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PC lento, come stabilire i processi che causano problemi

Author: IlSoftware.it

Un computer lento, come abbiamo spesso evidenziato, può esserlo in forza della scarsa dotazione in termini di risorse hardware oppure – molto più spesso – a causa delle applicazioni e dei servizi che si avviano automaticamente o dei tanti programmi installati che contribuiscono ad appesantire le varie aree del sistema operativo.

Se si ha a che fare con un PC lento, la prima operazione da effettuare consiste nel ricorrere al Task Manager (finestra Gestione attività) di Windows, richiamabile semplicemente premendo la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+ESC.
Nelle più recenti versioni di Windows si dovrà cliccare subito sulla voce Più dettagli Per accedere a tutte le funzionalità più avanzate offerte dal Task Manager.

Usare la scheda Processi del Task Manager di Windows e ordinare i processi sulla base dell’occupazione delle risorse hardware

La scheda Processi delle versioni più recenti versioni di Windows indica chiaramente quali programmi in esecuzione stanno occupando più memoria RAM, stanno impegnando di più il processore, stanno leggendo e scrivendo su disco fisso o unità SSD, stanno usando di più il processore grafico (GPU), stando inviando o ricevendo molti dati in rete.

Con un clic sulle intestazioni delle colonne CPU, Memoria, Disco, Rete, GPU, è possibile stabilire a colpo d’occhio quali applicazioni possono essere la causa del PC lento.
Il sistema può diventare inutilizzabile non solo quando la memoria RAM dovesse scarseggiare o quando il processore fosse impegnato al massimo (stabilmente oltre l’85%) ma anche, per esempio, allorquando una o più applicazioni sollecitassero senza sosta l’hard disk o l’unità SSD in operazioni di lettura e scrittura (ne abbiamo parlato nell’articolo Controllare quali programmi stanno scrivendo su disco).Cliccando sulle intestazioni del Task Manager nella scheda Processi, si potranno ordinare le applicazioni in esecuzione per occupazione delle varie risorse hardware quindi agire di conseguenza.

Con un clic sulla scheda Dettagli quindi usando il trucco di ordinare per occupazione delle risorse hardware (clic sulle intestazioni delle colonne), si possono scoprire i nomi dei singoli processi più affamati di risorse.

L’occupazione delle risorse macchina da parte dei processi in esecuzione è verificabile anche da riga di comando Come verificare i processi in esecuzione in Windows usando il comando tasklist.

Per forzare la chiusura di programmi che non rispondono o che non è più possibile gestire a causa dell’occupazione incisiva sulle risorse macchina, è sufficiente applicare i suggerimenti illustrati nell’articolo Come chiudere programma bloccato in Windows.

Scheda Prestazioni e configurazione hardware del sistema in uso

Indipendentemente dalla versione di Windows in uso, cliccando sulla scheda Prestazioni del Task Manager si potrà controllare quanto le risorse hardware effettivamente disponibili sul sistema sono impegnate durante le attività svolte ogni giorno.
È infatti importante escludere che le caratteristiche hardware del PC in uso non siano sottodimensionate rispetto al sistema operativo installato e alle applicazioni che si adoperano giornalmente.

Da controllare, in particolare, come la CPU e la memoria RAM vengono utilizzate e occupate nelle attività di tutti i giorni.
Nell’articolo Memoria RAM, come sceglierla e quando estenderla abbiamo visto quando è opportuno valutare un eventuale ampliamento della dotazione di memoria RAM in uso sul proprio PC.

Usare il Monitoraggio risorse di Windows

Per approfondire, può essere utile cliccare sul pulsante Apri Monitoraggio risorse o Monitoraggio risorse nella scheda Prestazioni del Task Manager.
Qui Windows visualizza i risultati del controllo in tempo reale sull’utilizzo delle risorse macchina. Per identificare e risolvere il problema di un PC lento, l’utilizzo della finestra Monitoraggio risorse appare fondamentale.

Già nella scheda Panoramica, cliccando sulle intestazioni Media CPU per la sezione CPU; su Totale (B/sec) per il disco e la rete; su Privata (KB) per la memoria, è possibile stabilire quali processi attualmente in esecuzione stanno rallentando il sistema in maniera più incisiva.

Specialmente sui sistemi che non si utilizzano regolarmente, alcuni componenti di sistema – eseguitisi contemporaneamente – potrebbero renderlo temporaneamente inutilizzabile. Talvolta sono Windows Update, Windows Search e il modulo Software Reporter Tool (Come bloccare il processo Software Reporter Tool) gli “insospettabili responsabili”.
Suggeriamo anche la lettura dell’articolo Windows 10 CPU al 100%: come risolvere il problema.

Controllare l’occupazione del processore da parte delle schede aperte nel browser

Tenere aperte molte schede nel browser può portare a un’incisiva riduzione della memoria RAM disponibile. Inoltre, alcune applicazioni web mal realizzate o creatività integrate nelle pagine Internet possono portare al consumo stabile della CPU, rendendo il processore meno disponibile alla gestione di altre attività.
Chrome, per esempio, mette a disposizione un suo Task Manager, richiamabile premendo la combinazione di tasti MAIUSC+ESC da qualunque finestra o scheda del browser.
Come spiegato nell’articolo Come velocizzare Chrome in poche semplici mosse, cliccando sull’intestazione della colonna CPU (la freccia deve guardare verso il basso), si potrà capire quali schede aperte e di conseguenza quali siti o applicazioni web stanno impegnando un maniera anomala il processore.

Se il contenuto della finestra del Task Manager di Chrome fosse simile a quello rappresentato in figura significa che è tutto a posto. Se viceversa una o più schede del browser dovessero evidenziare un’occupazione della CPU importante, significa che qualche elemento in esse presente “sta esagerando”.
È quindi possibile chiudere manualmente la singola scheda oppure selezionare gli elementi dal Task Manager di Chrome e fare clic sul pulsante Termina processo in basso.

Digitando about:performance in Mozilla Firefox è possibile verificare il comportamento delle singole schede aperte e il loro impatto sulle risorse disponibili. Dalla medesima finestra è possibile chiudere rapidamente quelle schede che dovessero evidenziare un comportamento anomalo.

Verificare i programmi a 32 bit e passare ove possibile alle versioni a 64 bit

Nella scheda Processi, allorquando si utilizzasse una versione a 64 bit del sistema operativo, sono indicati i programmi a 32 bit. Questi ultimi, usando un’architettura più vecchia, non possono garantire gli stessi livelli di performance delle versioni a 64 bit, non hanno la medesima reattività e non utilizzano in modo ottimale la memoria disponibile.
Ove possibile suggeriamo quindi di sostituire tutte le versioni a 32 bit dei programmi in uso con le corrispondenti a 64 bit. I programmi a 32 bit sono indicati in Windows 8.1 e in Windows 10 con l’etichetta 32 bit (tra parentesi tonde) nella scheda Processi; con la voce *32 in Windows 7, nella stessa scheda.

Molti di voi rimarranno colpiti nel verificare quanti programmi al giorno d’oggi (alcuni “insospettabili”) sono ancora in uso sulle proprie macchine Windows.
Basti pensare che alcune procedure d’installazione di Office caricano per default la versione a 32 bit a meno che l’utente non abbia scelto esplicitamente di installare la release a 64 bit (vedere questo documento di supporto).

Il consiglio è quello di controllare i programmi a 32 bit eventualmente ancora presenti sul sistema e ove possibile sostituirli con le release a 64 bit: vedere anche Programma 32 bit o 64 bit? Ecco come scoprirlo.
È bene comunque assicurarsi che la versione a 64 bit sia ufficialmente supportata dal produttore.

Tenere in ordine il PC e non tralasciare la pulizia del disco

Nel nostro articolo ci siamo focalizzati sulla risoluzione delle criticità che impediscono l’utilizzo del PC per periodi di tempo più o meno lunghi (perché la macchina è sotto scacco di uno o più processi in esecuzione).

Tenere pulito il PC è però il migliore approccio per accumulare problemi che con il trascorrere del tempo contribuiranno a inacerbare il quadro.
Per ottimizzare il funzionamento del sistema, suggeriamo la lettura dei seguenti articoli:

Ottimizzare PC: quali sono gli strumenti più efficaci
Computer lento all’avvio, come scoprire la causa
Come rimuovere i programmi in esecuzione automatica

Programmi e servizi caricati a ogni avvio del sistema sono tra i principali responsabili di un PC lento. L’ultimo articolo citato prende in esame proprio questi aspetti e offre una serie di consigli pratici per snellire la procedura di avvio e velocizzare Windows.
A tal proposito, per rendersi conto di quant’è veloce Windows all’avvio disattivando temporaneamente il caricamento degli elementi software superflui al boot, si possono seguire le indicazioni riportate nell’articolo Avvio pulito Windows 10: cosa serve e quando è utile.

Da ricordare che anche Windows 10 Pro, oltre che l’edizione Home, installano applicazioni potenzialmente inutili che possono contribuire, esse stesse, ad appesantire il sistema: Windows 10 installa app da solo: come impedirlo.

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