Author: Daniele Biaggi Wired
Se avessi un euro per tutte le volte in cui, negli ultimi mesi, ho rivolto ad amici e parenti – e anche a me stesso, confesso qui senza vergogna – la frase “Greta Thunberg non approverebbe”, in riferimento ad abitudini quotidiane lontane anni luce da un atteggiamento più consapevole e rispettoso nei confronti dell’ambiente e del mondo in cui viviamo, probabilmente ora avrei una discreta somma da investire (magari in un fondo pensione, perché di arrivare alla pensione vera e propria, con i boomer là fuori che mi hanno rubato il futuro, non ci spero neanche più).
Butti una sigaretta per terra? “Beh, Greta cosa direbbe?”. Ti vedi servire la Coca Cola in lattina ancora con una cannuccia di plastica, sebbene tu stia spendendo 16 euro per una torta salata a base di quinoa in un ristorante bioveganginostradariano nel centro di Bologna? “No, potete starne certi, Greta non approverebbe”. Questo è il leitmotiv della mia vita negli ultimi mesi, e questo l’adagio simbolico-retorico di fronte al quale si stanno trovando molti impiegati israeliani nelle ultime settimane.
Come raccontato dalla giornalista Allison Kaplan Sommer del quotidiano israeliano Hareetz, in diversi uffici di Gerusalemme e Tel Aviv sono apparsi cartonati e fotografie di Thunberg, spesso accompagnati da frasi provocatorie, posti qua e là da alcuni dipendenti per sensibilizzare e provocare i colleghi rispetto all’uso della plastica e più in generale di stoviglie monouso.
A trend in Tel Aviv workplace cafeterias – photos of a judgemental Greta Thunberg next to disposable utensils. Here is #1: pic.twitter.com/8Zk93RfZ5s
— Allison K. Sommer (@AllisonKSommer) 5 novembre 2019
Nelle foto scelte la giovane attivista svedese appare, ça va sans dire, in espressioni di diniego e disapprovazione, e in corrispondenza di quegli angoli comuni a molti uffici dove i dipendenti possono farsi un caffè o bersi un sorso d’acqua. In borraccia, preferibilmente.
And another (Haaretz, actually- I know, shocking) pic.twitter.com/CeB0wGKSWx
— Allison K. Sommer (@AllisonKSommer) November 5, 2019
Insomma, l’ennesima prova che non solo Greta sta diventando sempre più un simbolo in grado di migliorare le nostre abitudini, – qualcosa che finora nell’immaginario collettivo era mancato, sebbene il mondo scientifico ci mettesse in guardia da anni – ma anche un monito per chi vi scrive a non sottovalutare le proprie idee geniali.
And finally, this one. See the next tweet to see what employees who don’t appreciate Greta … pic.twitter.com/FbeSM4hrpi
— Allison K. Sommer (@AllisonKSommer) November 5, 2019
Il passo successivo con cui noi italiani potremmo anticipare altri paesi in questa battaglia di meme? Adesivi di Greta-non-approverebbe sui vetri delle macchinette di bibite gassate (tutte in plastica non riciclabile) e dolciumi. Ma non troppi, si intende, altrimenti come le blocchiamo poi le clausole di salvaguardia dell’Iva?
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