settimane dalla 4 alla 12. (braccio ad alto dosaggio – il placebo è andato al 20%).

Un altro dato che emerge che oltre il 50% dei pazienti al giorno 2 non hanno emicrania Vs 37% del placebo. Anche questo dato del placebo fa pensare……

Come scritto sul blog non è facile fare dei confronti con la concorrenza perchè non è un testa a testa. Sono diversi i modi di somministrare il farmaco, il dosaggio, gli studi clinici e la periodicità con la quale viene somministrato e la periodicità con la quale viene misurato l’endpoint finale. L’unica cosa in comune tra i 4 farmaci concorrenti è il meccanismo d’azione che è il medesimo. L’altra cosa in comune tra i vari farmaci è che è la prima volta che si vedono pazienti con una risposta del 100% sulla riduzione dei giorni di emicrania e questo non si è mai visto in precedenti studi clinici.

Galcanezumab  di Eli Lilly che ha lo stesso meccanismo d’ azione di eptinezumab, ha riportato i risultati di fase 3 che ne hanno valutano il suo utilizzo nei pazienti con emicrania episodica dicendo che galcanezumab ha ridotto i giorni di emicrania di circa solo due al mese rispetto al placebo, ma la differenza di solo 1.1 giorni in meno rispetto al placebo ha fatto storcere il naso.

Quindi è bastato farsi somministrare per via endovenosa un vaccino, che di fatto per i pazienti del braccio del placebo era una soluzione innocua, per farli rilassare o l’arruolamento dei pazienti è stato fatto male ?. Credo più la seconda ma comunque l’infusione endovenosa rispetto alla concorrenza che ha praticato somministrazione sottocutanea ha portato dei vantaggi perché il vaccino è subito disponibile nel corpo (infatti al giorno 1 e 2 è già molto performante) ma sicuramente ha portato vantaggi anche ai pazienti del braccio placebo che psicologicamente sono stati guariti “miracolosamente”.

Adesso per ritrovare credibilità i prossimi dati nei pazienti cronici dovranno essere più convincenti e sperando in un peggioramento del placebo questi dati potrebbero essere più statisticamente significativi andando ad allinearsi a quelli della concorrenza che di fatto statisticamente sono andati molto bene.

Inoltre per concludere non abbiamo nulla sulla sicurezza in base alla PR dell’azienda uscita, quindi anche qui non possiamo giudicare facendo il confronto con gli altri. Al momento a me i dati mi sembrano in linea con la concorrenza e con quanto visto in fase 2 ma e con un effetto placebo più basso la quotazione sarebbe diversa adesso. Questi dati statisticamente non eccellenti hanno secondo me dato il via libera a strategie short sul titolo e per il momento hanno vinto loro. Ci toccherà aspettare diversi mesi per sapere come andrà a finire questa storia, per il momento è stato solo svelato il primo capitolo. In rete si legge di probabile emissione ma tenendo conto che al 31 Marzo la cassa diceva 289M di $ non penso sia questo il momento giusto, anche se qualche grosso investitore, visto il prezzo basso attuale, potrebbe approfittare del momento per riempirsi di azioni.

I dati della seconda fase 3 potrebbero arrivare a inizio 2018 ma aspettiamo la prox trimestrale per avere qualche notizia aggiornata. L’operatività sul titolo per quanto riguarda me è ferma e solo un emissione azioni potrebbe essere un momento buono per un incremento. Quindi se non succede altro direi di lasciare le azioni in naftalina e incrementare più avanti per abbassare la media nella vicinanza dei prossimi dati tenendo conto che nei pazienti cronici sia in fase 2 e sia i concorrenti hanno fatto molto bene.

Andiamo avanti……… Mi chiedono spesso un aggiornamento su Aurinia Pharmaceuticals Inc. $ AUPH titolo sul quale puntiamo e crediamo.

Non è successo molto ultimamente, abbiamo commentato gli ingressi degli istituzionali, notiamo che lo short è ancora parecchio presente quindi cosa possiamo ancora dire?.

Fino ad ora nessuna altra terapia emergente è stata in grado di raggiungere ciò che il voclosporin ha fatto vedere nel suo programma di sviluppo – il farmaco ha raggiunto l’endpoint primario e secondario in fase 2 con valori di remissione renale completa in pazienti con nefrite attiva lupica “lupus”. Questa è una grave malattia cronica del sistema immunitario, attualmente trattata principalmente con immunosoppressori e con corticosteroidi orali ma non essendoci un farmaco approvato queste cure sono tentativi disperati che a volte danno anche dei buoni risultati e attualmente in mancanza di altro si va avanti su questa strada.

Quindi Il 32,6% dei pazienti nel braccio di voclosporin a bassa dose ha raggiunto una remissione renale completa, rispetto al 27,3% nel braccio ad alto dosaggio e al 19,3% nel braccio di controllo. Ancora più impressionante, è che voclosporin nell’endpoint secondario ha portato a casa dei dati mai visti prima. A 48 settimane  i pazienti che hanno raggiunto la remissione renale completa è del 49% nel braccio di voclosporin a bassa dose, rispetto al 40% dei pazienti nel braccio ad alto dosaggio e al 24% dei pazienti del gruppo di controllo. La società ha inoltre recentemente presentato dati sulla durata della remissione con voclosporin, che mostrano che il 100% dei pazienti del braccio a bassa dose che ha ottenuto la remissione completa a 24 settimane, rimane in remissione completa a 48 settimane !.

Questo è il succo del discorso guardando la remissione completa, ma resta da aggiungere il fatto che una buona fetta dei pazienti hanno avuto una remissione parziale che comunque fa migliorare notevolmente la situazione del paziente e ci sono stati anche dei casi dove il paziente con il passare del tempo è passato da parziale a completa.

Vogliamo trovare qualcosa di negativo ?. Alcuni hanno alzato dubbi sul profilo di sicurezza.

Trentasei decessi sono stati segnalati durante il trial (a 24 settimane), con 11 morti registrate solo nel gruppo a basso dosaggio di voclosporin. Tutte le morti sono state considerate dagli investigatori non correlate all’esposizione al farmaco ma sono state attribuite alla gravità della malattia e al fatto che molti di questi sono stati reclutati dai paesi in via di sviluppo e che quindi probabilmente è più alto il rischio di non ricevere un adeguato supporto medico in caso di gravi eventi avversi. Questo l’avevamo già detto in un precedente articolo e siamo costretti a prenderlo per buono ma……

un altro elemento di prova che le morti osservate nello studio di fase IIb potrebbero non essere correlate al farmaco è la mancanza di segnali di sicurezza provenienti dagli studi precedenti con il farmaco in altre indicazioni. Più di 2000 pazienti sono stati esposti al farmaco e non sono stati osservati eventi avversi gravi inaspettati. È anche rassicurante che la FDA, dopo aver esaminato i dati di sicurezza disponibili del voclosporin, ha concesso un solo studio di fase III, quindi non ha avuto bisogno della controprova sia in termini di misurazione dell’efficacia ma credo anche e sopratutto sulla sicurezza. Insomma FDA è abbastanza tranquilla.

Per concludere sotto questo aspetto il farmaco dovrà dimostrare in fase 3 un buon profilo di sicurezza e di efficacia e se ciò avverrà avrà il lasciapassare verso l’approvazione. Quindi per il momento non abbiamo altro da aggiungere. Se non succede niente di strano restiamo in attesa.

Concludiamo con $ IPCI. Come avete letto la FDA ha convocato l’adcomm. Come detto nel precedente articolo tutte le aziende con farmaci derivati dagli oppioidi nuovi o bioequivalenti sono passati da un adcomm e l’unico motivo per non convocarlo anche per IPCI era legato al fatto che FDA avrebbe bocciato il farmaco per qualche motivo che ignoriamo. Questo non è avvenuto, anche se ovviamente non abbiamo nessuna garanzia che il farmaco verrà approvato, ma è comunque un indizio che fa ben sperare.

Occorre però fare una precisione. L’adcomm non avrà il compito di valutare se il farmaco è da approvare dal punto di vista dell’efficacia o dei dati portati dall’azienda, ma dovrà giudicare se questa riformulazione è sufficientemente forte da garantire a chi ne fa un uso improprio una certa difficoltà nel manipolarlo.

Come sappiamo l’abuso deterrente può essere fatto in vari modi e IPCI dovrebbe avere un qualcosa in più rispetto alla concorrenza e la sua versione di Rexista (bioequivalente dell’oxycontin) a rilascio prolungato è difficile da abusare per via orale, intranasale e anche difficile da iniettare in vena che sono i 3 metodi più utilizzati da chi, a basso costo, cerca alternative alle droghe comuni.

Inoltre la compressa di Rexista emette una tinta blu stigmatizzante una volta schiacciata, agendo come un possibile deterrente all’abuso orale o intranasale. Inoltre, quando viene schiacciato, la formazione a rilascio prolungato è progettata per coagulare istantaneamente e bloccare il farmaco in un idrogel viscoso, impedendo di funzionare con le siringhe. Quindi succede che una volta tritato il farmaco per essere sniffato a contatto con le mani e poi successivamente con il naso lo colora di blu. Idem se ingerito dopo averlo polverizzato colorando la gola di blu.

Inoltre Rexista è una delle poche formulazioni che se prese insieme all’assunzione di alcol di fatto non ne amplifica l’effetto o comunque in minima parte come dimostrato nell’ultimo studio clinico. Anche questo è un vantaggio che solo pochi altri farmaci hanno.

Detto questo perchè ho parlato prima del colorante blu o “blu dye”.?. Questo potrebbe essere oggetto di discussione durante l’adcom di fine Luglio anche se in maniera marginale.

Già in passato ho avuto modo di leggere informazioni su questo colorante ma visto che non era mai emerso niente di importante non ho mai approfondito l’argomento. Ma durante l’adcom dell’ opana er di Endo Pharma uno dei membri dell’adcom ha alzato la mano dicendo che forse sarebbe il caso di approfondire questo argomento facendo fare alle aziende che lo usano un qualche studio più approfondito per valutarne eventuali pericolosità o interazioni con il farmaco. Insomma prima di capire se questo possa essere un problema occorre capire di preciso come è fatto questo colorante cercando di capire anche la concentrazione e la composizione esatta. Ho cercato in rete altre informazioni in riferimento a questo blu dye e ho trovato un vecchio report di FDA piuttosto preoccupante su un colorante chiamato blu dye 1. 

Se leggete il report cliccando qui sopra vi farete un idea.  Insomma l’argomento è piuttosto delicato, e in rete su vari siti è già stato affrontato ma secondo me sono più i dubbi che le certezze. Questo colorante potrebbe essere lo stesso utilizzato nel Rexista da quello che si legge ma nessuno credo che possa azzardare previsioni sulla pericolosità di questo senza dati clinici oggettivi. Potrebbe essere questo uno dei semafori rossi che potrebbe alzare FDA ?.  Abbiamo in passato parlato di dati HAL mancanti e solo 2 giorni prima dell’adcom con l’uscita dei briefing documents potremmo avere le idee più chiare, ma se aggiungiamo anche questo discorso del colorante blu in effetti l’ansia per l’evento potrebbe salire?. Insomma per concludere l’argomento a me sembra che sarebbe da pazzi inserire nella capsula un colorante se questo non è sicuro e se questo non è riconosciuto dalla stessa FDA come sicuro. Eventualmente FDA potrebbe chiedere all’azienda qualche dato post approvazione ma niente di più. Ricordiamoci sempre che comunque un farmaco manipolato non è mai sicuro al 100%, che sia questo sniffato con o senza colorante è pur sempre pericoloso ma proprio l’abuso deterrente ha il compito di scoraggiare chi lo fa e in mancanza di altri metodi colorare la bocca o in naso di blu può sembrare fantasiosa come “trovata” ma è pur sempre un fattore che si va ad aggiungere agli altri.

Andando avanti non dimentichiamoci pero’ anche che FDA improvvisamente sembra aver cambiato metodo di giudizio. Dopo aver approvato 10 farmaci dotati di tecnologia abuso-deterrente senza fiatare, ha bastonato Endo durante l’adcom,  consigliando all’azienda di ritirare il farmaco dal mercato e a metà Giugno ha bastonato Egalet con una CRL. L’azienda cercava approvazione di un farmaco già approvato ma voleva allargare la pipeline con due nuovi dosaggi. FDA ha bocciato il farmaco chiedendo più dati sull’interazione con il cibo e ha chiesto dati aggiuntivi sull’abuso per via intranasale dimenticandosi che tutto questo era già emerso durante l’adcom……insomma sembra che FDA stia facendo dei passi indietro stringendo dove puo’ i paletti.

Per concludere…..questo adcom è stato annunciato con poco anticipo e FDA è stata brava ad organizzare il tutto in poco tempo. Avevo detto che erano fuori tempo massimo ma mi sono sbagliato perché di solito gli adcom vengono annunciati con mesi di anticipo mentre in questo caso i giorni di anticipo sono pochini. Che dire di altro….. mi aspetto un mese di Luglio piuttosto caldo per il titolo per l’evento a brevissimo. Strada facendo vedremo cosa fare. Qualche mese fa ho seguito un panel che secondo me sarà molto simile a questo con Inspirion Pharmaceuticals come protagonista. A loro è andata bene molto bene ma sono piuttosto preparati e alle spalle hanno tanta esperienza e Daiichi Sankyo come partner.

A voi.

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Autore: gooser Finanza.com Blog Network Posts

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