Categories: Pc Games

Crossfire Legion Recensione: l’RTS vecchio stile

Author: GamesVillage.it

Crossfire Legion segna il ritorno di un genere che, soprattutto negli anni novanta, era uno dei più amati su Personal Computer, ovvero l’RTS. Si, proprio i cari vecchi Real Time Strategy che con i loro omini piccolissimi e stilizzati rapivano i giocatori per giornate intere, monopolizzando gli schermi di tutto il mondo, con titoli di culto come Command & Conquer degli indimenticabili Westwood Studios. Il nuovo titolo sviluppato dallo studio canadese Blackbird Interactive parte da un franchise di culto nei territori asiatici, ovvero Crossfire, purtroppo poco noto in Occidente, e riprende in tutto e per tutto gli assiomi dei grandi classici, garantendo lunghe ore di divertimento vecchia scuola.

Global Risk, Black List e New Horizon, tre fazioni per dominare il mondo

Dalla culturalmente molto attiva città di Vancouver, porto nordico della freddissima regione della British Columbia, ecco arrivare sul mercato, finalmente, un titolo classico ed old-style per i nostri PC, Crossfire Legion, che fin dalle prime battute si dimostra subito molto solido, ben programmato ed altrettanto ben orchestrato. Se avete amato i classici del settore, come il vetusto DUNE II, l’immortale Command & Conquer, le sue evoluzioni C&C: Red Alert e C&C: Tiberian Sun e derivati, tutti realizzati dal compianto Westwood Studios per Electronic Arts, o se invece preferivate l’alternativa proposta da Blizzard, con la sua leggendaria saga di Warcraft e StarCraft altrettanto granitica e coinvolgente, preparatevi a rivivere i vecchi fasti del passato. Crossfire Legion è infatti un titolo immersivo, realizzato tecnicamente in modo ottimale, coinvolgente e splendido, che merita senza dubbio un posto nell’olimpo dei migliori titoli di strategia in tempo reale di tutti i tempi. Tra le produzioni recenti non dimentichiamoci di Northgard, RTS dall’affascinante setting vichingo, realizzato dallo sviluppatore francese Shiro Games ed un certo Homeworld sviluppato da Relic Entertainment per Sierra Studios nel 1999, che ha visto due sequel contemporanei ed un interessantissimo prequel, Homeworld: Deserts of Kharak, disegnato da Rory McGuire e sviluppato quasi venti anni dopo proprio da Blackbird Interactive, che ha dimostrato un grande amore per le produzioni anni novanta. Nel momento in cui la software house sudcoreana Smilegate, creatrice del Crossfire originale, gioco multiplayer online che, in Oriente, è giocato da oltre un miliardo di persone, cifra superiore persino al leggendario World of Warcraft, ha deciso di realizzare uno spin-off di genere RTS, quale migliore scelta che non proprio lo sviluppatore canadese?

Fin dalle prime battute Crossfire Legend riesce a conquistare il suo pubblico ed a farsi amare, tutto appare dannatamente al suo posto, con un gameplay rifinito e curato, perfetto nei minimi dettagli, coinvolgente e che ci incolla letteralmente alla sedia, oltretutto con un comparto audiovisivo delizioso, che si rifà a piene mani ai classici del genere appena citati, per i nostalgici che adorano la vecchia scuola RTS è davvero un titolo da non perdere assolutamente. Ma perché Crossfire Legend ci piace così tanto? Andiamo ad analizzarlo nel dettaglio. Appena lanciato il gioco possiamo scegliere le diverse modalità, tra cui spiccano Campagna, Custom Game ed Automatch. Come sappiamo un RTS canonico che si rispetti focalizza la sua forza nel multiplayer online, dove offre sia partite competitive, nel classico PvP, oltre che la possibilità di giocare in una partita cooperativa online con un vostro amico, con la possibilità di crearsi le proprie mappe, ma se amate principalmente il single player troverete buone soddisfazioni anche dalla campaign in solitaria, che offre numerose missioni progressive tutte molto intriganti. Ci troviamo in un futuro remoto, dove il nostro pianeta è stato coinvolto in un conflitto globale senza precedenti, che vede in campo tre principali contendenti, ovvero Global Risk, Black List e New Horizon, i primi due gruppi sono contrapposti da maggior tempo, e l’ultimo scende in campo all’improvviso destabilizzando i già precari equilibri tra i competitor originali. Si tratta di tre fazioni molto ben definite e caratterizzate, ognuna con i suoi pregi e difetti in combattimento. La Global Risk è il lato malvagio e fiero di esserlo, ed è composta principalmente da mercenari al servizio dei governi, solitamente corrotti, che ha il compito di mantenere il controllo assoluto sulle risorse del pianeta, che si stanno sempre più esaurendo. La loro potenza di fuoco nello scontro diretto è senza dubbio la più forte, ma in compenso sono più deboli negli attacchi a distanza e in quelli più strategici. La seconda corporazione detta Black List si configura come quella dei buoni, e  nasce in realtà da separatisti della prima, che lottano contro la dilagante corruzione dei governi e della fazione stessa, contro cui adesso sono in lotta aperta per la conquista delle risorse planetarie. La seconda fazione è forte sulla rapidità e sulla strategia mirata, ma più debole negli scontri corpo a corpo, specie se massivi e con tante unità sul campo. A questi due gruppi storici si unisce poi una terza fazione più giovane, ovvero New Horizon che punta tutto sulla tecnologia, soprattutto l’intelligenza artificiale, con unità per la maggior parte composte da androidi e robot. Quest’ultima è forte nella pianificazione, non ha paura di nulla ed è molto veloce negli attacchi, soprattutto a distanza, oltre che resistente nella difesa, con l’unico punto debole della pesante lentezza delle unità stesse, che si spostano con difficoltà sulle lunghe distanze. Tutte e tre le fazioni si basano sul tradizionale trittico S-V-A (Soldati, Veicoli, Aerei) qui rappresentati da fanteria a piedi, macchine corazzate e stormi aerei, con una buona varietà degli stessi. A ciò si aggiungono le classiche Abilità, in stile Warcraft III, per capirci, che permettono alle unità di utilizzare un potere speciale in combattimento, come il turbo o il teletrasporto.

Crossfire Legion: un solido RTS tra tradizione ed innovazione

Il gameplay del titolo è quello tradizionale di un qualunque RTS discendente da DUNE II, ovvero la dicotomia tra fase building, ovvero costruzione delle unità e di una base da difendere, che include edifici adibiti a compiti specifici, come centrali elettriche, caserme, silos di stoccaggio, data center e molto altro, e fase combact, in cui ci si scontra direttamente con le fazioni avversarie. Le missioni sono anticipate da evocativi filmati con ottimo doppiaggio in inglese, musiche incalzanti e ottimamente realizzate, proprio sullo stile della serie Command & Conquer, in bilico tra atmosfera e pathos, oltre che effetti sonori parecchio calzanti, come i soldati che parlano attraverso la gracchiante radiolina dal fronte. I filmati di raccordo in FMV, in particolare, offrono animazioni e modelli poligonali assolutamente al passo con i titoli attuali, nonostante l’impostazione retrò della produzione. La componente stilistica di Crossfire Legion è davvero molto artistica, con sapienti scelte cromatiche e di design, alle sfumature metalliche delle strutture si contrappongono i romantici tramonti rossi, infuocati però dalle fiamme delle battaglie, il tutto immerso in una atmosfera quasi cyberpunk alla Blade Runner. Una vera lettera d’amore per il genere RTS, ormai purtroppo considerato di nicchia dal mercato stesso. Tra distruzione o difesa di avamposti, ricerca del prezioso materiale Intel, e gestione di truppe e risorse, ricerca di dati segreti, hackeraggio e fughe rocambolesche in elicottero, le ore letteralmente voleranno, coinvolgendoci come non mai. Basta possedere una struttura per avere le risorse da lei prodotte, ma una volta conquistata non dobbiamo occuparci del suo fattore gestionale. Il gioco appare quindi sbilanciato, privilegiando le fasi di combattimento a quelle di costruzione e difesa delle strutture, ma la derivazione dall’originale titolo sudcoreano Crossfire, tactical FPS online focalizzato sul combact, ha sicuramente influito molto nell’impostazione.

Una nota sulla localizzazione che purtroppo ci fa restare con l’amaro in bocca, Crossfire Legion è infatti dotato delle sole lingue inglese, francese e tedesco con interfaccia, menu, voci e sottotitoli, peraltro con un doppiaggio in lingua britannica davvero ben fatto, mentre l’italiano, purtroppo, non è stato completamente previsto, nemmeno i sottotitoli. Poco amore per l’Italia nella fredda terra del Canada. Possiamo consolarci solo perché ai nostri cugini spagnoli è stato negato il doppiaggio, lasciando solo i testi a schermo in spagnolo, ma è davvero un peccato, un titolo così splendido sarebbe stato eccezionale con una tradizione completa, specie per chi si ricorda ancora i brividi provati davanti al sontuoso doppiaggio tricolore di StarCraft ai bei tempi andati. Nonostante questa piccola grande mancanza, il titolo è parecchio gradevole ed immersivo, e davvero, finita una missione, non si vede l’ora di giocare la successiva. La realizzazione tecnica delle strutture è realizzata con molta cura, e nulla viene lasciato al caso, per una produzione che, in tutti i suoi aspetti è davvero curatissima. Il titolo ha tutte le potenzialità, in caso di successo commerciale, di diventare un franchise di riferimento per il genere RTS, e speriamo vivamente che possano uscire dei seguiti. Il fatto di derivare da un titolo online già notissimo come la leggenda sudcoreana  Crossfire, di certo potrebbe fare la differenza per far affermare sul mercato Crossfire Legion, che è davvero eccezionale.

Piattaforme: PC

Sviluppatore: Blackbird Interactive

Publisher: Prime Matter

Derivato dal gioco online orientale Crossfire, che vanta un miliardo di utenti attivi, Crossfire Legion è uno spin-off che esplora il mai troppo lodato genere degli RTS, uno dei più amati dal pubblico della vecchia guardia. Per lo sviluppo Smilegate, developer del titolo originale sudcoreano ha scelto una software house canadese cresciuta a pane ed RTS, che ha realizzato un gioco che omaggia in pieno le grandi produzioni anni novanta in stile Command & Conquer. Con simili premesse, era lecito aspettarsi un risultato grandioso.

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