(Rinnovabili.it) – La filosofia “zero rifiuti” ha contagiato anche l’architettura australiana. Ne è un perfetto esempio 10 Star Home, la prima casa ecologica della nazione ad aver ricevuto l’etichetta di “carbon positive” grazie ad una ragionata strategia per ridurre al minimo i rifiuti post costruzione.
Il progetto nasce dall’unione di intenti fra due studi di Melbourne, The Sociable Weaver e Clare Cousin Architects, sotto lo slogan “Built to give back to nature, rather than take away from it”. Cosa si cerca di dare alla natura? Essenzialmente un’impronta di carbonio quasi impercettibile, non solo per ciò che concerne la realizzazione stessa dell’immobile, ma anche per quanto riguarda la vita quotidiana dei suoi abitanti.
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La nuova casa ecologica australiana è stata progettata e creata con un’attenzione privilegiata al risparmio in tutte le sue declinazioni. Risparmio di materiali, impiegando tecniche costruttive tradizionali e materie prime locali, chiedendo ai fornitori di ridurre al minimo gli imballaggi e riciclando e riutilizzando tutto ciò che non è stato impiegato per la costruzione della struttura. Al termine dei lavori, dal cantiere sono stati portati via appena tre sacchi della spazzatura.
Risparmio di energia: soluzioni responsive e progettazione passiva hanno annullato la necessita di raffrescamento o riscaldamento dei 160 metri quadrati di abitazione. Le 10 stelle sono infatti in riferimento al sistema di rating australiano che valuta su una scala da zero a dieci, per l’appunto, le prestazioni energetiche degli edifici.
“Il design passivo massimizza la penetrazione dei raggi solari attraverso le grandi finestre poste a nord e la massa termica blocca il caldo durante il giorno per poi rilasciarlo di notte”, spiega Nat Woods di Sociable Weaver a New Atlas. “Abbiamo utilizzato una nuova tecnologia di isolamento chiamata biomateriali a cambiamento di fase, istallandola nelle pareti e nei soffitti per bloccare e rilasciare il calore. Anche durante un inverno freddo l’abitazione è in grado di rimanere calda all’interno senza bisogno di riscaldamento meccanico”.
Il progetto include anche finestre a doppi vetri, illuminazione a LED, arredi naturali, 5 kW di pannelli fotovoltaici integrati sul tetto, pompe di calore per l’acqua calda sanitaria e un serbatoio per il riciclo dell’acqua piovana in grado di contenere fino a 10.000 litri (2.642 galloni), in tutto. Secondo gli architetti, la bolletta energetica annuale della loro 10 Star Home non supererebbe i 3 dollari australiani, ossia meno di due euro l’anno.
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Autore: stefania Rinnovabili
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