(Rinnovabili.it) – È stato firmato oggi, nero su bianco, l’accordo di acquisizione più grande mai realizzato nella storia delle energie rinnovabili. A impugnare le penne sono state la statunitense Global Infrastructure Partners (GIP), fondo di investimenti infrastrutturali e la Equis Pte. Ldt, società di gestione investimenti con sede a Singapore. Al centro dell’acquisizione invece, la Equis Energy, braccio verde della casa madre e attualmente il più grande sviluppatore indipendente di impianti rinnovabili nella regione dell’Asia- Pacifico. Il valore dell’operazione – che attende le consuete approvazioni normative – è da record: ben 5 miliardi di dollari, ossia 3,7 miliardi per l’acquisto della società e 1,3 miliardi per l’assunzione dei suoi debiti aziendali.
In compenso, il pacchetto è davvero promettente. Equis Energy dispone, infatti, di oltre 180 progetti eolici e fotovoltaici distribuiti tra Giappone, India, Indonesia, Filippine e Thailandia e Australia, per una capacità installata totale di più di 11,13 GW. E il 100% del suo portafoglio vende l’energia attraverso accordi “off-take” trentennali. Si tratta di contratti stipulati prima della realizzazione dell’impianto, in cui l’operatore si impegna a vendere all’acquirente determinate quantità di energia ad un prezzo stabilito e per un determinato numero di anni.
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Il perché di questo acquisto lo spiega Adebayo Ogunlesi, presidente di GIP “Equis Energy ha una storia di successo unica nella regione dell’Asia Pacifico, in quanto ha sistematicamente portato avanti la sua strategia di crescita fin dalla sua fondazione, 5 anni fa. In tutto questo periodo è diventata una delle principali piattaforme energetiche rinnovabili della regione, con il miglior modello di business per la sua classe, con un portafoglio di asset d’alta qualità e un eccellente team di gestione”.
Ma Global Infrastructure Partners non è sola nell’operazione: a spartirsi le azioni saranno anche CIC Capital, controllata del fondo sovrano China investment Corporation e PSP Investments, uno dei più grandi fondi di investimento pensionistici del Canada. Per gli esperti la dimensione dell’offerta “può essere un segnale che nell’industria dell’energie rinnovabili anche la portata è importante, ora che gli schemi tariffari tradizionali e gli incentivi vengono smantellati e i costi devono essere ridotti per migliorare i rendimenti degli investimenti”.
Autore: stefania Rinnovabili
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