Categories: Energia

Biopolimeri dalle alghe, la plastica non ha bisogno di acqua dolce

Author: stefania Rinnovabili

Produrre biopolimeri dalle alghe marine per tagliare l’impatto ambientale

(Rinnovabili.it) – Arriva dall’Università di Tel Aviv l’ultima alternativa alla tradizionale plastica di origine fossile: qui un gruppo di ricercatori ha prodotto alcuni biopolimeri dalle alghe, in un processo che non richiede né suolo né l’utilizzo di acqua dolce. L’invenzione è il frutto di una collaborazione multidisciplinare tra la scuola di Scienze Ambientali e quella di Chimica ateneo, impegnate a sfruttare fonti di carbonio non convenzionali per la sintesi plastica. Come riportato nell’articolo su Bioresource Technology, lo studio descrive il processo per produrre polimeri biodegradabili e compostabili a partire dal lavoro svolto dal batterio Haloferax mediterranei. Questo microorganismo è in grado di produrre poliidrossialcanoati o PHA (molecole di poliesteri termoplastici) attraverso la fermentazione dello zucchero presente nelle macroalghe.

I PHA hanno un vantaggio rispetto ai convenzionali polimeri sintetici a base di petrolio, come il polietilene: sono completamente biosintetici e biodegradabili, non possiedo elementi tossici e sono completamente riciclabili come rifiuti organici. “La plastica impiega centinaia di anni a decadere, quindi bottiglie, imballaggi e sacchetti creano una sorta di ‘continenti’ di plastica negli oceani, mettendo in pericolo gli animali e inquinando l’ambiente”, afferma il dott. Alexander Golberg, uno degli autori della ricerca. “Una soluzione parziale a questa epidemia è rappresentata dalla bioplastica, che non usa petrolio e si degrada rapidamente”. Tuttavia anche questo prodotto ha prezzo ambientale: coltivare le piante da cui arriva la materia prima per i biopolimeri oggi sul mercato, significa usare suolo fertile e acqua dolce.

>>Leggi anche Le alternative alla plastica: ecco i materiali che premiano l’ecologia<<

Il nostro nuovo processo – aggiunge – produce ‘plastica’ da microrganismi marini” che si nutrono di alghe multicellulari. “Ci sono già fabbriche che producono questo tipo di bioplastica in quantità commerciali, ma usano piante che richiedono terreni agricoli e acqua dolce. Il processo che proponiamo consentirà ai Paesi con risorse idriche ridotte, come Israele, Cina e India, di passare dalla plastica derivata dal petrolio a quelle biodegradabili”. Il gruppo di ricercatori sta indagando ora i migliori mix di batteri e alghe per produrre polimeri per bioplastiche con proprietà diverse.

admin

Recent Posts

Così Renault punta ad abbassare il prezzo delle sue auto elettriche

Author: Tom's Hardware Le batterie a litio-ferro-fosfato (LFP) rappresentano una soluzione efficace per automobili di…

4 Luglio 2024

Xbox: dipendente licenziata mentre era in vacanza, nuovo round di tagli in arrivo?

Author: GAMEmag Prosegue la serie di licenziamenti che hanno contraddistinto il 2024 come l'anno peggiore…

4 Luglio 2024

Moshi, l’intelligenza artificiale adesso esprime emozioni: come provarla

Author: IlSoftware Kyutai è il primo laboratorio di ricerca indipendente sull’intelligenza artificiale in Europa, inaugurato…

4 Luglio 2024

Cohesity + Veritas: la sicurezza informatica potenziata dall’IA

Author: Hardware Upgrade Il pericolo principale del mondo informatico? Secondo Cohesity è il ransomware, che…

4 Luglio 2024

Vor Formel-1-Rennen: Brad Pitt dreht in Silverstone für Rennfahrerfilm

Author: klatsch-tratsch Brad Pitt war am Donnerstag der Star von Silverstone. (jom/spot)Imago Images/PanoramiC / Imago…

4 Luglio 2024

Prova de águas abertas atraiu várias caras conhecidas na Baía de Cascais – Stars Online

Author: Stars Online A Travessia Global Ocean Cascais 2024 decorreu na Baía de Cascais, atraindo…

4 Luglio 2024