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Alcuni prodotti di memoria Micron “bannati” in Cina

Author: Manolo De Agostini Tom's Hardware

Le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti si riflettono a ogni livello. Non solo dazi, ma anche rapporti tesi, specie sul fronte tecnologico. Con la vicenda ZTE ancora fresca e non conclusa, ecco arrivare il caso di Micron Technology.

Il noto produttore statunitense di memorie, in un comunicato stampa, spiega di aver ricevuto per mezzo di sue due sussidiarie cinesi un’ingiunzione preliminare per la commercializzazione di alcuni prodotti sul territorio cinese, in seguito alla denuncia per infrazione di brevetto avanzata da United Microelectronics Corporation (UMC) e Fujian Jinhua Integrated Circuit Co. (Jinhua).

La sentenza arriva dalla provincia di Fujian, precisamente dalla “Fuzhou Intermediate People’s Court”. Le denunce di violazione di brevetto da parte di UMC e Jinhua sono state depositate contro Micron, secondo l’azienda, come “rappresaglia per le accuse penali presentate dalle autorità di Taiwan contro UMC e tre dei suoi dipendenti e una causa civile intentata da Micron contro UMC e Jinhua nella Corte distrettuale nel nord della California per l’appropriazione indebita dei segreti commerciali di Micron“.

L’ingiunzione preliminare che ora impatta sulle sussidiarie cinesi di Micron impedisce di produrre, vendere o importare determinati moduli DRAM Crucial e Ballistix, oltre che SSD, in Cina. Per Micron, apparentemente, potrebbe trattarsi di un grande problema pensando alle dimensioni del mercato cinese, ma “i prodotti interessati compongono poco più dell’1% del fatturato annuale di Micron“, fa sapere l’azienda, anticipando che l’impatto sui conti del quarto trimestre sarà contenuto e il fatturato continuerà a rientrare nelle stime, tra 8 e 8,4 miliardi, comunicate in precedenza.

L’azienda statunitense rispetterà la sentenza, ma farà appello. “Siamo delusi dalla sentenza. Crediamo fermamente che i brevetti siano invalidi e che i prodotti Micron non li infrangano. La corte ha emanato la sua sentenza preliminare prima di permettere a Micron di presentare la propria difesa”, ha dichiarato Joel Poppen, legale di Micron Technology.

“Ciascuno dei brevetti rivendicati era stato originariamente concesso a UMC, produttore di semiconduttori privo di una tecnologia DRAM e NAND avanzata. I brevetti non sono stati usati nei prodotti o nella tecnologia DRAM e NAND di Micron, e UMC e Jinhua hanno fatto affidamento su interpretazioni distorte dei brevetti e improprie prove a sostegno delle loro false accuse secondo cui Micron viola i brevetti”, aggiunge l’azienda.

Micron ha inoltre presentato prove al consiglio di revisione dell’ufficio brevetti cinesi per “dimostrare che i brevetti non sono validi perché sono diretti a tecnologie precedentemente sviluppate e brevettate in altri paesi da altre aziende tecnologiche“.

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