CROLLANO I CONSUMI, IL DOLLARO BRUCIA!

Author: Finanza.com Blog

La ciliegina sulla torta è arrivata venerdì, il collasso dei consumi, ma ai mercati interessano di più le trimestrali camuffate delle banche, accantonamenti ridicoli per la tempesta perfetta che sta per arrivare.

Poi vi racconteremo delle ultime esternazioni dei banchieri centrali che hanno fatto aumentare le scommesse su nuovi rialzi dei tassi e dell’ennesima fine del dollaro per farci quattro risate.

Waller e Bostic prevedono un altro aumento dei tassi https://t.co/HgBscMxZEs

— informazione finanza (@infoiteconomia) April 14, 2023

Inoltre, per il primo trimestre, gli accantonamenti per perdite su crediti di JPM sono stati al di sotto delle aspettaive dei mercati, con una misteriosa perdita di 868 milioni di dollari nel settore corporate.

La cosa interessante è che i depositi sono diminuiti dell’8%, mentre tutti sbandieravano che i flussi di denaro in fuga dalle banche regionali sarebbero finiti alle grandi banche.

Dimon ha raccontato una barzelletta, ha affermato che la spesa dei consumatori “è rimasta sana”, figurarsi con tutte le carte di credito che rifilano ai clienti che non possono permettersi certi consumi.

Dimon afferma inoltre che la banca continua a cercare “un’inflazione potenzialmente più elevata più a lungo”, il che significherebbe “tassi di interesse più elevati”.

Si certo, Dimon, lo stesso Dimone che negli ultimi 10 anni a partire dal 2013, ogni hanno prevedeva tassi al 6 %, dove non sono mai arrivati?

Una cosa giusta l’ha detta, che il credit crunch sta arrivando!

Ma diamo un’occhiata ai dati sui consumi, sarà un altro pessimo trimestrali per la crescita americana, nessuna recessione ovviamente.

La sentite la brezza della deflazione…

Import Prices -4.6% Y/Y, Exp. -4.1%
Import Prices -0.3% M/M, Exp. 0.0%

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 14, 2023

Ultimo pensierino della giornata e poi basta, perchè l’economia USA è tutto un FAKE!
I consumi negli Stati Uniti sono aumentate dell’1,5% nell’ultimo anno, ben al di sotto della media storica del 4,8%. Le vendite al dettaglio reali sono diminuite del 3,3%. FINE! https://t.co/H8SdM1GsEg

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 14, 2023

C’è sempre qualche analista prezzolato che vuole sminuire quanto è accaduto venerdì, ma la sintesi è che lo scorso anno, i consumi sono aumentati solo del 1,5 % contro una media storica del 4,8%.

Inoltre, le vendite reali, ovvero depurate dall’inflazione in realtà sono state NEGATIVE di un imponente 3,3 %.

Non oso pensare a cosa sarebbero i consumi in America oggi, senza il record del debito con le carte di credito e il credito al consumo, debiti sui quali gli americani stanno pagando in media il 20 %!

The average interest rate on US credit card balances has crossed above 20%. With data going back to 1994, that’s the highest rate we’ve ever seen, and is 5.5% above the rate from just a year ago. pic.twitter.com/rMnTI27REp

— Charlie Bilello (@charliebilello) April 10, 2023

Con questi tassi nessuno resisterebbe, nemmeno con i mutui ipotecari passati dal 2 al 7 % in un anno, i bilanci delle banche sono carta straccia, la storia suggerisce che le manipolazioni di bilancio in campo bancario sono la norma.

In sintesi in questo inizio anno, dopo il dato di gennaio amplificato in maggior parte delle vendite di autoveicoli, siamo già a due mesi negativi su 3,

Quindi riassumendo, mercato immobiliare commerciale e residenziale che sta crollando, consumi negativi nell’80 % degli ultimi 12 mesi, occupazione che sta invertendo, credit crunch, fuga di depositi dalle banche, inflazione che svanisce come neve al sole e ovviamente c’è qualche solone con il cervello che bivacca in biblioteca che suggerisce ancora di rialzare i tassi.

Certo che c’è ancora del lavoro da fare, eliminare gli incompetenti, per evitare che il principio di Peter si diffonda…

“In una gerarchia, ognuno tende a salire fino a raggiungere il proprio livello di incompetenza”. https://t.co/IX21KdZHsA

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 14, 2023

Bostic ha detto, ultimo rialzo dei tassi e poi ci possiamo fermare.

Se la storia si ripete a fine anno 150 basic point di ribasso sui tassi…

Bostic: ancora un altro aumento e la Fed potrà concludere il ciclo di… – https://t.co/cOvriSbfyi

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 14, 2023

Concludiamo con una chicca.

Nel fine settimana Lula, un luminare nella finanza, ha dichiarato…

Quindi Lula è indebitato sino al collo in dollari e vorrebbe rimborsare il debito con la carta straccia del suo Paese? https://t.co/2VGKQg2KtU

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 14, 2023

Un altro che non capisce nulla di economia e commercio, ci vorranno almeno altre due generazioni prima che si avveri quello che sogna Lula.

La risposta arriva come un missile…

SDENG! LA fine del dollaro è rimandata! https://t.co/Wj2ooxtnRV

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 17, 2023

Ripetiamo insieme…

La banca centrale russa afferma che l’accordo in Yuan cinese è a rischio principalmente a causa della mancanza di strumenti di copertura/conversione gratuita. Vendendo Yuan e comprando Euro/Dollaro quest’anno. Incoraggia le aziende a cercare di mantenere i vecchi contratti in valute ostili (dollaro/euro)

Ci sarebbe da ridere per almeno altre due generazioni, tutte le cazzate scritte in questi ultimi mesi sulla sostituzione del dollaro.

Non solo qualche ignorante, ma molti luminari o presunti che si sono avvicendati al capezzale del dollaro, ma si sa, le notizie ad effetto procurano notorietà, la serietà invece non fa rumore!

Puro sofismo, ignoranza a gogo! Tutti vogliono vendere agli americani e in cambio vogliono avere dollari che sono carta straccia?

Ma è possibile ignorare il dominio del dollaro e da almeno 50 anni prevedere la sua fine un giorno si e un’altro ancora?

Certo, figurati era impossibile scendere sotto la parità!

A proposito dell’euro, si decide o no a diventare grande. Ha già fallito nel fine settimana, la prima opportunità, la resistenza per luì è davvero ostica.

Si il dollaro brucia, è “on fire” si sta solo riposando dopo la lunga corsa che l’ha portato sotto la parità, povero euro, povero yuan!

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