Author: Wired
Dal prossimo 6 luglio essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata, la pec, sarà praticamente obbligatorio. Come riporta Il Messaggero, proprio attraverso la pec sarà infatti possibile gestire, ricevere e inviare una serie di documenti nel rapporto con le pubbliche amministrazioni.
In particolare, le novità principali riguarderanno comunicazioni come raccomandate per multe, accertamenti, cartelle esattoriali, rimborsi e detrazioni fiscali. Su questi documenti, per i cittadini sarà possibile ricevere comunicazioni ufficiali con valore legale direttamente sul proprio indirizzo. Non prima, però, di averlo registrato sul portale dedicato all’indice nazionale dei domicili digitali (Inad).
La procedura è semplice: si può accedere al sito per attivare il proprio domicilio utilizzando lo spid, la cie o la carta nazionale dei servizi. In seguito, il sistema richiederà di scegliere e inserire il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, che diventerà appunto ufficialmente il proprio domicilio digitale.
“Possono eleggere il proprio domicilio digitale mediante registrazione nell’Inad – si legge sul portale – le persone fisiche che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e che abbiano la capacità di agire, i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi” e “gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’Ini-pec”.
Pur non essendo obbligatoria per legge, almeno per ora, tale sottoscrizione assume sin da oggi una valenza importante. Chi non è in possesso di un indirizzo pec continuerà infatti a ricevere le comunicazioni dalla pubblica amministrazione con gli strumenti classici: la raccomandata con ricevuta di ritorno o l’atto giudiziario, a seconda dei casi. Questi metodi continueranno ad avere dei costi di gestione chiaramente superiori a quelli legati all’invio di una pec. Questione che rappresenta un problema soprattutto per i professionisti.
Anche questi ultimi potranno avere benefici dall’istituzione dell’Inad. Gli avvocati, per esempio, potranno utilizzare il domicilio fiscale di clienti e controparti per inviare documenti, con la possibilità di accedere preventivamente all’indice nazionale dei domicili digitali per verificare di volta in volta se il destinatario è dotato di una pec attiva.
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