Author: Danilo DT Finanza.com Blog Network Posts
L’argomento “Buoni Fruttiferi Postali” è già stato protagonista di tanti articoli su questo blog. Siamo stati tra i primi ad interessarci della questione ed a segnalare la “furbata” (che poi sarebbe relativa in quanto le Poste Italiane “avrebbero applicato la legge”) che ha fregato i risparmiatori,
L’antefatto è molto semplice. Si tratta di buoni postali che avevano interessi fissi e già definiti addirittura sul mantello dello stesso buono fruttifero postale, quindi stampato sul documento. Per vedere i vecchi post sull’argomento cliccate QUI, e QUI.
Peccato che ad un certo punto, I signori di Poste Italiane hanno iniziato a considerare tale rendimento “antieconomico”, si è capito che quel rendimento era “fuori mercato” e quindi era giusto dare un “taglio” allo stesso.
Vi sembra un atteggiamento corretto? Assolutamente no. E’ un po’ come se ad un BTP che ha un tasso del 5% si decidesse, d’ufficio, un taglio del rendimento al 2,5%.
Finalmente la giustizia si muove ed ecco la soluzione per poter ottenere il giusto rimborso.
I buoni di cui stiamo parlando in questo caso (serie M, N, O emessi dal 1974 al 1986) si presentavano come gli assegni da «Un Milione» nei vecchi fumetti del Signor Bonaventura: erano dei pezzi di carta con su scritto l’importo (ovviamente in lire) e sul retro avevano una complicata serie di simboli che spiegava come il capitale fosse destinato a rivalutarsi, anno dopo anno, in tre decenni. Ma nel 1986 un decreto del governo ha dimezzato i rendimenti. La quasi totalità dei risparmiatori non se n’è accorta fino al momento di incassare.
(…) Le Poste dicono di essere state corrette, ed è vero: hanno applicato la legge. Ma il giudice ha obiettato che era la legge a essere sbagliata. Infatti la modifica delle condizioni è comparsa in Gazzetta ufficiale ma non è mai stata comunicata nominativamente agli interessati, né sono state fornite tabelle aggiornate. La variazione unilaterale dei tassi, secondo il giudice Grammatico, rappresenta «una evidente violazione degli obblighi contrattuali e del principio di buona fede contrattuale». (…) [Source]
Questa caratteristica deve essere segnalata a TUTTI i possessori dei buoni fruttiferi postali. Quindi vi chiedo di FARE GIRARE QUESTO POST il più possibile. In questo modo i risparmiatori possono far valere le loro ragioni.
E agli stessi possessori di Buoni Fruttiferi Postali posso solo dire di NON firmare liberatorie o controproposte. Avete diritto a tutti i vostri interessi. Lo dice la legge con una sentenza. Esiste il cosiddetto “diritto di recesso”. Le Poste Italiane quindi avrebbero dovuto contattare i singoli risparmiatori e concedere loro la possibilità di recedere dal contratto, almeno quello. Invece ci si è limitati ad una comunicazione sulla Gazzetta Ufficiale, condizione INSUFFICIENTE per far valere i diritti del cambio delle condizioni del Buono Fruttifero Postale.
Ora lo sapete, se volete fare valere i vostri diritti, avrete la strada spianata.
STAY TUNED!
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BUONI FRUTTIFERI POSTALI: dopo la truffa, arriva la Legge che dà ragione ai risparmiatori,
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