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Google vuole utilizzare gli smartphone Android per creare una rete mondiale P2P in stile Apple AirTags

Author: Lorenzo Spada Android Blog Italia

Una delle caratteristiche più salienti delle Apple AirTags è il modo in cui utilizzano circa un miliardo di iPhone nel mondo, tramite la rete “Find My”, per eseguire il ping della loro posizione anche quando non sono nel raggio di azione del Bluetooth. Non sarebbe fantastico se Google potesse in qualche modo capitalizzare sugli oltre 3 miliardi di dispositivi Android in tutto il mondo per aiutare a ritrovare gli smartphone smarriti o qualsiasi altro oggetto sfruttando un tag simile? Bene, questo potrebbe succedere.

I colleghi di XDA Developers hanno trovato prove al riguardo nel teardown del file APK di Google Play Services in versione 21.24.13. Il codice ha nuove stringhe che menzionano una “rete Trova il mio dispositivo” e come potrebbe consentire al telefono di aiutare a localizzare i dispositivi smarriti o rubati di altre persone.

<string name=”mdm_find_device_network_description”>Consente al telefono di individuare i dispositivi tuoi e di altre persone.</string> <string name=”mdm_find_device_network_title”>Rete Trova il mio dispositivo</string>

Non sappiamo come o quando Google implementerà questa funzione mam se lo farà, potrebbe finire per creare la rete di dispositivi in crowdsourcing più grande di sempre, battendo agilmente i numeri di cui si vantava Apple mentre annunciava l’AirTag.

Sebbene ci siano oltre 3 miliardi di dispositivi Android là fuori, c’è la possibilità che non tutti i dispositivi facciano parte della rete. Alcuni criteri di idoneità potrebbero impedire la partecipazione ad alcuni dispositivi Android meno recenti (ancora attivi) e Google potrebbe persino consentire agli utenti di disattivare la rete. Anche così, dovremmo guardare a una sana rete di dispositivi che potrebbero davvero aiutare a rintracciare le cose smarrite.

Attualmente, l’applicazione “Trova il mio dispositivo” di Google può essere utilizzata solo per tracciare e cancellare in remoto i dispositivi collegati al proprio account Google. Ma se Google decidesse di sfruttare l’enorme portata di Android, l’applicazione potrebbe offrire un’utilità molto maggiore di quella odierna.

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