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Darkest Dungeon II Recensione: l’oscurità Lovecraftiana ritorna più forte di prima

Author: GamesVillage.it

Darkest Dungeon II è un titolo che non ha paura di essere difficile e di mettere in ginocchio il giocatore più volte. Con un tocco Lovecraftiano, che rimane intriso nell’anima del titolo fin dal precedente capitolo, siamo oggi tornati nelle segrete più oscure di sempre e siamo pronti a dirvi la nostra sul nuovo gioco di ruolo con meccaniche rogue-like di Red Hook Studios. Grazie a dei cambiamenti abissali dal punto di vista tecnico, con una grafica rinnovata, l’aggiunta della diligenza e tante altre nuove novità di cui vi parleremo presto, siamo rimasti impressionati dal lavoro svolto dagli sviluppatori. Dunque serrate i ranghi e tenetevi forte in questa recensione, poiché la scalata verso la montagna oscura è tortuosa e piena di insidie ad ogni angolo.

Darkest Dungeon non perdona: la strategia è tutto

In un mondo corrotto dall’oscurità non ci si può aspettare un trattamento con i guanti di velluto, e le mostruosità che affronteremo saranno la nostra più grande piaga. Il titolo non è il classico roguelike in cui potenziamo il nostro protagonista dopo che ritorna in seguito alla sconfitta più forte di prima, bensì siamo noi i veri protagonisti dell’azione e presto ne capirete il motivo. Le sconfitte saranno tante all’inizio del gioco, soprattutto se siete dei neofiti, ma non lasciatevi intimorire poiché il gioco sa regalare delle emozionanti vittorie. All’inizio del gioco dovremmo “completare la nostra Confessione” e scegliere quindi il livello di difficoltà “Diniego“, che sarà l’unico disponibile finché non completeremo con successo il nostro viaggio. La parte più importante e fondamentale è però scegliere un team all’altezza delle difficoltà che incontreremo. La composizione della squadra è quindi fondamentale e conoscere i pro ed i contro dei diversi personaggi disponibili ci tornerà utile. Il mio approccio in questo genere di giochi GDR è quella di comporre un team che abbia almeno un difensore, due damage dealer e un curatore. Darkest Dungeon II rivaluta le regole classiche e ogni personaggio può assumere diversi ruoli. Gli eroi hanno in totale 11 abilità, di cui 6 sono sbloccabili raggiungendo il Santuario dell’Eroe mentre esploriamo i vari biomi. Nei Santuari non solo è possibile acquisire un’altra abilità, ma scopriremo di più sulla vita passata e la lore dei nostri eroi.

Ogni bioma ha nemici unici e con diverse abilità che ci spingono alla ricerca della conoscenza dei nemici, in modo da essere pronti agli attacchi e malus che i nemici ci infliggeranno. Infatti, essere sconfitti e ricominciare da capo è utile e importante per capire la migliore strategia da assumere e sapere quali eroi scegliere per il compito e quale equipaggiamento indossare per essere pronti alla battaglia. Di conseguenza non esiste un team perfetto da utilizzare in ogni occasione, ma dipende da vari fattori e anche dall’approccio che ogni giocatore avrà con il titolo.

In ogni caso, in ogni ambientazione troveremo un covo dove affronteremo il boss della regione e, se riusciremo a sconfiggerlo, otterremo un trofeo da inserire nella diligenza al raggiungimento della prossima locanda, con un bonus che ci accompagnerà fino al completamento del viaggio. Questi covi non sono però obbligatori e necessari per completare il bioma e raggiungere la prossima locanda, almeno non nel percorso Diniego poiché in quello successivo almeno uno deve essere completato. Superando i due biomi raggiungeremo la Montagna, l’ultimo scoglio da superare in modo da completare il viaggio. Sconfitto il boss finale avremo finalmente raggiunto il nostro obiettivo e, almeno per un po’ di tempo, avremo debellato l’oscurità dal mondo.

Una volta completato con successo o meno il viaggio riceveremo delle candele spendibili nell’hub centrale del gioco. Qui potremo sbloccare i diversi eroi e migliorarli, acquistare nuovi oggetti equipaggiabili, da utilizzare nella locanda o da inserire negli slot inventario della diligenza. Inoltre, è possibile anche sbloccare le mascotte da inserire nello slot utile della diligenza una volta che saremo arrivati alla prima locanda, ma anche migliorare la diligenza e sbloccarne le skin. Una volta completato il nostro primo viaggio, sarà anche possibile acquistare e sbloccare diverse palette di colori e stili di equipaggiamento per gli eroi. Infine, si sbloccheranno le Memorie, perk e buff da inserire ai personaggi con il quale finiremo il nostro percorso.

Tattica e abilità sono obbligatori durante i combattimenti

Come ho già accennato, Darkest Dungeon II è un titolo che non perdona ed ogni azione che intraprendiamo durante il combattimento a turni va pensata molto accuratamente. Durante i combattimenti avremo a disposizione 5 abilità per ogni personaggio da utilizzare insieme agli oggetti battaglia equipaggiati. Questi ultimi, una volta utilizzati, non ci faranno saltare il turno ma possiamo continuare la nostra azione indisturbati, in modo da concatenare attacchi o supportare gli eroi in difficoltà. Durante il gameplay è infatti possibile creare delle combo quando un nemico è afflitto da un determinato malus, in modo da aumentare incredibilmente il danno inflitto.

Da buon GDR che si rispetti, ogni nemico ed eroe ha delle resistenze e debolezze, da sfruttare a proprio vantaggio. Inoltre sarà possibile sviluppare delle relazioni tra i personaggi che miglioreranno le nostre abilità o attivano delle sinergie. Comunque, avere un personaggio che infligge Sanguinamento o Morbo e conoscere i nemici deboli a questi debuff è importante per completare al più presto la battaglia. Non solo è un obbligo tenere sotto controllo la salute del nostro party, ma bisogna tenere d’occhio anche l’indice di stress.

Una volta che questo indice raggiunge l’apice l’eroe può andare incontro a due diversi stadi: uno stato di Crisi, che fa diminuire la salute del personaggio e infligge un malus agli altri giocatori, oppure uno stato di Determinazione, che non infligge malus e fa recuperare parte della salute. Il combattimento ci fa stare sempre con i nervi a fior di pelle e sottovalutare anche il nemico più debole può portare alla sconfitta. Anche la fiamma della nostra lanterna va tenuta sotto controllo, poiché se troppo fioca farà diminuire la forza del nostro team avvantaggiando i mostri che combatteremo.

Eventualmente, grazie agli ornamenti equipaggiabili dai diversi eroi e l’equipaggiamento della diligenza, avremo più di un modo per cavarcela. Il gioco offre un’esperienza GDR unica e sempre al passo e che regala grandi emozioni e soddisfazioni una volta sconfitto un boss del covo o portando a termine il viaggio. L’unica difficoltà, una volta padroneggiate a dovere le meccaniche di gioco, sarà quale strategia ed eroi scegliere per completare il nostro fatidico viaggio nell’oscurità più cupa e letale che esista.

Darkest Dungeon II ha uno stile dark unico, ma con gravi mancanze

Il gioco si presenta con uno stile artistico ricercato dai toni dark e cupi che, grazie ad una palette cromatica realizzata alla perfezione e grazie anche ai giochi di luce e ombre, il gioco riesce a trasmettere oppressione, paura e ansia. I modelli poligonali dei personaggi sono ben fatti e originali, con uno stile unico e che riescono a trasmettere il loro ruolo all’interno del gameplay semplicemente guardando la loro silhouette. L’unica nota negativa che ho trovato risulta nell’esplorazione, poiché le performance crollano vertiginosamente senza un apparente motivo. Non siamo di fronte ad un titolo molto esoso in termini di prestazioni, anzi tutt’altro, ma in entrambe le configurazioni di prova il frame rate è sceso anche sotto i 60 fps. Di conseguenza, giocando sia in un 1080p che in 1440p ho avuto delle prestazioni altalenanti che si limitano solo all’esplorazione a bordo della diligenza.

Una delle mancanze più gravi che mi sento di segnalare è lo scarso impegno nella localizzazione italiana. Purtroppo, molte descrizioni di abilità, oggetti, perk e così via non sono state tradotte in italiano e, sinceramente, si poteva fare di meglio in questo ambito. Soprattutto per il fatto che il titolo è un GDR e capire quale abilità, oggetto o equipaggiamento è migliore di un altro è di fondamentale importanza. Confido che gli sviluppatori prenderanno nota delle mancanze sopracitate, così da rendere il titolo più fruibile. In ogni caso, durante il mio playtrough non ho trovato bug o glitch che minassero l’esperienza finale del prodotto e, da questo punto di vista, il titolo è stato ben curato da parte degli sviluppatori. In conclusione, ci sentiamo di raccomandare Darkest Dungeon II agli amanti e non dei rogue-like e dei GDR a turni, ma aspettatevi un’esperienza al pari di Dark Souls, anzi peggio!

Configurazioni di prova:

PC Desktop

GPU: Asus Rog Strix RTX 2060 OC 6GB
CPU: Ryzen 2700X OC 4.25 GhZ
RAM: CORSAIR Vengeance RGB Pro Series 32GB DDR4 3200MHz CL16 32GB
SSD NVME: 500 GB Samsung 970 Evo Plus
Sistema Operativo: Windows 11
Monitor: LG 27GL850-B

MSI Katana GF66

GPU: RTX 3070 Laptop
CPU: i7 11800H
RAM: 16GB
SSD NVME
Sistema Operativo: Windows 11

Piattaforme: PC

Sviluppatore: Red Hook Studios

Pubilsher: Red Hook Studios

Darkest Dungeon II è un titolo che sa essere avvincente nonostante la sua elevata ed opprimente difficoltà, in linea con il mood e le ambientazioni che trasmette il titolo. Il titolo è un GDR a turni con meccaniche rogue-like ben fatte e che sanno intrattenere il giocatore per moltissime ore. Il sistema di combattimento, unito alle abilità uniche per ogni eroe selezionabile, riesce a rendere ogni viaggio sempre diverso ed una scoperta costante, che mira ad impreziosire le nostre conoscenze per creare tattiche e strategie di battaglia così da affrontare al meglio ogni nemico. Anche grazie ad uno stile grafico rinnovato ed un art direction ricercata, il titolo è un fiore all’occhiello nonostante alcune lacune nell’ottimizzazione. Ci sentiamo in dovere di raccomandare il titolo agli amanti del genere ed anche a chi ha voglia di mettere alla prova le proprie abilità e non hai mai giocato al precedente capitolo. 

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