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XCOM 2 Collection | Recensione

Author: Andrea Ferrario Tom's Hardware

Con XCOM 2 Collection, assieme a Bioshock e Borderlands, 2K Games non solo ha dato nuova vita ad alcuni dei videogiochi più belli degli ultimi anni, ma ha offerto un’occasione a tutti i possessori di Nintendo Switch che non hanno mai giocato a questi titoli di recuperare alcune pietre miliari dell’industria dei videogiochi.

XCOM 2 Collection è, tra questi titoli, quello probabilmente più difficile da apprezzare, sia per quanto riguarda la tipologia del gioco stesso, sia per il porting su console Nintendo che non deve essere stato per niente semplice.

XCOM è probabilmente il miglior strategico a turni degli ultimi anni, e sicuramente il migliore per tutti coloro che amano il genere e le ambientazioni fantascientifiche, fatte di alieni e arma futuristiche. Chi vi scrive è un fan della serie fin dal primo titolo, che in Europa uscì con il nome di UFO: Enemy Unknown; correva il 1994, ero un adolescente, con un sacco di notti senza pensieri passate a cacciare aliene, costruire basi, arruolare soldati e migliorare armi e tecnologie. Ricordo che acquistai il secondo capitolo, Terror from the Deep, durante una vacanza studio a Londra, in un Virgin Store di Piccadilly Circus. Lo feci il secondo giorno del viaggio, e poi passai le restanti tre settimane a non vedere l’ora di tornare a casa per giocarci.

Insomma, l’arrivo di XCOM 2 Collection su Switch, lo avrete capito, è sicuramente una buona notizia per chi ama questa serie, mentre per tutti gli altri, coloro che non hanno mai avuto l’onore di giocare a questo titolo, ecco di cosa si tratta. Essenzialmente siamo davanti a uno strategico a turni, dove comanderete una resistenza umana contro l’invasione aliena. Dovrete condurre alcuni soldati in combattimento contro differenti razze di aliene, sviluppare una base, ricercare tecnologie e migliorare l’equipaggiamento. La crescita in XCOM è lineare: combatti, migliora, combatti, migliora e ancora combatti, e migliora, fino a quando sarete abbastanza forti da condurre gli assalti finali che vi porteranno alla vittoria. Non importa quale capitolo starete giocando, questo è l’approccio di ogni gioco della serie XCOM. Ma non è così banale come possa sembrare, perché ogni capitolo introduce tante piccole e grandi novità, in grado di evitare l’effetto Deja-Vu, per spingervi ad assaporare fino in fondo il nuovo gioco.

Quello che cambia è anche il livello di frustrazione che XCOM è in grado di creare nel giocatore. Ogni scelta conta, ogni missione, ogni tecnologia ricercata prima di un’altra, ogni pallottola che manca il bersaglio. XCOM è una continua partita a scacchi, dove ci sono mosse infelici, che si possono, con un po’ di fatica, recuperare, e mosse sbagliate che vi faranno imboccare la strada verso lo scacco matto, senza possibilità di rivincita.

Per quanto riguarda la Collection, non avrete numerosi capitoli del passato, bensì XCOM 2 e XCOM 2: War of the Chosen. Stiamo parlando di un gioco del 2016, che per la sua natura, non sembra invecchiato nemmeno di una settimana. Se avete giocato solo al primo (si fa per dire) XCOM: Enemy Unknown (2012), questa è l’occasione giusta per scoprire le tante novità introdotte. Ad esempio sperimenterete la modalità occultamento, che vi permette di distribuire i vostri soldati sul campo di combattimento prima che si aprano le danze, così da coordinare meglio le offensive, senza scoprire il campo di battaglia quadrato per quadrato, con il movimento dei vostri soldati e il dissiparsi della nebbia di gioco. Alcune missioni saranno una corsa contro il tempo (turni), entro cui dovrete raggiungere un obiettivo, o se preferite, e siete abbastanza bravi, eliminare tutte le minacce. E per affrontare tutto questo, tra i soldati (a cui io amo dare sempre l’aspetto e il nome di amici e parenti, per poi rimanerci male quando ne perdo uno) sono state introdotte nuove classi che rendono più variegato il gameplay.

War of the Chosen, inoltre, non rappresenta un semplice allungamento del gioco, bensì introduce abbastanza novità da poterlo considerare un capitolo completamente a parte, tra cui nuovi boss, sempre in agguato, che dovrete sconfiggere se vorrete progredire nella storia con nuove armi e tecnologie.

Dal punto di vista tecnico, nonostante non si tratti di un capolavoro da miliardi di poligoni e ray tracing, è abbastanza impegnativo, al punto tale che grafica per la versione Switch è basilare, probabilmente alla pari di una versione PC con impostazione qualitativa bassa. La differenza, rispetto al PC, è che sul piccolo schermo della Switch non si nota molto questa riduzione qualitativa, che appare più evidente se lo giocherete con la console nella dock collegata alla TV. Tutto sommato il lavoro svolto è discreto. Ci sono cali di frame rate, mancano vari effetti grafici presenti sulle altre piattaforme, e i tempi di caricamento sono tutt’altro che veloci. C’è da dire che buona parte di quanto appena detto vale anche per le altre piattaforme, situazione che lascia un po’ di amaro in bocca. L’unica attenuante, in questo caso, è che per uno strategico a turni questi difetti sono decisamente più tollerabili rispetto una qualsiasi altra tipologia di titolo. In altre parole, un calo di frame rate non vi farà sbagliare mossa e nemmeno vi darà le stesse noie che potrebbe invece darvi con un FPS, ad esempio.

Quello che invece è difficilmente giustificabile è l’assenza del touchscreen tra i sistemi di comando. Dopotutto esiste anche XCOM per tablet, ed è di una comodità estrema interagire direttamente picchiettando sullo schermo. In ogni caso l’integrazione con i comandi fisici della Switch è ben fatta.

Verdetto

XCOM 2 Collection non è un gioco per tutti. Ma è un must have per tutti gli amanti degli strategici a turni, soprattutto se vi piace l’ambientazione futuristica fantascientifica. Ovviamente  gli amanti della serie non avranno bisogno di ulteriori consigli.

Con circa un centinaio di ore di gameplay, portare XCOM sempre con sé è fantastico, anche se potrete guastarlo pochi minuti per volta, qualcosa che questa versione per Switch vi permette.

Vorrei poter assegnare un punteggio pieno, ma non posso ignorare la qualità grafica ribassata, la mancanza di alcuni effetti, il framerate a tratti ballerino e la mancanza del supporto touch. Tutto ciò non rende Xcom poco godibile, tutt’altro, ma senza questi piccoli difetti sarebbe stato

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