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iRobot: l'aspirapolvere si candida a maggiordomo che coordina robot e oggetti connessi della casa

Author: Le news di Hardware Upgrade

Il bello del lavoro del giornalista è quello di incontrare persone interessanti. Colin Angle appartiene certamente a questa schiera. Ingegnere del MIT è il fondatore di iRobot. Appassionato di robotica e automazione fin da bambino si è dato la missione di portare i robot nella vita quotidiana delle persone. I suoi Roomba, robot aspirapolvere, sono effettivamente i robot più diffusi al mondo.

Quella dei robot è una passione che lo accompagna dall’infanzia. Curioso un aneddoto che ha raccontato durante la tavola rotonda coi giornalisti di settimana scorsa. Era un bambino e sua madre gli chiese di aiutarla a sparecchiare, portando i bicchieri dalla tavola da pranzo alla cucina. E lui ha passato il weekend a progettare e realizzare un sistema automatizzato con gru e carrelli che facesse il lavoro da solo.

Ha creduto nella robotica quando ancora gli investitori non lo facevano. Ha creato la sua iRobot prima collaborando con la NASA (ve ne avevo parlato nell’articolo ‘iRobot: nati per la Luna, ora puliscono casa [ma trovano anche le mine]‘) poi creando il robot aspirapolvere. Colin ha una mentalità molto pratica e pragmatica: i robot non devo essere belli e simili agli umani, ma utili e costare il meno possibile. Risolvere problemi reali e quotidiani, senza avere un prezzo inaccessibile. Da qui nascono i suoi robot, basati su ruote: Le gambe sono poco efficienti per i robot, troppo complesse. In natura esistono perché non esistono esseri viventi con le ruote, dato che la soluzione della ruota non è percorribile per organismi che necessitano di vasi sanguigni. Per gli oggetti meccanici, che non ne hanno, le ruote sono una soluzione molto più semplice‘.

Quando ha fondato iRobot Mr. Angle l’ha lanciata nella ricerca in tutte le possibili direzioni in cui sviluppare robot. La scelta di quelli aspirapolvere è stata dettata dal trovarsi nello sweet spot: pulire la casa è un compito che ci tocca fare quasi quotidianamente e che a praticamente nessuno piace. Le persone sono disposte a pagare pur di essere alleviate da questa incombenza. Una soluzione semplice, automatizzata, che ha un costo paragonabile a un anno di colf era quella che aveva le maggiori potenzialità per rappresentare l’ingresso dei robot nelle case di tutti. E così è stato.

Questi robot hanno rappresentato quel successo commerciale in grado di dare a iRobot le risorse necessarie per finanziare la propria ricerca. Oggi iRobot spende circa 150 milioni di dollari all’anno in ricerca e sviluppo. Secondo Colin Angle siamo all’inizio dell’era dei robot e c’è ampio spazio per nuovi sistemi di aiuto alla vita quotidiana robotizzati. Chi non sogna un robot che sappia piegare la biancheria? Questo è un robot di cui si parla molto, ma la cui realizzazione è meno semplice di quanto si possa pensare.

I robot ci aiuteranno a restare indipendenti nella vita anziana

C’è poi un tema sul quale Mr. Angle ha voluto riflettere: l’aumento dell’aspettativa di vita e l’invecchiamento della popolazione sono due tendenze consolidate. Solo con l’utilizzo dei robot sarà possibile prolungare il tempo di autonomia delle persone. Da una parte è logico che le persone vogliano sfruttare il più a lungo possibile quella casa che per anni hanno agognato e per cui hanno tanto lavorato, per cui nessuno vuole finire in casa di riposo. Dall’altro la progressiva rottura del patto generazionale e le condizioni di vita che spesso dividono le famiglie (coi figli a lavorare e farsi una famiglia lontano) non permettono ai più giovani di riuscire a prendersi cura in modo ottimale degli anziani quando essi cominciano a perdere parte della loro autonomia. I robot potranno giocare un ruolo fondamentale in questo. Necessario è però che si instauri un vero e proprio rapporto di fiducia coi robot, per lasciarli entrare in casa propria, senza esso l’equazione non funziona. Si tratta di una delle cose su cui iRobot sta investendo molto: il tema della sicurezza dei dati e della privacy, in termini di hardware, software e tecnologie di crittografia. ‘Ritengo che i dati siano di proprietà dei proprietari dei nostri robot e che essi debbano avere la possibilità di gestirli in modo trasparente‘ – questa l’idea ribadita in modo chiaro da Colin Angle durante la conversazione coi giornalisti. ‘Anche per questo i nostri prodotti costano di più, investiamo molte risorse per creare un ecosistema sicuro per i dati raccolti dai nostri apparecchi‘.

Il tema dei dati è fondamentale secondo Colin Angle. ‘I nostri robot, tra tutti i dispositivi della smart home, sono gli unici in grado di spostarsi e girare per casa. Una delle funzioni che abbiamo introdotto negli anni è quella della capacità dei nostri robot di mappare le abitazioni, mettendo a disposizione degli utenti queste mappe. Oggi possono essere utilizzate per dire al robot aspirapolvere “Pulisci la cucina” senza dover effettuare nessuna altra operazione, ma in futuro potrebbero diventare centrali nell’esperienza della smart home. Abbiamo già la tecnologia – tramite le fotocamere e il modulo Wi-Fi – di riconoscere gli oggetti all’interno della casa e assegnare a ognuno il proprio indirizzo Wi-Fi. Non abbiamo ancora rilasciato nessuna funzione basata su tali tecnologie, ma credo che possano essere la chiave di volta di una vera esperienza smart per le case connesse. Il problema attuale dei robot è che non sanno dove si trovano, in che ambiente e per cui il loro potenziale non è sfruttato a pieno‘.

In questi anni si è parlato molto di intelligenza artificiale legata ai temi dell’autonomia delle macchine, ma per Mr. Angle c’è di più: ‘Intelligenza non è solo autonomia, ma anche capacità di assorbire conoscenza dagli altri‘. In questo ambito quindi Colin Angle vede i suoi robot come quei maggiordomi robot in grado di muoversi per casa e coordinare gli elettrodomestici, che sono connessi, ma che hanno bisogno di qualcosa in più per essere intelligenti. Dare una mappa chiara alla smart home è il primo passo di questo processo di automazione della casa. Colin è anche molto pratico negli esempi che porta quando spiega questi concetti complessi: ‘Se oggi dico a un assistente vocale “Prendimi una birra e portamela sul divano” il sistema non ha nessun problema a capire il messaggio, ma probabilmente non sa dov’è il divano, dove sia il frigo, come si apra e come sia fatta una birra. Anche se avesse le gambe non sarebbe capace di portamela‘.

Riuscire a dare agli oggetti connessi consapevolezza della loro posizione nello spazio e nell’ambiente casalingo è dunque secondo Mr. Angle il passaggio fondamentale per dare alla robotica quel ruolo che fino a oggi non è ancora riuscita a ritagliarsi. Il maggiordomo iRobot, in grado di spostarsi su ruote all’interno della casa e a mappare l’abitazione, vuole proprio avere il ruolo di robot abilitante, fulcro della robotica di casa. Girando per l’abitazione nei suoi turni di pulizia può capire se c’è qualcuno in casa, se sono stati spostati oggetti come sedie, poltrone, divani oppure ancora capire se si sono aggiunti nuovi oggetti Wi-Fi alla rete casalinga, assegnando a essi una posizione.

‘La fiducia è un aspetto fondamentale’ – ha chiaramente ribadito Colin – ‘Per lasciar sempre di più entrare i robot all’interno della nostra casa è necessario poterci fidare di loro e svilupparli in modo che tutti possano fidarsi di loro‘. Parte di questo processo nasce anche dagli aggiornamenti dei prodotti, ragione per cui iRobot sta diventando una compagnia sempre più focalizzata sul software, rispetto all’hardware. ‘Vedrete meno lanci di nuovi hardware in futuro per la nostra line-up, ma puntiamo invece a rilasciare importanti aggiornamenti con nuove funzionalità per i prodotti esistenti su base trimestrale‘. Dopo avergli dato gambe (o meglio ruote) ora l’obiettivo di Colin Angle è ambizioso ‘Costruire il cervello che sarà alla base dei prossimi robot‘. Un cervello che sarà delocalizzato e sfrutterà le connessioni tra i differenti apparati per essere veramente intelligente.

Quali robot per il futuro?

Tra le ultime domande dell’incontro coi giornalisti è spiccata quella che recitava ‘A quali nuovi robot sta pensando Mr. Angle?
‘Penso ogni giorno a nuovi robot, ma quelli che sono realmente fattibili in senso industriale sono rari. Tu quali robot vorresti? Un robot che carica la lavastoviglie al posto tuo? Uno che tira fuori i panni dalla lavasciuga e li piega? E quanto saresti disposto a pagarli? La chiave è tutta lì“.

E voi quale robot vorreste che Mr. Angle costruisse per voi nel futuro? E quanto sareste disposti a spendere per averlo?

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