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MERRY CRASHTMAS: Il FANTASMA DEL NATALE!

Riuscirà il nostro simpatico Grinch dopo aver distrutto il Natale a rubare anche il fine anno e l’esordio del 2019, Befana compresa, per ritrovare la sua pace e la tranquillità?

Sia ben chiaro qui non c’è nulla da scherzare le conseguenze della prossima crisi saranno devastanti, noi abbiamo solo cercato di mettervi in guardia come accadde nel 2006/2007 quando nacque il nostro blog, il nostro viaggio.

Questa recessione, questa crisi sarà meno profonda della precedente, forse meno devastante, ma durerà più a lungo di quello che in molti sono disposti a credere.

Ormai i ricorsi storici si sprecano, peggiore dicembre e peggior Natale degli ultimi 100 anni, collassi dei mercati azionari come non se ne vedevano dai tempi della Grande Depressione.

Perché tutto questo panico, questa eccessiva volatilità se le cose vanno bene, per quale motivo il segretario al Tesoro Mnuchin ha sentito il bisogno di dichiarare che le banche americane non hanno alcun problema di liquidità, dopo un giro di telefonate ai ceo delle maggiori banche di affari americane?

Wall Street, la forza di Trump può diventare la sua debolezza https://t.co/3UUyqPSxwe

— informazione finanza (@infoiteconomia) December 27, 2018

Le paure però le ha alimentate proprio il segretario al Tesoro Mnuchin, quando ha chiamato i capi delle sei principali banche americane, e poi ha emesso un comunicato per rivelare di aver ricevuto rassicurazioni sulla loro liquidità. Voleva farsi perdonare di essere stato in vacanza in Messico durante gli ultimi rovesci della Borsa, e rassicurare i mercati, che però hanno reagito in maniera opposta: ma come? La situazione è così grave, che il segretario al Tesoro deve controllare la liquidità delle banche? Allora stiamo peggio di quanto temessimo. Non a caso ieri è dovuto intervenire Kevin Hassett presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca, per garantire che Trump non ha intenzione di licenziare Powell ed è felice di Mnuchin. Lo stesso presidente ha sollecitato gli investitori a tornare a Wall Street, perché i prezzi delle azioni sono scesi così tanto che offrono opportunità straordinarie da saldi di fine stagione.

Ma davvero uno tira su il telefono, sdraiato tra un palma e l’altra in una spiaggia messicana e chiede ai suoi amici di tranquillizzare i mercati sul livello della liquidità in circolazione?

C’è forse qualche problemino nei dintorni della voragine con la banca intorno? Come sta a liquidità Deutsche Bank? Mi dicono che hanno visto gli operai che scavavano un nuovo minimo storico intorno a 6.675, non male davvero dall’inizio di ottobre rosso è riuscita a perdere quasi il 48 %!

L’articolo di Elena Dal Maso, giornalista di MF/Milano Finanza, sui conti delle prime due banche tedesche Deutsche Bank e Commerzbankhttps://t.co/OzOrwRzrlK

— Start Magazine (@StartMagNews) December 26, 2018

Pensate che chi ha investito dal 1987 nell’indice delle principali banche tedesche (total return) non ha guadagnato un solo centesimo, dividendi compresi!

E pensare che quando l’indice tedesco era intorno a 13.000 qualche anima in pena mi accusava di essere troppo pessimista con la nostra previsione di un antipasto per area 10.000 nel giro di due anni. Ricordo che nel marzo del 2016 abbiamo previsto, sempre grazie al nostro modellino, l’ultimo rally del DAX, principale indice tedesco e il ritorno della leggendaria Araba Fenice…

MACHIAVELLI LA CINA E L’ARABA FENICE.

Nel prossimo manoscritto “Europa l’ultimo treno.”, outlook 2019, oseremo dove nessuno saprà osare.

Non male il taglio delle prospettive di crescita per l’economia tedesca, tutto in un istante!

E’ iniziata la liquidazione dei bond corporate tedeschi…

Good morning from Germany, where the bond mkt shows the challenges the country face. The bonds from VW, Bayer & Deutsche Bank have plunged b/c investors have lost confidence in the comps. Bayer suffers from Monsanto takeover, VW from emissions scandal, DB from continuous scandals pic.twitter.com/ZCatCgIUYR

— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) December 25, 2018

Non solo il panico è stato tale che addirittura, tanto per cambiare, nei giorni scorsi girava voce che il buon Powell, stava per fare la fine del tacchino arrosto…

Fed: Trump discusso licenziamento Powell – https://t.co/CiqvHydleA pic.twitter.com/nOihif0mT5

— finanza24 (@finanza24) December 22, 2018

Il presidente statunitense, Donald Trump, avrebbe discusso con il suo governo della possibilità di licenziare il presidente della Fed, Jerome Powell, dopo la decisione della Banca centrale, mercoledì 19 dicembre, di alzare i tassi d’interesse per la quarta volta nel corso dell’anno (al 2,25-2,50%). Lo riporta Bloomberg.

Molti membri dell’amministrazione hanno raccontato che il presidente avrebbe parlato della possibilità di licenziare Powell, più volte criticato negli ultimi mesi, e che sarebbe stato convinto degli “effetti potenzialmente devastanti sui mercati finanziari” di una decisione simile, danneggiando inoltre l’indipendenza della Fed. Peraltro, sottolinea Bloomberg, non è nemmeno chiaro fino a dove si spinga l’autorità legale del presidente di licenziare il capo della Fed. Ore dopo, il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha smentito l’articolo, affermando che Trump non ha ipotizzato di licenziare Powell, anche perché non crede di avere l’autorità per farlo.

Ma davvero è bastato così poco per scatenare un crollo di queste dimensioni?

Il rimbalzo di ieri, il più alto rialzo giornalieri di tutti gli indici USA dal lontano 2009, non fa testo!  Un livello di ipervenduto tecnico che non si vedeva dal 2008!

Come potete vedere qui sotto, i rialzi di quattro o cinque punti negli ultimi 18 anni avvengono sempre in pieno panico da crollo, sono la risposta pilotata di chi cerca di rimandare l’inevitabile, nulla di trascendentale, sono solo rimbalzi del gatto morto in mezzo ad un trend che non cambierà più per qualche tempo.

Here are all the +4% or greater $SPX days since 2000 pic.twitter.com/WwJRINdenu

— Matt Thompson, CFA (@dynamicvol) December 26, 2018

Osservate attentamente quello che è accaduto in questi ultimi due giorni!

Ieri, un rialzo del 4 % in meno di un’ora e mezza! Vi sembra normale, sia la discesa che la risalita? E’ tutto in mano agli ALGOS, HFT, il resto è puro optional, questo è un nuovo record assoluto nella storia dei mercati, 4 % in meno di un’ora e mezza!

Noi pensiamo che il grafico di Nomura che ripercorre l’andamento del 2008 è davvero ottimista!

Il nostro modellino all’orizzonte intravvede tutt’altro per l’Europa, soprattutto per la Germania.

“Whatever It Takes We’re Going To Have A Wall” … non solo Draghi, anche Trump ieri ha usato la famosissima espressione del banchiere di Francoforte, lo Shutdown continua!

Donald Trump non molla sul muro Usa-Messico.

L’accordo per risolvere lo shutdown resta ancora lontano https://t.co/3e84FEx4ba pic.twitter.com/NkGW0v8Ij8

— La Nuova Sardegna (@lanuovasardegna) December 27, 2018

Il blocco delle attività governative ha salvato Wall Street dal dato odierno sulla vendita di case nuove, gestito dal Census Bureau, ma niente paura, resta ancora una chance, prima della fine dell’anno, l’ultima opportunità per cercare di risollevare le sorti di un anno davvero terrificante, nel quale oltre il 90 % degli asset ha prodotto risultati negativi, dollaro a parte ovviamente!

Attenzione perché potrebbe essere un finale di anno davvero spettacolare!

L’appuntamento è per il mese di gennaio, con l’outlook 2019, nessuna sfera di cristallo, ma un serio e rigoroso lavoro si analisi, empirica, tecnica, cinematica di quello che potrebbe accadere nel 2019, non i cigni neri di Nomura, la deflazione europea e dei paesi emergenti o il prezzo del petrolio a 20 dollari, troppo facile.

Viste le continue richieste, ribadisco che il prossimo manoscritto di Machiavelli, l’outolook 2019,  sarà ad esclusivo beneficio di coloro che hanno sostenuto liberamente e generosamente il nostro viaggio, giusto per evitare inutili fraintendimenti.

SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO!

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please wait…

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