Author: Rinnovabili.it
(Rinnovabili.it) – Le tecnologie digitali incontrano il mondo dell’idrogeno per regalare una nuova applicazione a livello residenziale. In Giappone un gruppo di ricercatori del Tokyo Institute of Technology assieme a diverse aziende, del calibro di Toshiba, sta testando un innovativo sistema di climatizzazione ad idrogeno.
Il progetto si basa su uno speciale impianto a fuel cell da 100 kW realizzato tramite una piattaforma di Digital Twin per l’ottimizzazione del design e del funzionamento. Cosa ha di speciale? Che viene alimentato tramite una miscela di idrogeno verde e idrogeno ricavato da plastica di scarto.
“Si prevede che l’idrogeno generato da energie rinnovabili contribuisca alla neutralità del carbonio. Tuttavia, al momento attuale, l’introduzione non sta procedendo come previsto a causa di motivi quali l’elevato costo dell’elettrolizzatore e l’incompatibilità delle sue dimensioni”, spiega l’istituto in una nota stampa. “Questo sistema produce idrogeno fornendo l’elettricità generata dai pannelli solari nell’edificio a un elettrolizzatore di piccola capacità. E lo miscela in un rapporto appropriato con l’idrogeno prodotto prodotto dalla decomposizione termica della plastica di scarto”.
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Le celle a idrogeno sono direttamente collegate al sistema di climatizzazione dell’immobile per un uso avanzato dell’elettricità prodotta ma anche del calore di scarto generato dalle fuel cell stesse. “Andando avanti, mirano a stabilire un modello di utilizzo dell’energia dell’idrogeno urbano che mescoli e ottimizzi adeguatamente l’idrogeno globale e l’idrogeno locale”. L’edificio scelto per il test non è un edificio qualunque. A sperimentare il nuovo sistema di climatizzazione a idrogeno è l’Environmental Energy Innovation (EEI) Building, la principale struttura di ricerca della Tokyo tech. Progettato per essere autosufficiente al 90% nella produzione elettrica, possiede 4.570 pannelli fotovoltaici fissati al tetto e alle pareti che possono essere inclinati durante il giorno per modulare l’illuminazione interna. La struttura può resistere ad un terremoto di magnitudo 6.0 ed è dotata di un sistema intelligente di controllo dell’energia che accumulerà dati importanti anche per le nuove fuel cell.
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