Author: redattore Rinnovabili
(Rinnovabili.it) – Da ieri la licenza al glifosato è ufficialmente rinnovata. La Commissione Europea ha adottato il testo che ne estende la commerciabilità e l’uso per cinque anni, cogliendo l’occasione per fornire le sue prime risposte ai cittadini europei che hanno risposto in massa alla possibilità di ottenere una replica da Bruxelles con l’ICE lanciata lo scorso 8 febbraio. L’iniziativa ha raccolto in pochi mesi più di 1,3 milioni di firme, sulla base di tre richieste.
In primo luogo, vietare i pesticidi a base di glifosato, richiesta che Bruxelles e gli stati membri hanno bellamente ignorato, rinnovando la licenza per la sostanza attiva lo scorso 27 novembre. In seconda battuta, si chiedeva di riformare il sistema di valutazione dei pesticidi, di modo che fosse basato esclusivamente su studi pubblicati, commissionati da autorità pubbliche competenti e non dall’industria. Un punto chiave per evitare il ripetersi di scandali come quelli che hanno visto coinvolta l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, che ha copiato cento pagine della sua valutazione da un documento di Monsanto che assolveva il glifosato. La terza richiesta era fissare obiettivi vincolanti a livello UE di riduzione dell’uso di pesticidi.
Purtroppo, la Commissione è rimasta vaga nelle sue risposte, considerando «infondate le preoccupazioni e le accuse» della società civile. Ha fatto riferimento, in particolare, ad un miglioramento della «trasparenza degli studi sponsorizzati dall’industria e il rafforzamento della governance nella conduzione di questi studi», senza però specificare come avrebbe raggiunto questo obiettivo. L’unica cosa concreta che sembra essere sul tavolo è un aumento del budget e delle competenze per l’EFSA, che non mette al riparo il sistema dai rischi di conflitto di interessi. I dettagli delle misure saranno spiegati «prima della primavera del 2018», ribatte granitica Bruxelles, in una proposta legislativa.
Per quanto riguarda gli obiettivi vincolanti di riduzione dei pesticidi, l’esecutivo comunitario è stato ancora più tranchant, dichiarando che non considera la proposta in questa fase. La sollevazione delle ONG è stata immediata: Greenpeace, Corporate Europe Observatory e Pesticide Action Network hanno criticato duramente la Commissione, che «ignora le richieste dei cittadini», e i regolatori europei che «sembrano aver dimenticato che dovrebbero mettersi al servizio dei cittadini e non delle aziende».
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