Categories: Energia

Microcapsule di bicarbonato, il segreto per un CCS economico

Author: stefania Rinnovabili

Un nuovo approccio tecnologico per diminuire i costi del CCS

(Rinnovabili.it) – Non demorde la ricerca sul sequestro dei gas serra in atmosfera come strumento di decarbonizzazione globale. Considerata per anni il piano B del Pianeta, la tecnologia CCS (carbon capture and storage) è stata fatta entrare oggi a pieno titolo nelle misure da implementare per evitare la catastrofe climatica. I dubbi in merito rimangono molti e il rapporto costi-benefici non ne permette ancora una diffusione commerciale su larga scala.

Per colmare il gap, per lo meno dal punto di vista tecnico, gli scienziati dell’Università di Pittsburgh e del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) hanno studiato un nuovo processo per catturare in maniera economicamente conveniente l’anidride carbonica dagli scarichi delle centrali termoelettriche. La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Applied Energy, rinnova l’approccio dei “classici” impianti di CCS sfruttando un elemento economico e abbandonate: il bicarbonato di sodio. Il composto sostituisce un solvente amminico duro che, oltre ad essere caro, può anche costituire un pericolo per l’ambiente.

>>Leggi anche Carbon capture and storage: chi preme per il “carbone pulito” in Europa?<<

La vera novità consiste, però, nel mondo in cui il solvente a base di bicarbonato è impiegato. “Il nostro metodo è molto diverso quello tradizionale”, spiega l’ingegnere meccanico Katherine Hornbostel. “Invece di far scorrere un solvente chimico lungo una torre (come l’acqua giù per una cascata), stiamo mettendo il solvente in microcapsule.

Nella nostra proposta […] imballiamo diverse microcapsule in un contenitore dove facciamo scorrere i fumi esausti della centrale elettrica”, aggiunge Hornbostel. In questo modo il progetto può avvalersi di una struttura più piccola, che richiederà meno energia elettrica per operare, riducendo così i costi. Non solo: le microcapsule aiutano a rendere più efficienti i solventi a lenta reazione. “Questi risultati – precisano gli scienziati – dimostrano che la soluzione di carbonato microincapsulato può competere con i solventi a base di ammine a più rapida azione per la cattura del carbonio post-combustione”.

>>Leggi anche Sequestro CO2: le praterie marine battono le foreste<<

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