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Code Vein Provato dall’E3 2019

Non sempre lo sviluppo dei videogiochi procede spedito e senza pericolosi intoppi: le problematiche che possono emergere durante un periodo di lavoro lungo anni sono sicuramente molteplici e spesso anche imponderabili, e per questo il rischio di compiere scelte fallaci è sempre dietro l’angolo. Non è detto, però, che pur partendo con un inizio travagliato – grazie magari all’intervento del publisher – non si possa riportare quanto compiuto sul percorso più consono, riuscendo in questo modo a preservare gli sforzi produttivi già spesi. Questo percorso creativo appena descritto, con tutta probabilità, potrebbe effettivamente rappresentare quanto vissuto da Code Vein, una produzione che inizialmente riuscì ad incontrare il favore del pubblico grazie ad uno stile visivo unico e di forte impatto, salvo poi deludere un nutrito gruppo di appassionati del genere a causa di un sistema di combattimento piuttosto legnoso, un comparto tecnico alquanto claudicante e un’atmosfera generale non poi così coinvolgente. Grazie però al network test tenutosi un paio di settime fa, a seguito di un evidente sforzo generale, Code Vein è riuscito nell’impresa di far ricredere un corposo numero di utenti e addetti ai lavori, stupendo per direzione artistica e qualità del gameplay. Durante l’E3, abbiamo potuto testare nuovamente il titolo, il quale era purtroppo presente con la medesima build già giocata qualche giorno fa: malgrado questo siamo comunque riusciti a notare dei fix generali apportati dal team al prodotto, ed ora siamo pronti a parlarvene nel dettaglio.

Code Vein: perfezionamenti alla formula e difficoltà crescente

Come anticipato precedentemente, grazie al network testo svoltosi nei primi giorni di giugno, abbiamo già potuto sviscerare nel dettaglio il nuovo pargolo targato Bandai Namco, per queste motivazioni non analizzeremo nulla di quel che concerne il gameplay, le dinamiche da gioco di ruolo e il level design: sarebbe un esercizio superfluo e sicuramente ridondante. Per queste motivazioni preferiamo indirizzare le nostre attenzioni nei confronti dei miglioramenti tecnici che abbiamo potuto riscontrare, illustrandovi così lo status attuale del prodotto.

Appare piuttosto evidente come la software house stia lavorando senza sosta per perfezionare il proprio titolo: solitamente le build offerte a così poca distanza non subiscono variazioni significative, in quanto usualmente i developer preferiscono aggiornare le produzioni soltanto dopo averle migliorate adeguatamente. Eppure, il team di sviluppo, probabilmente sollecitato dal clamore della fiera losangelina, ha propinato ai consumatori un gioco decisamente più rifinito che durante il network test, caratterizzato da un frame rate più stabile e da una qualità tecnica superiore. È stato piacevole poter constatare un simile miglioramento, segno che le intenzioni del team – dopo i rinvii plurimi – siano quelle di rilasciare il gioco nei tempo stabiliti. Durante la prova, inoltre, abbiamo potuto assistere ad un ulteriore scorcio di gameplay, grazie al quale abbiamo compreso maggiormente un paio di aspetti importanti riguardanti la modalità cooperativa e le boss fight. La prima, infatti, potrebbe davvero non essere scontata come lo si immaginava, e le movenze compassate del protagonista, unite ad un tasso di danno sconvolgente dei nemici (soprattutto di quelli più massicci), potrebbero rappresentare uno scoglio insormontabile per numerosi giocatori, i quali avrebbero in questo modo un aiuto per proseguire nell’avventura; la seconda, invece, ci ha stupito: alla fine della demo abbiamo dovuto fronteggiare un nemico davvero potente, in grado di sconfiggerci più volte rapidamente, non riuscendo neppure ad opporre una resistenza forsennata. Allo stato attutale, appare sicuramente più chiara la pianificazione strategica delle battaglie: dirigersi senza essere ben equipaggiati e non sfruttando appieno il supporto alleato, significherà andare incontro ad una sconfitta più che certa, senza possibilità di scampare alla forza devastante dei contendenti più temprati.

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In conclusione, Code Vein ha confermato le nostre sensazioni già percepite durante il network test: il prodotto è assolutamente valido, decisamente ammaliante e soprattutto contraddistinto da una propriafilosofia di gioco. In molti, infatti, lo hanno spesso raffigurato come la copia spudorata dei souls senza un’anima ben distinta: beh, niente di più sbagliato, in quanto l’action RPG di Bandai è sicuramente molto, ma molto di più. Lo stile grafico, poi, rimane davvero convincente, e non vediamo l’ora di testare il prodotto completo per comprendere a fondo le reali potenzialità del titolo.

Author: GamesVillage.it

admin

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