Categorie
Calcio

Lettera di un giovane rossonero

Author: Raoul Duke Milan Night

Caro amatissimo Milan,

mi chiamo Marco e ho 19 anni. Sono un tifoso del Milan fin dalla culla infatti papà mi ha chiamato così in onore del suo idolo di gioventù Marco Van Basten.

Putroppo a causa della pandemia quando avrei potuto iniziare ad andare allo stadio ‘da adulto’ coi miei amici, magari in curva, tutto si è fermato. Ma ti guardo sempre in televisione ,sul divano di fianco a mio papà e a mio zio. Oppure sullo smartphone.

Ti scrivo questa lettera per dirti che forse ti stai dimenticando di noi, dei ragazzi e dei bambini che hanno questa insana passione nel cuore. Quando abbiamo vinto l’ultimo scudetto avevo 9 anni: andavo in giro nel quartiere con la bicicletta, collezionavo figurine (di calciatori ovviamente) e la sera dopo la partita dovevo andare dritto a letto senza passare dal via. Adesso ne ho quasi 20 di anni, vado in giro con l’utilitaria scassata che mi presta la mamma (milanista, anche se tiepida), mi sono fatto un tatuaggio col simbolo del diavolo e dopo la partita vado in giro per bar assieme ai miei amici, coronavirus permettendo. Quando abbiamo vinto l’ultima Coppa dei Campioni… insomma di quello onestamente non ricordo quasi nulla, avevo 5 anni!

Ecco caro Milan ti scrivo perchè seguo, oltre che Milan Night ovviamente, anche alcuni dei tuoi portavoce più incalliti, su siti e sitarelli vari, sui social e nelle tv locali che papà ahimè ogni tanto ancora guarda. A sentir loro dovrei essere contento e soddisfatto che la dirigenza che ti guida stia risanando i conti, che adotti una politica sana, sostenibile e innovativa, volta al futuro a medio termine. Dovrei sempre ricordarmi che gli altri fanno i debiti e hanno i conti in disordine (ma intanto vincono). Ma tutta questa gente, pur rosicando per la mancanza di vittorie, almeno ha visto decenni di trionfi. Io e i miei coetanei invece non abbiamo visto niente.NIENTE. Anzi ci siamo sciroppati anche la pantomima della cessione della società a dei parvenu cinesi, proprio da parte di chi doveva lasciarci in buone mani. E poi ci siamo beccati e ci stiamo beccando un fondo di investimento americano… insomma non dico che siamo in debito ma…

Ci ricordiamo solo di 9 anni di vittorie della juventus e adesso vediamo l’inter che è lanciatissima ad ottenere la seconda stella (prima di noi!). E proprio quando, in questo gennaio, sembrava potessimo giocarcela almeno per sognare uno scudetto… ecco che capita una tranvata come Milan-Spezia. Condita dalla totale assenza di un minimo investimento da parte tua per cercare di contendere lo scudetto alla seconda squadra di Milano. Ed è di questi giorni la notizia che la juventus, che ci raccontavano economicamente disastrata e sull’orlo del collasso, sta per comprare Vlahovic, un calciatore che sembra fatto su misura per noi e per la nostra storia. La juventus con tutto l’ “odio” sportivo del caso, non sopporta di non vincere neanche per un anno: la società che ti gestisce invece non muove un dito nonostante un decennio abbondante di deserto.

Per quanto tempo ancora tu, caro Milan, non penserai noi? A noi, che Baresi, Van Basten, Weah, Nesta e Shevchenko sono solo filmati su Youtube e pagine della Gazzetta incorniciate e ormai ingiallite. A noi che non vediamo in te il desiderio di vincere e di competere ma solo di perseguire obiettivi, legittimi per carità, ma non strettamente legati al tema sportivo. A noi che veniamo costantemente perculati (perdonami la trivialità) da interisti e juventini. A noi che non chiediamo altro che poter rivivere anche in minima parte le emozioni che i nostri padri e i nostri fratelli maggiori hanno vissuto con te. A noi che vorremmo solo giocarcela e ogni tanto portare a casa qualche soddisfazione. A noi che oggi abbiamo ventanni o giù di lì ma anche a chi è ancora più giovane di noi e quindi è messo pure peggio!

La sensazione è sempre quella: ci stai chiedendo pazienza ma noi pazienza ne stiamo già avendo tanta e da un sacco di anni! Ci stai chiedendo di capire la situazione globale e calcistica ma intanto le altre (persino la Rometta!) investono con la finalità precisa di vincere.

Caro amatissimo Milan, la nostra (calcisticamente e forse non solo, visto l’andazzo) disgraziata generazione si era affezionata al portierone nato e cresciuto con questi colori addosso. E ha dovuto, dopo un Europeo da fenomeno, mandare giù anche questo boccone amaro. Certo non è stata colpa tua, ma immagini come ci possiamo sentire?

Caro amatissimo Milan, noi capiamo tutto e ti amiamo alla follia lo stesso e per giunta il gol di Muntari ce lo ricordiamo sì e no. Ma dopo Milan – Spezia forse vedere la nostra bandiera Paolo Maldini dire qualcosa per difenderci ci avrebbe fatto sentire protetti e riscaldati in una serata raggelante come non mai. Perchè il silenzio?

Caro, adorato, Milan. Noi non chiediamo altro che tornare dove ci compete perchè il tuo futuro siamo noi. Nel famoso stadio che costruirete assieme ai topi del Naviglio (e anche su questo potremmo discutere per ore) ci dovremo andare noi. Quindi, per favore, pensa un po’ di più a noi e a come ci sentiamo.

Perché alla fine il calcio è sì questione di campo e di soldi. Ma soprattutto questione di passioni e di cuore. E se mi sono lasciato trasmettere questa ossessione da mio padre non è per ‘morire’ ragioniere, ma per vivere da tifoso.

Ti amerò per sempre.

MARCO

ps: data la mia età, come puoi immaginare, anche i derby sono un tasto dolente. Per favore, ti prego, anche se non dovesse servire per evitare che l’inter vinca lo scudetto… ti prego, regalami una gioia il 5 febbraio. Una gioia, ti scongiuro, UNA.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.