Author: stefania Rinnovabili
(Rinnovabili.it) – La Commissione europea prevede di prorogare di due anni un pacchetto di norme sugli aiuti di Stato. Lo fa sapere lo stesso esecutivo europeo annunciando una contemporanea valutazione di tali disposizioni con l’obiettivo di decidere se aggiornarle o estenderle in futuro tali e quali. Le norme in questione, sette in tutto, erano originariamente destinate a scadere nel 2020. Ma oggi Bruxelles ne allontana la data di scadenza con l’intento di “garantire la prevedibilità e la certezza del diritto” nel processo di “aggiornamento del pacchetto di modernizzazione degli aiuti di Stato”. Perché si tratta di una misura importante? Perché grazie a questi regolamenti gli Stati membri possono attuare rapidamente gli aiuti destinati alla stimolazione degli investimenti, la crescita economica e l’occupazione, alleggerendo il lavoro di controllo della Commissione europea. Attualmente, oltre il 97% di tutte le misure d’aiuto può essere attuato dai governi nazionali senza essere preventivamente sottoposto all’approvazione di Bruxelles
Tra le norme a cui verrà estesa la vita fino al 2022, sono presenti le Linee guida sugli aiuti di Stato per la protezione dell’ambiente e l’energia. La presente disciplina si applica agli interventi statali concessi per la tutela dell’ambiente o gli obiettivi nel settore dell’energia e riguarda il comparto dei trasporti, del carbone, agricolo, forestale e della pesca e dell’acquacoltura. Ad oggi vengono considerati compatibili con il mercato interno gli aiuti che permettono di contribuire maggiormente agli obiettivi dell’Unione in materia di ambiente o energia senza alterare negativamente le condizioni degli scambi in misura contraria all’interesse comune. Nel pacchetto di provvedimenti prorogati fa parte anche la comunicazione IPCEI che stabilisce i criteri in base ai quali gli Stati membri possono sostenere progetti transnazionali di importanza strategica per l’UE (leggi anche Energia: i primi no da Strasburgo ai Progetti di interesse comune).
Inoltre, in linea con gli orientamenti per una migliore regolamentazione, la Commissione valuterà queste e altre normative adottate nel corso della modernizzazione della legislazione comunitaria, attraverso test attitudinali. Sulla base del risultato, Bruxelles dovrebbe decidere se estendere ulteriormente i provvedimenti o aggiornarli.
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