Author: redattore Rinnovabili
(Rinnovabili.it) – Con il crescere delle temperature globali, dobbiamo attenderci un enorme aumento del numero di migranti climatici che verranno a chiedere asilo in Europa. Lo afferma un nuovo studio pubblicato ieri su Science, condotto dalla Columbia University di New York e finanziato dal Centro comune di ricerca dell’UE (JRC) con il contributo del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE).
Gli autori hanno esaminato le domande di asilo nell’UE provenienti da 103 paesi nel periodo 2000-2014. In questo lasso temporale, si sono registrate mediamente 350 mila richieste l’anno. Questi dati sono stati incrociati con informazioni sui fattori ambientali (temperatura e condizioni meteorologiche), tenendo conto di alcune concause come conflitti e disordini politici.
È emersa una correlazione positiva tra l’aumento delle temperature il numero di richieste di asilo inoltrate: dai paesi con temperature medie superiori ai 20 °C arriva un numero maggiore di domande, più basso invece nelle zone meno calde. Più la colonnina di mercurio sale sopra la soglia dei 20 °C nella stagione di crescita delle colture, più le persone scelgono di lasciare il loro paese, hanno concluso i ricercatori. Si è registrato ad esempio un aumento del numero di migranti da luoghi caldi come l’Iraq e il Pakistan quando le temperature sono salite. Al contrario, l’immigrazione da paesi più freddi è diminuita quando le temperature sono cresciute intorno ai 20 °C, l’ideale per lo sviluppo di molte attività agricole.
Questi risultati hanno permesso agli scienziati statunitensi di affermare che il numero di persone che chiedono asilo in Europa aumenterà in relazione al riscaldamento globale. Un riscaldamento tra 2.6 °C e 4.8 °C entro fine secolo, ritenuto probabile dall’IPCC a meno che non vengano prese misure più radicali per abbattere le emissioni di gas serra, porterebbe 660 mila richiedenti asilo in più ogni anno nel vecchio continente. Sommati ai 350 mila annui mediamente censiti tra il 2000 e il 2014, si supera il milione di persone.
Sul pianeta, centinaia di milioni, forse miliardi di persone saranno esposte a fenomeni come l’innalzamento del livello del mare e la maggiore intensità di eventi climatici estremi come le siccità, le alluvioni o le ondate di caldo. Non è più il caso di chiedersi se le migrazioni di massa per cause climatiche avranno luogo, ma quando. Simili flussi possono portare a tensioni sociali e conflitti, se le società non sono pronte ad accogliere e integrare chi fugge da terre ormai non più vivibili. Per questo vi è un crescente movimento che tenta di influenzare le Nazioni Unite e i leader globali, chiedendo il riconoscimento dello status di rifugiato per chi fugge, e sempre più fuggirà, da regioni non più adatte a ospitare la vita umana.
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