Author: lorenzo Rinnovabili.it
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(Rinnovabili.it) – L’estrema destra sta inquinando il dibattito online sull’azione climatica. Tra il 2014 e il 2021 l’attività su Twitter di utenti riconducibili a questa ideologia è aumentata di 4 volte. Con un salto di qualità durante la COP26 di Glasgow l’anno scorso. Risultato? Un picco di polarizzazione nelle discussioni sul social più importante per i giornalisti e importante anche nell’influenzare i politici. Ma la crescita della distanza tra utenti che parlano di soluzioni alla crisi climatica è visibile fin dal 2019, in coincidenza con l’emergere del movimento globale degli scioperi per il clima.
Lo afferma uno studio pubblicato su Nature Climate Change che analizza il traffico online e la distribuzione ideologica degli utenti in corrispondenza delle COP, le conferenze internazionali sul clima. Durante la COP21, da cui è nato l’accordo di Parigi, la bolla di chi appoggia posizioni ideologicamente contrarie (“climate-contrarian”) quelle della scienza sulla crisi climatica contava tre influencer di primo livello. Durante la COP26 di Glasgow il numero di influencer era lievitato a 56, di cui sei con un focus esclusivo sul clima.
Il che porta a una conclusione importante: il dibattito sulla crisi climatica è diventato materia di discussione al di fuori della cerchia di “specialisti”, facendo circolare narrazioni ideologicamente contrarie a quelle mainstream in molte più cerchie rispetto a pochi anni prima.
Lo spettro di queste conversazioni è molto ampio e va dal negazionismo puro e semplice (“il riscaldamento globale non esiste”) a variazioni sul tema (il climate change non è una cosa negativa, oppure non è colpa dell’uomo). Ma adotta anche strategie più sottili: affermare che le soluzioni climatiche proposte non funzionano, o attaccare la credibilità degli scienziati e del movimento per il clima.
A trainare la crescita della polarizzazione sono in misura preponderante influencer conservatori e di estrema destra, ricostruisce lo studio. “I nostri risultati mostrano che la polarizzazione ideologica […] è stata bassa e sostanzialmente piatta tra la COP20 e la COP25, prima di un aumento significativo durante la COP26, guidato dalla crescente attività della destra”. E tra i temi delle discussioni online, intrecciati a cambiamento climatico e tagli delle emissioni, sono sempre più presenti altri argomenti cavalcati dall’estrema destra online in questi anni, come le teorie cospirative sull’origine del Covid e la gestione della crisi sanitaria da parte dei governi, a partire dal tema del Green Pass.
“L’opposizione all’azione per il clima è una caratteristica nota della politica populista, in gran parte dovuta all’associazione del cambiamento climatico con questioni di fiducia istituzionale e atteggiamenti populisti verso la scienza. Questa tendenza è stata probabilmente catalizzata dai sentimenti anti-scientifici durante la pandemia COVID-19”, nota lo studio.
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