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Addio carta carburante? Con l’e-fattura vita semplificata

Author: Dario D’Elia Tom’s Hardware

La scheda carburante in cartaceo potrebbe presto diventare un lontano ricordo, grazie alla scadenza tecnica fissata dalla legge di Bilancio per il primo luglio 2018. Dalla prossima estate le partite IVA (e non solo) avranno la prospettiva di uno strumento in più per semplificare la gestione dei rifornimenti.

Oggi bisogna compilare a penna una scheda, inserendo dati personali, veicolo, quantità carburante, esborso e data. A questa il benzinaio dovrebbe apporre un timbro, ma molto spesso l’automobilista fa da solo. Il risultato è che fra i tanti ligi, alcuni ne approfittano farcendo la carta carburante di rifornimenti mai avvenuti. Con tutti i benefici fiscali del caso.

Schede carburante

In questo momento i tavoli tecnici che coinvolgono l’amministrazione finanziaria e i rappresentanti delle associazioni stanno cercando di individuare il miglior meccanismo per agevolare la procedura sfruttando la e-fattura. Sempre che il pagamento avvenga con carte di credito, di debito o bancomat.

Una delle criticità è legata alla relazione informativa tra sistema di pagamento ed elementi anagrafici per consentire al gestore di emettere e trasmette le fatture elettroniche. Una possibilità potrebbe essere quella di mettere in gioco l’agenzia delle Entrate, sviluppando una app che generi un codice QR univoco legato all’acquirente – previa registrazione su un portale specifico dell’agenzia o un soggetto terzo. Vi sarebbero poi i tempi tecnici per introdurre la novità a partire da gennaio 2019, quando l’e-fattura sarà generalmente obbligatoria per tutte le operazioni tra professionisti e imprese.

Leggi anche: Liquidazione IVA e fatture online, sito chiuso per falla

La modalità transitoria invece potrebbe far convivere il sistema tradizionale con quello elettronico per circa 1 anno. In questo modo i piccoli gestori avrebbero tempo di adeguarsi.

Resta da sciogliere il nodo dei pagamenti, perché le aziende che hanno più veicoli potrebbero essere costrette a fornire a ogni dipendente una carta di credito o di debito. E per alcune realtà la possibilità di scaricare le accise è fondamentale per far quadrare i conti. Non meno importante il rischio frodi se si decidesse di slegare i dati della carta dalla targa.

Insomma, a luglio le partite IVA conosceranno il loro destino e nel 2019 probabilmente dovranno adeguarsi.

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