Author: Mara Magistroni Wired
È la sintesi estrema del rapporto sulla mortalità per tutte le cause in Italia per l’anno 2020 stilato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dall’Istat (Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente, anno 2020). Si contano 100.526 decessi in più rispetto alla media degli anni precedenti (2015-2019): un eccesso del 15,6%. E se escludiamo i mesi di gennaio e febbraio 2020, quando nel nostro Paese l’epidemia di Covid-19 non si vedeva ancora, l’eccesso di mortalità è ancora più alto: 108.178 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019 (21% di eccesso).
Il numero totale di decessi nell’intero 2020 è stato di 746.146. A pagare il prezzo più alto è stata la popolazione over 80 con 486.255 morti, cioè 76.708 in più rispetto ai 5 anni precedenti – numeri che da soli spiegano il 76,3% dell’eccesso di mortalità complessivo, si legge nel rapporto Iss-Istat. Anche nella fascia d’età 65-79 anni si sono registrati più decessi: complessivamente sono morte 184.708 persone, oltre 20 mila in più della media 2015-2019, una aumento che spiega un altro 20% dell’eccesso di mortalità del 2020.
Tra 0 e 49 anni, invece, i decessi totali sono inferiori a quelli medi degli anni 2015-2019 dell’8,5%, un dato spiegabile “con la riduzione della mortalità per alcune delle principali cause che interessano questo segmento di popolazione come quelle accidentali, per effetto
del lockdown e del conseguente blocco della mobilità e di molte attività produttive”.
Il Sistema di sorveglianza nazionale integrata Covid-19 dell’Iss ha registrato nel periodo febbraio-dicembre 2020 75.891 decessi. Gli esperti hanno calcolato che Covid-19 abbia inciso sul dato di mortalità per tutte le cause del 10,2% a livello nazionale, ma in realtà l’impatto è stato diverso tra Nord (14,5%), Centro (5,2%) e Sud (5,2%).
Il tasso di mortalità legato a Covid-19 più elevato si è registrato nella fascia d’età 65 -79 anni (12,4%), poi in quella dagli 80 anni in su (9,6%) e in quella 50-64 anni (9,2%). L’eccesso ha riguardato più gli uomini delle donne.
Il rapporto differenzia 3 fasi dell’epidemia di Covid-19 nel 2020, mettendo in evidenza l’impatto sulla mortalità regione per regione. Fa notare inoltre che in diverse Regioni l’eccesso di mortalità dell’ultimo trimestre del 2020 ha superato quello della prima ondata (marzo-maggio 2020).
Confrontando le statistiche nostrane con quelle raccolte da Eurostat, si nota che da marzo 2020 l’eccesso di mortalità è stato in Italia del 20,4%. È andata peggio a Spagna (23,6%), Belgio (20,8%) e Polonia (23,2%), mentre il dato è più contenuto in Francia (13,2%), Germania (7%), Olanda (14,7%) e Portogallo (13,9%).
“Queste differenze tra i Paesi possono essere in parte spiegate dalla rapidità di diffusione della prima ondata in alcuni Paesi, dalla velocità di diffusione e dalle diverse misure di contenimento e mitigazione intraprese. Resta tuttavia importante anche la struttura per età delle popolazioni, con i Paesi più anziani maggiormente penalizzati”.
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