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Reverberi, una batteria suppletiva per aumentare la capacità di accumulo

Reverberi propone una unità storage che si abbina al sistema di accumulo Edi Energy: 2 o 3 kWh di accumulo supplementare rispetto ai 2 kWh standard forniti.

Reverberi ha messo recentemente a disposizione dei propri clienti l’unità storage, che si abbina al sistema di accumulo Edi Energy, e che offre 2 kWh oppure 3 kWh di accumulo supplementare ai 2 kWh standard forniti.

Quindi è possibile installare 2 kWh, 4 kWh o 5 kWh, in relazione ai propri bisogni.

Si arricchisce così la modularità del sistema di accumulo di Reverberi Edi Energy che può montare batterie al piombo oppure, nello stesso contenitore dove è allocata l’elettronica, batterie al litio e la libertà di scegliere anche successivamente di passare, secondo gli sviluppi del mercato e della convenienza, da una configurazione all’altra o se decidere di acquistare solo l’inverter e di pensare all’accumulo successivamente.

Qualche anno fa – spiega l’azienda – quando uscirono sul mercato i primi prodotti per l’accumulo, la capacità consigliata per il banco batterie era 2 kWh: i produttori erano preoccupati principalmente degli alti costi delle batterie al litio o dell’elevato ingombro di quelle al piombo.

In realtà un’utenza domestica può assorbire, in assenza di carichi specifici, tra i 100 W e i 300 W (consumo dell’elettronica in stand by, di lampade di emergenza, frigo, ecc.) e quindi nelle condizioni migliori, in estate, 2 kWh possono risultare pochi per coprire una notte intera.

D’altro canto, in estate normalmente la disponibilità di energia prodotta dall’impianto FV è alta, quindi la batteria si ricarica facilmente, sia per le alte insolazioni, sia perché statisticamente le giornate di alto irraggiamento sono più probabili.

Questo è il motivo per cui la taglia media di accumulo oggi si è spostata verso i 4 kWh. Ulteriori capacità di accumulo corrono il rischio di rimanere inutilizzate nel caso del residenziale per buona parte dell’anno. 

Al contrario, in inverno, quando accanto ad una minore insolazione i carichi tendono ad essere maggiori, l’energia residua da destinare all’accumulo rischia di diventare insufficiente a caricare completamente le batterie, anche in una giornata di sole. In questo caso si investirebbe in una capacità di accumulo che poi non verrà utilizzata, con payback time dell’investimento molto superiore ai 6-7 anni che oggi vengono calcolati per 4 kWh.

Autore: Giorgia QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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