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WORST CASE SCENARIO: il mercato ragiona di pancia

Wall Street ieri era chiusa per lutto. Un caso abbastanza singolare, per commemorare la morte dell’ex Presidente Bush.Ma la seduta di due giorni fa non è stata meno triste. Un vero capitombolo. Interessante vedere le motivazioni che si sono cercate per trovare delle giustificazioni.

a) La borsa è crollata perché non ci si fida della tregua USA-Cinab) La borsa è crollata perché poi il giorno dopo era chiusa per luttoc) La borsa è crollata perché il differenziale di rendimento USA (spread 10yr-2yr) si è appiattito e tende allo zero

(…) Gli operatori stanno uscendo dall’azionario, si rifugiano nel T-bond e il movimento sta accelerando. Il costo di finanziamento del decennale americano è infatti sceso nettamente al di sotto del 3%, con gli investitori che hanno ridotto le loro aspettative sulla velocità della crescita economica Usa negli anni a venire. Inoltre il gap sui rendimenti dei Treasury a 2 e a 10 anni si è ridotto sui minimi dal 2007 e quindi la curva si è appiattita. Gli investitori seguono con apprensione la curve dei rendimenti perché i tassi a breve termine hanno superato quelli di lungo periodo prima di ogni recessione a partire dal 1975. (…) Gli investitori ritengono poi meno probabile che la Federal Reserve continui ad alzare i tassi di interesse per mantenere l’inflazione sotto controllo. (…) [Source

Solo un flash su quanto si dice in questo articolo. Assolutamente comprensibile la logica “safe haven” dove si vende equity e si compra T-Note perché si ha la percezione di tipo bidirezionale (quindi che è verificabile in due direzioni) che i tassi non saliranno come si pensava a causa di un rallentamento globale che procurerà meno inflazione.

Ma attenzione a quanto si dice dopo. I tassi a breve che superano i tassi a lungo non sono per forza il segnale dell’arrivo della recessione. Quantomeno nel breve periodo. Sicuramente non solo un bel segnale ma facciamo attenzione, non sono il canto del cigno. Il grafico del differenziale USA 10-2 ve l’ho già illustrato sopra. Ma proviamo a “condirlo” con alti due grafici. Il tasso di disoccupazione e la fiducia dei consumatori.

Cosa notate? Che con l’aggiunta di questi due grafici è evidente che è prematuro parlare di vera recessione. Quindi è evidente che il mercato si muove, oggi, sulla paura di quanto è imponderabile. Sicuramente siamo verso la fine del ciclo, e ci sono meno certezze rispetto ad un paio di anni fa. E soprattutto le tensioni globali, sia a livello di politica monetaria, di diplomazia, ecc ecc, non mancano. Ma oggi si sta scontando già quello che potremmo definire un “worst case scenario”. Lo scenario peggiore. Poi per carità, il mercato ha sempre ragione, ma in questo momento mi sembra che lo stesso stia ragionando con la pancia. E dopo tanti anni di festa ci può anche stare. Ma se così fosse, allora tutto quanto stiamo vivendo potrebbe essere molto incoerente.

Chiudo con questa slide che descrive quanto vi ho detto. Poi come sempre, tutto è possibile, ci mancherebbe.

STAY TUNED!

Danilo DT

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