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Da Bandersnatch a Instgram, le nuove forme di gioco che si fanno strada

Author: Valerio Porcu Tom's Hardware

Bandersnatch è nel suo piccolo uno dei casi più interessanti nella produzione televisiva degli ultimi anni. Un labirinto narrativo sorprendente, nel quale allo spettatore è richiesto di fare delle scelte per decidere le sorti dei personaggi. Un’idea che è piaciuta molto al pubblico, tant’è che Netflix Italia ha pensato di rincarare la dose riproponendo lo stesso meccanismo con i sondaggi su Instagram, usando l’hashtag #theblackgame.

Il giochino è piuttosto semplice: si segue il protagonista Pierpaolo e di tanto in tanto ci si pronuncia su ciò che dovrebbe fare. Sta poi agli autori decidere cosa proporre al pubblico e come far evolvere la storia. Come opera narrativa il risultato non è granché, nonostante l’inserimento di qualche sorpresa a tema Black Mirror.

È più interessante, forse, rilevare come stiano tornando di moda le storie interattive. Una forma di gioco affatto nuova, ma che sta vivendo una nuova primavera in diversi ambiti – di cui quello televisivo è solo l’ultimo esempio.

Se possiamo individuare un primo momento nei libri-game degli anni ’80, infatti, è proprio il fatto che questi siano tornati di moda a darci qualche indicazione, basti guardare a titoli come Lupo Solitario, i signori delle tenebre (Recensione) o la nuova serie Endless Quest (recensione). E prima ancora abbiamo assistito alla nascita dei videogiochi story driven, di cui la fallita Telltale è stata a lungo un punto di riferimento.

Bandersnatch e #theblackgame vanno quindi visti come una nuova tappa in un percorso duplice: da una parte assistiamo al ritorno di una forma di intrattenimento che mette la narrazione al centro ma pretende anche l’azione del lettore/spettatore, in una forma relativamente ibrida di gioco. Dall’altra vediamo sempre più come i grandi produttori di media – in questo caso Netflix – cerchino di avvicinarsi e assorbire forme creative storicamente diffuse “tra la gente”.

Un fenomeno, questo sfasamento, reso possibile dalla tecnologia: da una parte la comunicazione sui social e le relative interazioni, e dall’altra le tecniche che rendono possibile trasmettere in streaming episodi come Bandersnatch.

Alla fine si tratta sempre di sentire storie e di giocare, che in una forma o nell’altra è tutto ciò che vogliamo. Sempre le solite due cose, dall’inizio dei tempi: due ingredienti che non abbandoneremo mai, o comunque non presto, e che oggi condiamo con parole simpatiche ma poco significative come storytelling, gamification, engagement e via dicendo. Dettagli appariscenti, che difficilmente possono nascondere che non siamo cambiati più di tanto nelle ultime migliaia di anni.

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