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Alone In The Dark sta per tornare a terrorizzarvi | Anteprima | Game Division

Author: Tom’s Hardware

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Anteprima Più informazioni su Alone In The Dark (no, non quell’obrobrio del 2008) ha da sempre un posto speciale nel mio cuore. Pur avendolo recuperato in ritardo, quando la “survival horror mania” oramai dilagava tra i possessori della prima, iconica, PlayStation, è stato capace fin da subito di ritagliarsi un posto speciale fra le mie personalissime memorie videoludiche. Mi è sempre sembrato il perfetto punto di incontro fra Resident Evil e Silent Hill e scoprire che uscì qualche anno prima di entrambi (per chi non lo sapesse Alone In The Dark ottenne il Guinness World Record per essere stato il primo survival horror in tre dimensioni) semplicemente cambiò la mia percezione dei titoli dello stesso genere usciti in seguito. Alone In The Dark, già nel 1992, riusciva a offrire una perfetta mescola di investigazione, soprannaturale, ispirazioni di stampo Lovecraftiano, ansia e dinamiche survival. Una ricetta pressoché perfetta che, per motivi che non sono mai riuscito a comprendere appieno, venne stravolta di capitolo in capitolo, fino a far affossare del tutto la serie nel primo ventennio degli anni 2000. Nel mentre, però, è successa una cosa: Capcom ha mostrato al mondo che è possibile dare lustro a vecchie glorie, rimaneggiandole nelle dinamiche, e nella narrazione, ma lasciandone intatta l’anima. Era solo da pazientare prima che qualcuno pensasse che un remake del primo Alone In The Dark, seguendo lo stile dei rifacimenti di Resident Evil 2, 3 e 4, potesse risultare una buona idea per riportare in auge il brand… e quel qualcuno è stato il team di Pieces Interactive.

Mi sono approcciato alla presentazione virtuale del remake di Alone In The Dark senza alcuna aspettativa, d’altronde non è la prima volta che qualcuno decide di rimettere mano a opere immortali deflagrandone in primis l’anima, ma seppur con ancora molteplici dubbi, non posso dire di aver chiuso il browser in preda alla delusione. Forse, e ripeto forse, siamo davvero di fronte a una potenziale rinascita per una serie da troppo tempo soppiantata dalla fama di chi, da Alone In The Dark, ha preso ben più che una leggera ispirazione.

Pieces Interactive ha cominciato la presentazione chiarendo subito quali sono, secondo loro, gli elementi chiave che resero il primo Alone In The Dark una pietra miliare della storia videoludica: enigmi, esplorazione, ansia, elementi soprannaturali, combattimenti con poche risorse e, soprattutto, atmosfera. Un’affermazione che fan ben sperare, anche se le immagini che scorrono dietro alle dichiarazioni di Mikael Hedberg (Writer e Creative Director), mostrano ambientazioni parecchio dissimili dal titolo originale e, in tutta onestà, dalle tinte leggermente anonime e già viste.

L’incipit, e non faccio eccessivi spoiler per chi non avesse mai avuto modo di giocare il titolo del 1992, impasta in maniera differente molti elementi presi dal gioco originale: Jeremy Hartwood, un è costantemente infastidito da una presenza maligna, motivo per il quale decide di recarsi in un ospedale in cerca di aiuto. Da li manda una lettera disturbante a sua nipote, Emily Hartwood, la quale terrorizzata dalle parole del parente, decide di assumere un detective privato, Edward Carnaby, per scoprire cosa stia succedendo nela Derceto, la villa di proprietà di Hartwood.

Pieces Interactive ribatte il punto che Alone In The Dark sia una storia incentrata, prima di tutto, sui suoi personaggi e sulla loro psicologia, motivo per il quale hanno deciso di assumere dei doppiatori d’eccezione, in grado di caratterizzare a dovere i protagonisti: David Harbour, per Edward Carnaby, e Jodie Comer per Emily Hartwood.

Una scelta che si rivela decisamente vincente, considerando il grosso approfondimento fatto durante la presentazione per mostrare gli attori all’opera e come siano riusciti a stratificare la personalità dei due personaggi principali. Per quanto, però, le performance attoriali si siano rivelate decisamente interessanti e promettenti, i modelli poligonali, così come le atmosfere generali mostrate durante tutta la presenza, mi hanno riportato alla mente un incrocio fra il Vampyr di DotNod e il Murdered: Soul Suspect di Artight Games.

Niente di estremamente brutto, sia chiaro, ma considerando la peculiarità delle atmosfere del primo capitolo (e il fatto di come una manciata di pixel riuscissero a restituire delle sensazioni così disturbanti), il risultato attuale mi è sembrato fin troppo anonimo e, per certi versi, arretrato tecnicamente.

La presentazione continua e, come da aspettative, viene confermato che Alone In The Dark potrà essere giocato sia nei panni di Edward Carnaby, che in quelli di Emily Hartwood, offrendo due visioni diverse della stessa storia e rendendo, di fatto, necessario giocare il titolo con entrambi i protagonisti per avere un’immagine più chiara dei fatti.

Frédérick Raynal, creatore del primo Alone In The Dark del 1992, prende la parola e il mio cuore si riempie d’emozione. Rinvanga ricordi del passato, di un tempo lontano in cui con Infogrames cercarono di fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima di allora. Le immagini del titolo originale si mescolano con quelle del remake di Pieces Interactive e maggiori dettagli su come il primo titolo sia stato celebrato in questa rivisitazione iniziano a venire a galla. I primi momenti di gioco saranno molto simili concettualmente, con i protagonisti intrappolati nelle calustrofobiche stanze di Derceto e il giocatore impegnato nel trovare una via di fuga per dare il via alla storia.

Raynal, durante la presentazione, muove un punto interessante: non tutti i remake che approdano sul mercato, riescono a restituire le stesse sensazioni, o a smuovere le stesse memorie, dei titoli a cui fanno riferimento. Per questo ha apprezzato come Pieces Interactive sia riuscita a mantenere l’anima del primo Alone In The Dark ammantandola con una serie di novità che rendano la parola Remake, meritevole di essere usata. Stando agli sviluppatori, infatti, questa nuova iterazione sarà molto più oscura e disturbante rispetto all’originale.

Durante le fasi avanzate della presentazione, Mikael Hedberg di Pieces Interactive si sbottona, mostrando il suo lato più adolescente e raccontando quanto Alone In the Dark sia stato importante nella sua vita da videogiocatore, le sue parole mi ricordano le sensazioni che provai io a metà anni 90 e, per qualche strano motivo, una mescola di nostalgia ed empatia si fa largo in me, nelle sue parole ritrovo le risposte al dubbio avuto per tutta la presentazione: Alone In The Dark riuscirà a risorgere? Dei buoni attori e tanta passione, riusciranno a restituirgli la giusta gloria e farlo amare dalle nuove generazioni di videogiocatori?

Stando a Mikael si e per dimostrarlo annuncia che sarà disponibile un prologo dove si verrà chiamati a interpretare Grace Sounders, una delle protagoniste del titolo. Con la giovane ragazzina si dovrà esplorare Derceto con il compito di imbucare una lettera ma nel farlo si potranno vivere in prima persona tutte le nuove atmosfere realizzate per questo remake.

Alone In The Dark Grace, questo il titolo del prologo, è totalmente gratuito ed è disponibile in download digitale già da oggi e, a conti fatti, ricalca quel percorso già intrapreso da Capcom con Resident Evil VII e Village, andando a presentare ai giocatori nient’altro che le atmosfere che troveranno nel gioco finale e, soprattutto, mostrando che Pieces Interactive è orgogliosa di quanto realizzato fino a ora.

La presentazione continua ed è giunto il momento di mostrare il combat system, il quale si presenta convincente e con un mix ben bilanciato fra azione e gestione delle risorse. Ogni proiettile conta, le armi bianche saranno indispensabili per finire i nemici feriti risparmiando munizioni, così come gli elementi presenti nell’ambiente si riveleranno ottimi per tenere a distanza, o semplicemente distrarre, i gruppi numerosi di avversari.

Laddove il comparto tecnico continua a sembrarmi estremamente ingessato, questa piccola anteprima sul combat system mi ha restituito delle ottime sensazioni e una maggiore curiosità nel voler provare “con mano” il prodotto finale.

Prima delle battute finali è stata dedicata una corposa sezione della presentazione alla colonna sonora di Alone IN The Dark dove, nuovamente, Pieces Interactive non ha badato a spese, chiamando la leggenda del Jazz Jason Köen per ricreare quel vibe fumoso anni 20 e intessere una serie di composizioni in grado di mescolare atmosfere terrificanti a quel mood dei Jazz Club dei primi decenni del novecento. Il risultato convince, e pure tanto, lasciandomi, nuovamente delle ottime sensazioni per quanto riguarda l’enorme attenzione ai dettagli posta dagli sviluppatori.

Lo spotlight dedicato ad Alone In The Dark si conclude con una manciata di importanti informazioni in merito all’uscita del titolo: Alone In The Dark sarà rilasciato il prossimo 25 Ottobre, i preordini cominceranno a partire dal 25 Maggio e per chiunque effettuerà il preorder, sarà offerto un costume pack per utilizzare i modelli poligonali originali dei protagonisti del gioco del 1992. Sarà presente anche una deluxe edition, con annesso artbook, commento degli sviluppatori e un filtro cromatico per vivere l’intera esperienza con tonalità seppia.

Ora non resta altro che aspettare, mettere le mani sul prologo e sperare che Alone In The Dark sia davvero in procinto di tornare in grande spolvero.

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