Author: IlSoftware.it
I server DNS sono responsabili della risoluzione dei nomi a dominio: ogni volta che si digita un indirizzo mnemonico come www.google.it o www.ilsoftware.it il DNS si occupa di comunicare al browser l’indirizzo IP pubblico sul quale è installato ed è in esecuzione il server web che si occupa di erogare le pagine richieste.
Il sistema di risoluzione dei nomi a dominio viene usato non solo dal browser ma dal sistema operativo, dai servizi da esso utilizzati, dalle applicazioni installate.
I DNS di Google sono evidentemente quelli più famosi: come tutti quelli “stranieri” (o meglio, non italiani), permettono la corretta risoluzione di tutti i nomi a dominio, anche quelli bloccati: DNS Google, ecco come funzionano e perché sono utili.
Esistono anche server DNS alternativi estremamente performanti come quello di Server DNS 1.1.1.1: Cloudflare lancia il nuovo servizio che punta sulla privacy e l’ottimo Quad9 (DNS, prima linea di difesa contro i malware) che si occupa anche di bloccare la navigazione verso siti web malevoli o compromessi.
Quelli di OpenDNS sono forse i migliori in tal senso perché offrono agli utenti anche la possibilità di personalizzare le tipologie di siti da bloccare e, previa registrazione, impedire la visita di pagina specifiche: OpenDNS, come proteggersi durante la navigazione.
Con un simpatico “giochetto” è possibile anche impedire l’uso di DNS alternativi sui singoli dispositivi client obbligando l’impiego dei DNS impostati sul router: Come bloccare l’uso di server DNS alternativi all’interno della rete locale.Di seguito riassumiamo brevemente le procedure da applicare per cambiare DNS in Windows, Linux, macOS e Android.
1) Premere la combinazione di tasti Windows+R, scrivere ncpa.cpl e premere Invio.
2) Fare clic sull’interfaccia di rete in uso (Ethernet o WiFi) quindi scegliere Proprietà.
3) Selezionare la voce Protocollo Internet versione 4 TCP/IPv4 quindi fare clic sul pulsante Proprietà.
4) Scegliere l’opzione Utilizza i seguenti indirizzi server DNS quindi specificare un server DNS primario e secondario nelle apposite caselle.
5) Confermare premendo ripetutamente il pulsante OK.
6) Da prompt dei comandi (Windows+R, cmd) digitare ipconfig /all e verificare che accanto a Server DNS siano indicati gli IP impostati.
In alternativa, dal prompt dei comandi di Windows aperto con i diritti di amministratore si può digitare:
netsh interface show interface per ottenere l’elenco delle interfacce di rete in uso
Verificato il nome, si può usare il comando che segue:
netsh interface ipv4 add dnsserver “Ethernet” address=8.8.8.8 index=1
Dove Ethernet è il nome dell’interfaccia di rete (effettuare la sostituzione, se necessario) e 8.8.8.8 va cambiato con l’IP del server DNS da usare.
Per impostare un server DNS secondario si può digitare:
netsh interface ipv4 add dnsserver “Ethernet” address=8.8.4.4 index=2
In questo caso si sono impostati i DNS di Google sulla macchina Windows in uso.
1) Aprire una finestra del terminale quindi digitare sudo nano /etc/resolv.conf
2) Digitare la password associata all’account root.
3) Aggiungere nameserver seguito dall’indirizzo IP del server DNS da usare (esempio: nameserver 1.1.1.1)
4) Ripetere l’operazione per i vari server DNS che si intendono utilizzare e salvare il file.
Alcune distribuzioni Linux, accedendo alle impostazioni, permettono di modificare i DNS mediante interfaccia grafica ma la modifica sul file /etc/resolv.conf è comunque rapidissima.
1) Accedere alle preferenze di sistema di macOS quindi portarsi nella sezione relativa alla rete.
2) Selezionare l’interfaccia in uso (Ethernet o WiFi) quindi premere Avanzate.
3) Fare clic sulla scheda DNS e togliere eventualmente i server già presenti.
4) Premere il tasto “+” per aggiungere i server DNS che s’intendono adoperare.
1) Nel caso in cui il dispositivo Android si colleghi alla WiFi per navigare in rete, è sufficiente portarsi nelle impostazioni del sistema operativo, selezionare la connessione quindi scegliere Statico in Impostazioni IP.
2) Si dovrà anche assegnare un indirizzo IP privato al dispositivo mobile all’infuori di quelli assegnati automaticamente dal server DHCP del router (si può usare la tecnica dell’IP and MAC binding per evitare conflitti: Assegnare IP statico PC, dispositivi mobili, stampanti e così via).
3) Quest’intervento modifica i server DNS utilizzati durante la connessione del dispositivo Android a qualunque WiFi ma non ha effetto durante l’utilizzo della connessione dati dell’operatore di telefonia mobile.
Per modificare i DNS sulla connessione dati dell’operatore di telefonia mobile, è possibile seguire le indicazioni riportate nell’approfondimento Come bloccare siti su Android previa acquisizione dei diritti di root.
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