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ZTE Axon M: quando due schermi sono meglio di uno (o forse no). La recensione

Author: Le news di Hardware Upgrade

[HWUVIDEO=”2526″]ZTE Axon M: quando due schermi sono meglio di uno (o forse no)[/HWUVIDEO]

Un concetto simile era stato presentato qualche anno fa su di uno smartphone esclusiva del mercato americano dall’azienda Kyocera con il suo Echo. Utilizzare due schermi invece di uno per ampliare la superficie o poterla ridurre, in caso di evenienza, ad un semplice e primordiale smartphone da 5.2 pollici. ZTE Axon M è stato pensato allo stesso modo con la presenza di due schermi collegati da una cerniera a libretto e capaci all’occorrenza di passare da una superficie di 5.2 pollici a quella di 6.75 pollici presentando oltretutto funzionalità specifiche proprio per questa maggiore dimensione. ZTE Axon M è senza dubbio una novità e l’unico al momento sul mercato con queste caratteristiche. Lo abbiamo provato e siamo pronti a raccontarvi se davvero vale la pena avere due display piuttosto che uno.

DESIGN: tanta sostanza ma poca bellezza

Come detto prima il concetto di base del nuovo ZTE Axon M è quello già visto in altri device che non hanno però avuto la fortuna di ottenere un comparto tecnico tale da potersi confrontare con il mercato vero e proprio della telefonia. A livello di design non possiamo dire che lo smartphone, o mini tablet che dir si voglia, risulti bello da vedere dopo che sul mercato si sono affacciati device con profili sempre più sottili e display sempre più grandi e borderless. Qui siamo di fronte ad un telefono con due display accoppiati a mo’ di sandwich che possono affiancarsi nel momento in cui l’Axon M viene aperto.

Di fatto quello che maggiormente penalizza il device è senza dubbio la cerniera a destra che porta ad utilizzare il telefono in modo anticonformista, passatemi il termine. Sì, perché solitamente negli smartphone di ultima generazione ma anche in quelli del passato il pulsante di accensione e spegnimento viene posizionato nella parte laterale destra del device. Qui invece è nella parte opposta, oltretutto con sensore delle impronte digitali, assieme al bilanciere del volume e al pulsante personalizzabile.

Tutto questo porta ad un utilizzo anomalo dell’Axon M che richiede pratica iniziale ma che comunque, anche dopo giorni di uso, non permette quella naturale concezione che fino ad oggi abbiamo sempre avuto nell’uso dello smartphone. Oltre a questo l’apertura dello smartphone risulta davvero impegnativa con una cerniera tarata su valori decisamente elevati di durezza, colpa forse anche dei magneti presenti, e l’assenza di una vera “asola” non ne facilità la presa se non con l’unghia.

Un peccato da questo punto di vista perché il nuovo ZTE Axon M possiede un corpo realizzato in alluminio che risulta davvero molto resistente. Lo si percepisce dai primi minuti che lo si prende in mano e lo si utilizza. Bello l’alluminio spazzolato con il quale è costruito sia al tocco che alla vista.

DISPLAY: un “due in uno” con qualche difetto

Come detto la peculiarità del nuovo ZTE Axon M è senza dubbio il doppio display di cui il device si caratterizza. In questo caso nella parte frontale e in quella posteriore troviamo due pannelli da 5.2 pollici IPS con risoluzione Full HD ossia 1920×1080 pixel e rapporto di forma pari a 16:9. Se vi chiedendo se sono resistenti ai graffi posso rispondervi di sì. Effettivamente in queste due settimane di utilizzo non ho notato alcun tipo di graffio e il pannello Gorilla Glass di quinta generazione sembra lavorare bene anche quando il telefono viene poggiato su di un tavolo o viene riposto in tasca.

La qualità del pannello non è eccelsa anche se buoni risultano essere i contrasti ma anche la luminosità. Buona anche la copertura sRGB come anche comoda la possibilità di regolare la temperatura del colore in modo indipendente una volta che i due pannelli sono aperti. Peccato per il fatto che non sempre il processore riesca a stare dietro ai contenuti e che il secondo display possegga situazioni di ritardo nello scrolling. Nulla di allarmante ma di fatto un particolare su cui ZTE dovrà sicuramente lavorare in futuro.

HARDWARE: processore troppo datato

ZTE Axon M purtroppo nasce un po’ datato a livello hardware. Sì, perché il processore presente nel dispositivo è lo Snapdragon 821 con l’appoggio di 4GB di RAM ed una scheda grafica Adreno 530. Un comparto sicuramente non di ultima generazione ma è probabile che lo sviluppo del telefono abbia richiesto più tempo del dovuto e in ZTE abbiano deciso di commercializzarlo comunque con questa CPU. Di fatto il processore gira bene ed è ben ottimizzato nei confronti della batteria e dunque dell’autonomia. L’architettura datata di qualche anno si fa però sentire quando il device utilizza applicazioni di un certo spessore o quando l’utente inizia a “giocare” con il doppio display. Qui purtroppo lo Snapdragon 821, ma probabilmente anche i soli 4GB di RAM, faticano davvero tanto e diventa difficile anche solo accedere alle notifiche che giungono sul device.

OS (al lancio) Android 7.1.2 Nougat
Processore Qualcomm Snapdragon 821Quad-Core a 2.15GHz
RAM 4 GB
Display LCD TFT 5.2″ Full HD (16:9) x2
Risoluzione 1920×1080 px
Storage (al lancio) 64 GB + MicroSD fino a 256GB
Fotocamera Posteriore

Camera:
Principale 20MP (f/1.8)
Video 4K UHD @30fps

Fotocamera Anteriore
Extra

4G LTE
NFC
Sensore impronte digitali

Porte USB Type-C + jack da 3.5mm
Batteria 3.180 mAh + Ricarica rapida
Dimensioni 150.8 x 71.6 x 12.1 mm 
Peso 230 gr 

 

E’ palese che dover alimentare non uno ma ben due pannelli Full HD non sia una cosa da poco e lo ZTE Axon M dopo qualche ora di utilizzo sembra andare in crisi anche nelle situazioni basilari. Di fatto potrebbe essere reputato normale ma l’Axon M è stato concepito per essere usato soprattutto da aperto e in questo di certo ZTE dovrà rivedere qualcosa. Per il resto il device possiede uno storage interno da 64GB che potrà essere espanso con una MicroSD. Non solo perché sono presenti anche il jack da 3.5 mm per le classiche cuffie come anche una porta USB Type-C 2.0 quindi il Wi-Fi Dual Band il Bluetooth 4.2 e chiaramente rete LTE 4G.

INTERFACCIA GRAFICA E USER EXPERIENCE

Con ZTE Axon M gli utenti potranno chiaramente sfruttare le originali funzionalità dell’avere non uno ma ben due display che quando aperti permettono di essere utilizzati in quattro diverse modalità. Nello specifico avremo:

La modalità DUAL che permetterà di utilizzare in contemporanea diverse applicazioni in modo tale da poter sfruttare chiaramente maggiore potenzialità dello smartphone. Da una parte si potrà ad esempio guardare un film su Netflix mentre nell’altro messaggiare con un amico.

La modalità ESTESA invece permette di ampliare la superficie del singolo display da 5.2 pollici in un mini tablet con pannello da 6.75 pollici. Ecco che gli utenti in questo caso potranno guardare al meglio i propri filmati ma anche le mappe o ancora andare sui social in modo sicuramente più appagante.

C’è poi la modalità CONDIVISA che permette di piegare lo ZTE Axon M e di porlo su di un tavolo permettendo a due o più persone di osservare i medesimi contenuti che verranno replicati sui due display simultaneamente.

Infine la quarta modalità è la SINGOLA ossia quella classica che garantirà il classico funzionamento dello smartphone su di un singolo display.

 

Come detto tutto sulla carta è davvero affascinante e sicuramente innovativo oltre che originale ma di fatto ritorna la vetustà del processore che fatica davvero tanto a garantire fluidità all’intero sistema se sfruttato pesantemente come si dovrebbe effettivamente fare viste appunto le funzionalità. Ricordiamo che lo ZTE Axon M monta al momento della prova Android 7.1.2 Nougat praticamente in versione stock visto che poche sono le personalizzazioni realizzate da ZTE che si estendono solo all’uso appunto del doppio display.

FOTOCAMERA: unica per tutto

A livello fotografico lo ZTE Axon M vede la presenza di una unica fotocamera da 20MP con sensore Sony IMX350 che funzionerà sia come cam principale che come sensore per i selfie. Sì perché la scelta da parte dell’azienda in questo caso è stata sicuramente obbligata per colpa del doppio pannello in vetro attivo. Ecco che la fotocamera dovrà essere “pilotata” dall’utente nel caso in cui lo stesso voglia utilizzarla per fare una foto ad una scena o se la stessa debba essere utilizzata per un selfie.

Di fatto questo comporta che si debba ogni volta ruotare di 180 gradi lo smartphone dopo aver tappato sull’icona della rotazione della cam. Un sistema che a lungo andare di certo non permette velocità nell’uso quotidiano degli scatti. Tralasciando questo il sensore Sony lavora con un’apertura focale da f/1.8 e possiede sia la modalità automatica per lo scatto che quella manuale con la possibilità di impostare ogni singolo parametro.

Tecnicamente gli scatti realizzati sono buoni con un ottimo livello di luminosità nei punta e scatta ma anche buoni dettagli. Difficile come sempre il lavoro realizzato in condizioni di buio o comunque di tarda serata dove il sensore fatica a delineare i contorni degli oggetti o comunque a contrastare come dovrebbe.


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Ma è un male comune purtroppo e sono davvero pochi gli smartphone che riescono a raggiungere buoni risultati in queste circostanze. Chiaramente i selfie che si ottengono dallo smartphone risultano identici, qualitativamente, a quelli degli scatti principali visto che la fotocamera utilizzata è la medesima.

AUTONOMIA: fatica se raddoppiano le esigenze

A livello di autonomia purtroppo lo ZTE Axon M fatica e non poco. Se l’utente utilizza lo smartphone solo ed esclusivamente con un singolo display quello che si può ottenere è un utilizzo classico che può arrivare alle ore serali cercando comunque di mantenere un profilo di utilizzo parsimonioso soprattutto se la rete utilizza è quella mobile e non il Wi-Fi.

La batteria da 3.180 mAh però non regge il confronto se il device viene usato con entrambi i display attivi. Qui la richiesta energivora è doppia e dunque i consumi non fanno che dimezzarsi. Ecco che non si riesce a giungere a sera con qualche residuo di batteria.

CONCLUSIONI

ZTE Axon M a prima vista potrebbe essere ritenuto uno smartphone del futuro. L’azienda ha cercato di cambiare le carte in tavola nel mondo dei device mobili e in effetti per certi aspetti il nuovo Axon M non può che ritenersi un device fuori dagli schemi. In passato altri ci avevano provato e tutti avevano fallito. ZTE sembra aver trovato la giusta strada anche se tanti sono gli aspetti da sviluppare.

Da una parte la necessità di porre un hardware potente e di ultima generazione in grado di alimentare entrambi i display senza alcun lag o ritardo. La necessità di avere una maggiore autonomia per poter parlare di un device davvero portatile e di certo un design più accattivante e più ergonomico nell’uso quotidiano. Siamo forse all’inizio di un nuovo modo di pensare lo smartphone o forse è una prova di forza di ZTE che di fatto comunque va apprezzata rispetto ad altri produttori. Peccato il prezzo di 899 euro che farà storcere il naso a troppi.

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